< Sembrava bellezza di  Teresa Ciabatti (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di SembravaBellezza raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Lo scorrere disordinato dei pensieri tra passato e presente, famiglia, amici e amanti, ripercorre la vita di una donna in cui ci si può facilmente identificare per le insicurezze, i trascorsi non vissuti, le paure, i dubbi e le contraddizioni tipiche degli esseri umani. Nascondendo una storia veramente singolare e quasi all’insegna del giallo che tiene il lettore con il fiato sospeso.

Chiara Sannino

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Mi sono approcciata a questo libro carica di speranze, un po’ perché era un libro candidato allo Strega e in parte perché giungevo da una lettura un po’ sofferta.
La trama sembrava interessante ma subito mi sono scontrata col linguaggio. Questo gioco tra onestà e bugie creava una scrittura a singhiozzo, spezzando il ritmo della lettura.
Alla scrittura però, una volta compreso il gioco narrativo, ci si fa l’abitudine.
Quello che ha del tutto rovinato la mia lettura è stata la protagonista, per cui ho provato una profonda antipatia sin dalle prime righe. Una donna patetica ed egoista, senza un briciolo di empatia che non fa altro che lamentarsi per oltre 200 pagine. Tutta questa invidia e volontà di rivalsa sarebbe comprensibile in una ragazzina. Ma, in una donna adulta, non fa che aumentare l’antipatia e il ridicolo.
Ci sono problemi ben più importanti dei torti subiti da adolescente, quali quelli di Lidia o di Federica. Loro sì che avrebbero da fare le vittime, ma purtroppo compaiono troppo poco. Il libro infatti, pur essendo introdotto come il racconto di Lidia, dea irraggiungibile e prigioniera della propria mente, concede pochissimo spazio alla “farfalla cristallizzata”. Unici stralci apprezzabili (ma poco ricorrenti) sono, inoltre, quelli che riportano la vita di Federica, eterna seconda e guardiana prescelta della sorella.
Cos’è la protagonista, se non una ragazzina viziata ed egoista che è rimasta all’adolescenza e non riesce ad andare avanti? Lidia è stata costretta a rimanere bambina ma lei, lei ha scelto di non crescere e comportarsi da adulta una buona volta. Anche tutti gli adulteri “iniziati il giorno prima del matrimonio”, cosa sono se non una scelta? Sembra quasi che spentosi l’animo libero e vivo di Lidia, lei abbia voluto prendere il suo posto nel mondo. Con la differenza che prima o poi anche Lidia sarebbe cresciuta.
Sandro Veronesi, candidando il libro al Premio Strega, ha detto che è un romanzo straziante. Personalmente, credo sia stato uno strazio leggerlo, non l’ho terminato (mancano circa 100 pagine) ma di sicuro non lo farò.
Voto: 4 mezzo

Giulia G. Molinari

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mi è piaciuto molto più dell’altro, più fresco e innovativo. molto coinvolgente e scritto bene

Stefano Rudoni

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Libro dalla scrittura complicata strutturalmente, ho fatto molta fatica a leggerlo, non risulta per niente scorrevole. Anche la storia non mi ha catturata.

Valeria La Mantia

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Sinceramente uno dei libri più brutti che abbia mai letto. Irritante la storia e lo stile di scrittura volta unicamente a provocare una sensazione di fastidio nel lettore. Inutile il tentativo di mascherare la cattiveria gratuita che permea tutta la narrazione con espedienti quali "ha un linguaggio crudo e autentico" o "scrittura molto diretta". Da ultimo, credo che definirlo "il miglior libro del 2021" faccia seriamente riflettere sulla tragicità del 2021 per il/i soggetto/i che ha/hanno seriamente elaborato questo pensiero.

Ludovica Faina