< Se ami New York di  Piero Armenti (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di SeAmiNewYork raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Ti fa immergere nella quotidianità di New York, ed anche se non ci sono mai stata è come camminare al fianco del protagonista e seguirlo nella sua vita frenetica ma piena di ammirazione verso la città che non dorme mai. Il sogno di New York sembra una cosa da film, ma ti fa capire che in realtà è il sogno di chiunque entri a far parte di quella città immensa, a volte crudele e realistica, altre volte piena di prospettive e di crescita.

Roberta Summa

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Per quanto riguarda il romanzo di Piero Armenti ho apprezzato la parte riguardante la vita e i luoghi di New York. Ho apprezzato meno la storia in sè: poca fantasiosa e abbastanza ingenua nel suo dipanarsi. Apprezzabile il ritmo e il modo di scrivere

Russo Rocco

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Una lettura veloce e piacevole, una descrizione di New York e della società della performance americana, ma ormai non solo americana. un incontro, un’emozione e uno spunto di riflessione su ciò che conta davvero nella vita.

Elena Della Libera

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È una mela di plastica la New York di Se Ami New York di Piero Armenti. Vuota, solo superficie, di quelle che ti offrono i bambini quando giocano a cucinare, con picciolo e foglia dello stesso colore improbabile, senza peso né aroma né ammaccature. Estraniato, speri che dietro la frigidità dei personaggi, l’irrilevanza della storia e i suggerimenti da top ten di trip advisor vi sia un’intenzione, l’amara soggettiva su un mito ormai spolpato dai sogni, ridotto a un involucro insignificante. Nemmeno questo. L’unico pregio è che ti viene subito voglia di rileggere DeLillo, Lethem, Auster, Lipsyte…

Nicola Negrini

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Meglio un bel lavoro è un appartamento vista Sky line di Manhattan o una vita in Spagna con la donna che ami?
Meglio il successo o l’amore?

Prima o poi tutti si sono trovati di fronte a scelte più o meno grandi che possono condizionarci la vita. Il protagonista di questo libro ne è l’esempio e si ritrova a farle in una città in cui è fondamentalmente solo e non ha nessuno con cui confrontarsi.

La solitudine di New York è impagabile quanto un nell’appartamento con vista sullo Sky line mozzafiato della grande mela.

Un libro che si legge piacevolmente e che, a suo modo, ci porta a riflettere e a pensare quanto a volta la sete di successo ci porti a fare scelte autolesionistiche.

Non entrerà sicuramente nella storia della letteratura, ma è scritto bene e in modo fluido.

Francesca Cerutti

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Nonostante la mia passione per New York, non è un libro che consiglierei. Leggero, per passare delle ore senza pensiero.

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Storia un po’ stereotipata di un italiano in cerca di fortuna nella grande mela. Non mi è piaciuto particolarmente perché tutta la narrazione a mio avviso ricalca dei cliché abbastanza prevedibili (sogno americano, la bontà degli italiani, i colombiani imbroglioni…)

Francesca Lombardo