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L’idea di per sé singolare viene purtroppo penalizzata da una narrazione pleonastica e talvolta eccessivamente settoriale.
B. Z.
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Dodici racconti brevi del genere fantasy, collocati al tempo del Covid 19 ed ambientati a Genova. I protagonisti, che in alcuni racconti fungono da io narrante, non sono quasi mai gli abitanti di Genova, ma animali diversi (gabbiani, ratti, cani), fantasmi, extraterrestri, figure dei personaggi dipinti in opere d’arte, che interagiscono, riflettono, sperimentano e cercano talora di entrare in contatto con gli uomini, per comprenderne l’esistenza e le leggi che la regolano. L’autore, evidentemente genovese, rappresenta per tale mezzo non solo la crisi sociale ed umanitaria prodotta dalla pandemia, ma anche quella globale legata al mutamento climatico ed al degrado dell’ambiente naturale provocato dalle attività produttive della cosiddetta crescita e dalla sovrappopolazione. Si ha l’impressione che in certi casi metta un po’ troppa carne al fuoco. Alcuni racconti sono alleggeriti da una diffusa ironia e persino da alcune trovate divertenti, mentre in altri prevale un tono alquanto angosciante. La stessa scrittura varia notevolmente a seconda del soggetto, passando dallo stile tipicamente fantascientifico a quello della parabola filosofeggiante.
Tristano Matta
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Simona Cigliano
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Narda Limitone
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Il libro è articolato in dodici storie, di cui sono protagonisti dodici “alieni”, intesi come esseri viventi e pensanti non umani, per dodici mesi dell’anno. Una scelta sicuramente originale, perché ha consentito di descrivere in modo non banale quello straniamento dovuto ai cambiamenti nelle abitudini di vita degli esseri umani a causa delle chiusure per la pandemia da Covid -19. Alcuni di questi capitoli mi sono apparsi originali e abbastanza intensi, altri un po’noiosi, altri francamente poco comprensibili.
Maria Celeste Maurogiovanni