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Intrigante, si rincorrono i personaggi parteggiando volentieri per qualcuno ( io quasi sempre per le donne) Realtà crudeli e dissacranti alleggerite da una sottile vena partecipativa dell’autore.
Toponomastica divertente: piazza Rogo dei libri!
C.Grant Vacanze Romane?
Si legge con gusto e attesa
Giustina Coda
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Seimila gradi di separazione è una raccolta di 24 racconti che regala una serie di divertenti scatti sulla società odierna. Il libro abbraccia frammenti diversi della vita di ogni personaggio a ritmo cadenzato e con tono ironico, e a mano a mano che queste si intrecciano, paradossalmente si sbroglia la matassa della storia più grande, quella che li vede tutti protagonisti. Il finale è volutamente demenziale e apparentemente distaccato da tutto il resto della storia, ma comunque coerente con l’impronta indelebile di ironia che caratterizza il resto del libro, e arriva come una ventata d’aria fresca a concludere in modo assurdo le 24 storie di tragica e fin troppo ordinaria realtà.
Francesca Romano
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Non mi è piaciuto particolarmente. Ho trovato i racconti un pò pesanti ed è un peccato perché non riesco ad immergermi nelle storie - rimango nella superficie delle parole. Si capisce che l’autore è istruito, ma così crea una barriera di parole che non permettono di andare nella sostanza.
Flavia Pedevilla
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Patrizia Ferragina
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Rita Merusi
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Gemma Alfano
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Come preannunciato dal sottotitolo, l’opera di Ventavoli è un originale romanzoformato da ventiquattro storie legate, le une alle altre, da echi, reminiscenze, sottilissimi agganci. Legami che vengono soprattutto fuori nell’ultimo capitolo.
I racconti sono tutti strampalati e ironici, perché assurde, nella loro normalità, sono le vicende dei personaggi; a volte un po’ troppo “fuori dalle righe” ma, anche per questo, si fanno leggere senza fatica e con leggerezza. Si percepisce che l’ autore,
direttore di Tutto Libri , ha voluto divertire e divertirsi lui stesso scrivendolo.Nonostante, o forse a causa della sua professione, è riuscito ad essere originale e, calcando un po’ la mano, a presentarci una godibilissima carrellata di personaggi della Padania dei giorni nostri. Il suo esercizio di stile, gradevole anche nei suoi tratti più estremi, si conclude con un finale sorprendente che disvela ancor più il latogrottesco dell’umano che ha voluto rappresentare.
Viviana Conti
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Interessante sperimentazione linguistica e letteraria sulla comunicazione attraverso ventiquattro racconti. I continui rimandi ed i riflessi tra le storie rendono il racconto un gigantesco mosaico, a volte respingente, ma affascinante.
Marco Beccali
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Carmelina Viggiano
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Stile brillante per raccontare storie solo apparentemente surreali tanto sono esageratamente creative. Un’umanità spiazzante per la disinvoltura con cui agisce il proprio cinismo, perversione, crudeltà...Ognuno potrebbe riconoscere una parte segreta di sé in queste schegge di svariata quotidianità ai limite dell’immaginabile.
Antonia Santilli
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Grandi lettori
Orsolina Fai
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“SeiMilaGradiDiSeparazione” passa velocemente da un racconto all’altro, lascia in sospeso, riprende alcuni personaggi più avanti, costringe ad una lettura frammentata e continuamente interrotta.
E i racconti sono crudi, carichi di storie squallide e scabrose, estreme; i toni sono duri e l’intenzione sembra paradossale, quasi ironica.
Ma il tutto è faticoso, non trascina l’immaginazione e non lascia quasi nulla nei pensieri del lettore.
Monica Mazza
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Il libro Seimila gradi di separazione. Romanzo in 24 storie di Bruno
Ventavoli fa scorrere davanti ai nostri occhi una serie di episodi
tragicomici e surreali che si intrecceranno sorprendentemente fra di
loro. Un libro ironico e divertente.
Maria Concetta Rametta