< Senza speranza di  Arturo Fabra (NeroPress)

Qui di seguito le recensioni di SenzaSperanza raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Il romanzo è un intrigo mal assortito di criminali che fanno al guerra ad altri criminali, di politici corrotti che si inebriaano con festini e orge, e dell’immancabile protagonista (Aronne Navarra) che inevitabilmente,nonostante sia è stato un protagonista attivo dei “Servizi deviati” e assiduo frequentatore di bande criminali, riesce anche a farci la morale. Se posso permettermi,voto2.

Marzio Stornelli

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È un buon noir/giallo italiano. La storia è verosimile, dialoghi gradevoli e, a tratti, arguti. Potrebbe avere successo anche come serie tv, non foss’altro che per i luoghi accattivanti.
Credo che leggeremo altre storie di Aronne.

Giovanna

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Senza Speranza è un libro che ti cattura dalla prima pagina, una scrittura lineare e diretta che ti fa vivere l’azione in prima persona. Senti il caldo delle giornate assolate, senti la violenza delle azioni e la stanchezza come tu fossi il protagonista.
E’ un libro che vivi come un film, tutto d’un fiato.

Laura Cappellari

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Nessun buono è solo buono, nessun cattivo è solo cattivo. Farsi giustizia, senza stare sempre dentro al giusto è il filo rosso di questo romanzo. Una lotta ancestrale tra Eros e Thanatos mossa dentro ai labili confini dell’essere umano tinto delle sue ineluttabili tensioni e zone d’ombra. Il romanzo, con la sua trama spietata, si legge con famelico interesse tutto d’un fiato e palesa la natura umana nel suo dicotomico scontro tra bene e male. Essa, intrappolata nella rete aggrovigliata delle sue azioni al limite tra legalità e giustizia, prova come sempre meno i due sistemi si sovrappongano, e come sempre più spesso essi, piuttosto, si respingano, consegnando cosi, un uomo senza speranza.

Ilaria Liccardo

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Un giallo piacevole da leggere, anche se a tratti un po’ trucido.
Sicuramente "prende" ed è un bel modo di passare un pomeriggio immersi nella lettura, però, ecco, tutto qua...

Antonella Fagherazzi

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Un romanzo nel suo genere piacevole, molto basico. Una cruda narrazione dells pessime vette di malvagità a cui conduce il culto del denaro e del potere. Davvero una storia senza speranza, se non nella flebile possibilità lasciata ai due giovani sopravvissuti, unici superstiti si umanità.

Paola Pacini

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Bella penna, ma non il mio genere.

Giordana Riva