< Sibil di  Marco Scardigli (Rizzoli)

Qui di seguito le recensioni di Sibil raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

La mia preferenza per questo libro vuole essere un premio per l’abilità dell’autore di aver tessuto una trama corposa che scivola via senza alcun calo di tensione e senza banalità. Un cocktail composto da un mix di ingredienti che vanno dal giallo al thrilling al sentimento con una base di fantascienza più reale di quello che si può immaginare (e/o sperare)

Alessandro Giuntoli

* * *

 

Sibil: la trama cattura e il misto di tecnologia e umanita’ dell’intelligenza artificiale e’ avvincente; i personaggi principali sono ben costruiti, ma ho fatto un po’ di fatica a seguire i secondari che sono tanti e non sempre ben riconoscibili.
Il finale aperto puo’ essere un buono spunto per un secondo romanzo.

Danila Ripamonti

* * *

 

Sibil è un libro in cui si fa fatica ad entrare, non tanto per la storia, quanto per il numero elevato di personaggi che si intrecciano all’inizio della storia. Passata la prima parte, però, il libro scorre fluido e si apprezza la lettura fino alla fine.

Gertrud Maranca

* * *

 

Ho avuto difficoltà a seguire la narrazione. Probabilmente perché non è proprio lo stile che preferisco.

Lucia tarantino

* * *

 

Sibil è un thriller ben costruito e ben scritto. La trama è veloce, i personaggi coinvolti emergono via via in parallelo alla complessità dell’indagine che si muove fra Milano e la Svizzera . Ai vertici della squadra che indaga ci sono 3 donne, ognuna con una storia personale che si somma e si intreccia all’inchiesta principale. E poi c’è Sibil che lavora come un sofisticato sistema operativo ma che è poi una quarta giovane donna sacrificata agli esperimenti di intelligenza artificiale e senza la quale sarebbe difficile mettere insieme tutte le tessere del mosaico di cui è composto l’intreccio.

CHIARA ROMOLI

* * *

 

Idea interessante e particolare. La narrazione mantiene adeguata suspence per tutta la durata del romanzo. Andamento non banale e personaggi ben delineati permettono di seguire con interesse la trama ed il suo disvolgersi.

Lavinia Cioli

* * *

 

***
Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Palermo “Eutropia”
coordinato da Rosana Rizzo
***
 Ho trovato molto coinvolgente questo thriller poliziesco ambientato tra Italia e Svizzera che ha come protagoniste tre agenti della guardia di finanza, la squadra speciale composta da tre donne, e un “sistema di intelligenza artificiale bio integrato” di nome Sibil metà umano e metà computer. L’autore esplora con delicatezza e abilità la frontiera tra umano e digitale creando un personaggio molto affascinante. Si indaga su un sistema di riciclaggio di denaro sporco, con risvolti politici terroristici che tentano di influenzare le scelte politiche del paese. L’umanità maschile è dipinta nel peggiore dei modi mentre l’universo femminile spicca per intelligenza e umanità. Un pizzico di fantascienza non guasta considerato il prevalere dell’aspetto psicologico. Buona la trovata di mente dentro umanamente limitata e mente fuori dalle capacità illimitate. Sibil incuriosisce, cattura e tiene alta la tensione. Si legge veramente con piacere.

Stella verde

* * *

 

