< Scripta manent di  Paola Barbato (Pickwick)

Qui di seguito le recensioni di ScriptaManent raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Scripta Manent è, sostanzialmente, un libro che parla di libri. Attraverso la sua protagonista, un’antieroina con problemi ossessivi piuttosto seri, ci racconta in maniera drammatica quali sono spesso i processi formativi che portano alla creazione di storie, trame e personaggi. La fatica di emergere in un mondo solo apparentemente anticonformista e meritocratico come quello dell’editoria. Ma ci racconta, altresì, della difficoltà della vita in se, dello stare al mondo, e di come il fragile equilibrio mentale che ognuno di noi ha costruito, e che costituisce l’essenza stessa della nostra sopravvivenza, possa venire spazzato via per un’inezia. L’autrice attribuisce al variopinto caleidoscopio dei personaggi del libro una caratteristica comune, tutti contengono un hamartia, errori nel giudizio, l’ignoranza, l’avidità, la mancanza di ambizione. Questi elementi accompagnano il lettore su di un piano inclinato che porterà alla loro distruzione, fino alla fine della storia.

Concita Schiliro’

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ScriptaManent è un giallo ben costruito. I personaggi non risultano mai banali e la loro credibilità aumenta con lo scorrere delle pagine. La scrittura è semplice, ma robusta. La storia ben costruita, che non annoia e tiene incollato il lettore fino all’ultima pagina.

Sara Vetulli

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Purtroppo non sono riuscita a finirlo..ma questo passare da una situazione all’altra.. E non svelare subito esattamente cosa succeda... Ti fa stare "attaccato" Al libro per scoprire sempre di più..
E cerchi di immaginare cosa possa nascondersi dietro a tutto.. Quale può essere il perché di tutto!
Non vedo l’ora di finirlo per capire

Francesca Rambelli

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Il mio giudizio è decisamente negativo.La prima parte del testo mi aveva piuttosto incuriosito e interessato,ma più procedevo nella lettura più la storia mi appariva confusa,i personaggi improbabili e quasi caricaturale,l’esposizione povera e poco curata.

Luciana Prandi

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Un bel romanzo, tra il giallo psicologico e il noir d’azione, che mostra ancora una volta la bravura di questa scrittrice che avevo già potuto apprezzare leggendo "L’ultimo ospite". I personaggi sono ben caratterizzati, alcuni complicati e perfino tendenti alla schizofrenia. Il racconto si svolge in un ambiente editoriale piuttosto disincantato e spregiudicato, tutto volto al (facile) guadagno. La trama è coinvolgente, con una serie di colpi di scena che tengono sospeso il lettore fra la "realtà" della narrazione e la fantasia dei libri di cui si parla nel romanzo.
Una lettura piacevole che conferma lo stile fluido ed efficace di Paola Barbato.

Domenica Fontana

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Per un disguido non sono riuscita a scaricarlo, peccato!

Teresa Paolino

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CHI DI PENNA FERISCE...
Giallo intrigante ed assolutamente non banale che si consuma nel mondo degli scrittori, dove una competizione spinta, e non molto sana, porta a degli eccessi che ci fanno vagamente comprendere quanto possono essere strani gli scrittori. La trama è un crescendo, parte da un duello televisivo in diretta fra due noti numeri uno del mondo dell’editoria, duello che ha lo scopo di accrescere ulteriormente il confronto fra di loro, prosegue con la sparizione di uno dei due, e poi anche dell’altro, con personaggi secondari trasversali, che attraversano la vita di uno e dell’altro e ne sono, a modo loro, protagonisti, una ghostwriter, un notaio, un folle. Il livello di intensità è ottimo, anche se, alternativamente, c’è qualche momento di leggera caduta di tenuta, lo stile accattivante ed incollante per i colpi di scena che l’autrice è in grado di creare.

Marika Pelizzari

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Fare lo scrittore è un mestiere duro, ma qualcuno deve pur farlo. Tra fan un po’ troppo sfegatati e giochetti di marketing, questo thriller racconta come lo scrivere sia un lavoro, un dono, una maledizione che diventa liberazione. Sezioni ritmiche in cui il modo di pensare dei personaggi si riflette nel tono di voce del narratore onnisciente, che tratteggia un viaggio bellissimo tra sensazioni e parole.

Linda Zucca Bernardo