Sibil, un giallo non giallo, una serie di personaggi che si fa fatica a seguire attraverso apparizioni, scomparse ruoli e una serie interminabili di vicende finanziarie immobiliari in cui si ci perde.
Una storia di donne , in gamba, anzi fenomenali, ognuna nel suo ruolo, che fanno paura agli uomini, sia quelle della squadra speciale sia le altre le segreterie compiacenti o meno di quello a cui assistono. Peccato però che di queste eccezionali donne, parli un uomo, e la scrittura maschile ne risenta per tutta la narrazione: un ritmo asciutto anche nelle descrizioni che crede di andare a fondo delle questioni anche personali delle poliziotte, ma in realtà rimane impermeata di una atmosfera asettica.
 Meno male che c è lei. Sibil. Ragazza o intelligenza artificiale non si sa, non si capisce, si dice non si dice con una narrazione altalenante tra un piano e un altro che si intreccia, si contorce e fa contorcere il lettore per seguire la storia.
Anche Sibil risente di questa atmosfera quasi asettica, nonostante l’apprezzabile sforzo che l’autore faccia per descriverla, per farla vivere come persona e non solo come una intelligenza fuori dagli schemi in grado di fare calcoli incredibili ad una velocità stratosferica. Ad un certo punto Sibil, ascoltando i ragionamenti delle Squadra speciale, scopre il significato di una parola magica: INTUIZIONE  e questa sarà la svolta per lei e per chi le sta intorno. Comincia così a guardarsi dentro e ascoprire e a vedere delle cose che erano nascoste, comincia a dubitare della sicurezza della bolla in cui è vissuta e in questo percorso  coinvolge il lettore nei suoi dubbi e nelle sue paure. Ci si ritrova ad avere un senso di protezione verso quella creatura indifesa anche  se, in realtà, è lei che protegge il mondo con una determinazione e un coraggio che non sapeva di avere lei stessa. E sarà lei a guidare il cambiamento di tutto e di tutti sino alla risoluzione finale

Serena Crifò

* * *

 

***
Grandi lettori
***
Ho divorato questo romanzo, letteralmente. Mi è piaciuto tantissimo. Un perfetto romanzo thriller che altrove verrebbe definito: unputdownable. Il ritmo è veloce, la storia è perfettamente costruita e, nonostante alcuni risvolti al momento futuribili, regge veramente bene la sospensione dell’incredulità. Le protagoniste sono quasi tutte femminili, molto ben delineate nelle loro sfaccettature, restano impresse. La mia preferita è Ada, ma da Sibil a Mary, da Jenny alla Megera a Lalla, non ci si dimentica di nessuna. I dialoghi sono ottimi, con momenti ironici e divertenti ben inseriti nel racconto. La lingua italiana è molto ben curata. Anche la fine del romanzo è ottimamente risolta e fa sperare in un seguito.
Mi avete messo in grande difficoltà perché entrambi i libri (che non conoscevo assolutamente) mi sono piaciuti davvero tanto!

Barbara Biraghi

* * *

 

Un giallo con tutto ciò che serve, giochi sporchi tra Italia e Svizzera con riciclo di denaro, prostituzione d’alto bordo, truffe fallite, killer su commissione, sullo sfondo anche l’ipotesi di terrorismo destabilizzante. Per fortuna vi è inserito un personaggio spiazzante: una Cyborg misteriosamente trovata, con poteri mentali incredibili, ma ragazzina denutrita e bisognosa di cure, soprattutto affettive, che sta cercando di comprendersi e di costruirsi una personalità.
Tutte donne protagoniste in questo libro: le buone e le cattive , quelle che indagano, quelle che movimentano la storia, quelle che uccidono (ops, spoiler). Gli uomini pensano di servirsene, per fare denaro, fruitori di sesso a pagamento, manovratori non tanto occulti, anche traditori: avranno la peggio. Il secondo finale, un po’ forzato, fa pensare a futuri sequels.

Daniela Ruepp

* * *

 

***
Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Arco di Trento “LibriCitando”
coordinato da Cristiana Bresciani
***
SIBIL e’ un thriller ricco di personaggi e colpi di scena, ma è anche altro. La figura principale è Sibil, una ragazzina dalle capacita straordinarie e fragilissima al contempo. Quanto di Sibil sia umano e quanto sia intelligenza artificiale è un enigma sia per il lettore sia per gli attori di questo racconto.
Anche il suo profilo psicologico è tutto da scoprire. Da leggere anche per i non appassionati del genere.


Barbara Bertamini

* * *

 

Incoraggiata da tante recensioni positive mi sono buttata con entusiasmo a leggere Sibil, ma lo ho trovato piatto, scritto male. I personaggi sono troppi all’inizio, e delineati frettolosamente, per cui è difficile seguire il filo del libro. Dopo cento pagine ho capito che il libro non migliora e non è stato un piacere voltare le pagine è proseguire. Devo dire che un thriller sulla tecnologia non mi incanta , e anche se in questo caso di evasione fiscale ci sono protagoniste femminili che risolvono il caso, l’autore cade in molti cliché misogini dove la donna è un oggetto. Un libro piatto e noioso.

Paola Franceschini

* * *

 

In questo “thriller tecnologico” la protagonista Sibil inizialmente appare come una ragazzina con problemi (deve stare al caldo, non sopporta I rumori, mangia solo riso bianco...). Poi lentamente viene svelato ciò che la rende davvero unica e speciale: la potenzialità del suo cervello, in grado di
scoprire tutte le informazioni provenienti dall’intera Rete. Ma questa grande dote nasconde anche gravi fragilità perciò ha necessità di essere accudita da persone competenti e che utilizzino questa sua speciale “arma non convenzionale” per perseguire obiettivi di giustizia. Ad affiancarla sarà una
task force della Guardia di Finanza formata da sole donne, volitive, preparate, esperte, ma allo stesso tempo “normali”, incaricate di sgominare abilissimi nemici che esportano capitali apparentemente senza lasciare traccia.
Lettura avvincente ed appassionante, notevole la descrizione delle protagoniste che si dividono tra un lavoro pericoloso e complicato e una vita privata comune, talvolta inesistente o deludente. I personaggi sono credibili e la narrazione ricca di momenti di suspence che incurioriscono e trascinano nella lettura pagina dopo pagina. Al termine ho sperato di reincontrare nuovamente questi personaggi, certa che la storia non può concludersi qui.

Marialuisa Bozzato

* * *

 

Un’unità speciale della Guardia di Finanza tutta al femminile si occupa di una complessa indagine di traffico di capitali illeciti, che si snoda tra Italia e Svizzera. Il loro asso nella manica, di cui però solo il capo della squadra è a conoscenza, è Sibil, una strana ragazzina che sembra più un computer che un essere umano e che possiede delle doti straordinarie per quanto riguarda la capacità di intercettare e conoscere qualsiasi cosa si trasmetta su vie digitali. Tuttavia, col passare del tempo, il lato umano di Sibil si fa sempre più forte, a dimostrazione del fatto che l’aspetto umano è imprescindibile da
qualsiasi contesto, anche quello digitale. Un giallo avvincente che si legge tutto d’un fiato.

Daria Morandi

* * *

 

Un thriller fantascientifico che ho fatto molta difficoltà a leggere. Scrittura arida e trama mal costruita a mio avviso.
Una convivenza misteriosa tra umano e digitale che non mi ha lasciato pressoché nulla.

Chiara Covi

* * *

 

I più di venti nomi e cognomi di uomini citati fin dall’inizio del romanzo sfuggono ad una lettura veloce; non nego che mi abbiamo quasi infastidito, confuso fino a doverli trascrivere, uno ad uno, su un foglio per poter seguire e capire la trama.
Proprio tutti quei nomi di uomini coinvolti in progetti e tresche di uomini, permettono però, via via, di scoprire la storia parallela di un legame di sorellanza tra donne, diversissime tra loro, ma capaci di superare tali differenze per una salvezza reciproca, nel rispetto delle proprie particolari femminilità.
Quel 12 per centro della parte umana di Sibil, è in grado di creare legami, di far capire che le emozioni fanno parte della libertà di ogni essere umano, che vive di imprecisioni tutta la sua esistenza, cercando di fare al massimo, giorno dopo giorno, del suo meglio.

Viviana Sbaraini

* * *

 

Trama abbastanza originale, un thriller moderno e tecnologico. Una ragazzina quasi del tutto “androide” in grado di fare ciò che  non è nemmeno possibile pensare.
Ma è il QUASI che è fondamentale. La parte umana di Sibil che doveva essere la parte più nascosta e inutile, è in realtà quella che permette di utilizzare al meglio il suo lato “tecnologicamente più avanzato”.
Quasi a voler sottolineare ancora una volta che i sentimenti, le emozioni e il cuore sono talmente forti che riescono quasi a far passare in secondo piano tutto il resto, a risolvere quesiti che senza il buon senso o il sesto senso umano una macchina non riesce a percepire.  
Questa ragazzina indifesa e da proteggere diventa colei che è in grado di proteggere le persone che le hanno voluto bene e che alla fine trova la sua strada, grazie all’amore materno di una donna che vede in lei anche ciò che non era così evidente.

Emanuela Prandi

* * *

 

L ‘ ho trovato intrigante , ben esposto, avvincente, poliziesco il genere che preferisco in questo momento con un surplus di fantasia (e spero rimanga tale) mi è piaciuto molto.

Anna Maria Tavernini

* * *

 

“Sibil” di Marco Scardigli ci racconta, con penna sapiente e arguta, di una fanciulla che tanto fanciulla non e’.  Sibil e’ “una macchina di carne” che possiede due menti: una mente - fuori, capace di scandagliare identità’ e luoghi sconfinati digitalmente tracciati, e una mente - dentro che le permette di “sentire”anche ciò che non dovrebbe  e le regala emozioni difficili, per lei, da comprendere. Una fanciulla dal passato misterioso e con poteri inimmaginabili che affianca il colonnello Santandrea e la sua squadra speciale in una difficile e pericolosa missione : rintracciare un traffico di capitali illeciti che coinvolgono Italia e Svizzera.
Il lettore ben presto si affeziona alla ragazza tanto da desiderare di poterla proteggere dalla cattiveria umana; ne ama  ingenuità e purezza e ne apprezza la forza.
E’ la Sibil umana quella che il lettore vuole salvare. Anche da se stessa.

Claudia Prandi

* * *

 

Il personaggio di Sibil parte in sordina, ma lo scrittore riesce a farlo emergere lungo la narrazione in maniera molto delicata. È stata una sorpresa per me trovarlo sempre più interessante, importante per l’intrigo in cui si trova a vivere. I personaggi che ruotano attorno a Sibil sono tanti e diventa difficile seguire lo sviluppo del romanzo perché sono legati tra di loro e si passa velocemente da una storia all’altra in breve tempo. È necessario tornate indietro a rileggere i nomi e i loro legami familiari. Comunque è una lettura veloce e piacevole.

Cristiana Chesani

* * *

 

Il libro presenta una trama insolita ed originale: l’intelligenza artificiale in qualche modo si fonde con l’intelligenza umana. La protagonista, Sibil, è una ragazza misteriosa con un’abilità unica e per questo tenuta segreta, solo pochi sono a conoscenza della sua esistenza.
La storia non risulta per nulla noiosa, anzi avvincente e appassionante.

Giovanna Tarolli

* * *

 

Che strano che questo libro sia stato scritto da un uomo...
Le protagoniste, perché non lo è solo l’improbabile giovane e superdotata Sibil, sono tutte super donne: la bella, la furba, il super capo, la forte, il cecchino, la badante.
Gli uomini raccontati nel libro fanno in modo diverso tutti la figura degli imbecilli: quelli che si credono furbi ma vengono fregati, quelli che muoiono cercando di fregare, quelli che vengono usati e quelli che pensano di essere i capi ma in realtà non lo sono.
Un libro sicuramente di facile lettura e poco impegnativo, scorrevole e leggero ma non essendo il genere di libri che amo, non lo consiglierei.

Chiara Marcozzi

* * *

 

Libro lento. Ho fatto fatica a leggerlo. Tema attuale sbandierato da più governi ma che in.realtà non ha portato a risultati.

Laura Baldessari

* * *

 

Se non fosse stato che Sibil dovevo leggerlo tutto per poter dare un giudizio corretto, lo avrei abbandonato. Difficilmente abbandono un libro, cerco sempre di dargli una possibilità e lo leggo tutto, ma un thriller lento non si può leggere. Proprio no. Nella prima parte mi ha mortalmente annoiata. Per non parlare dei personaggi. Troppi! Tra nomi, cognomi, soprannomi e gradi sarebbe servita un’appendice dei personaggi a cui ricorrere quando si perdeva il filo. Nella seconda metà il romanzo migliora. Ci si affeziona un poco anche a Sibil, ragazzina in parte umana e in parte artificiale. Forse sono io che non ho capito il significato di questo romanzo. A me è sembrato un tentativo di anticipare problematiche e rischi che potrebbero presentarsi in futuro. Un tentativo mal riuscito.

Cristiana Bresciani