< Sogni di spiriti immondi.. Storia e critica della ragione onirica di  Gianluca Garelli (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di SogniDiSpiritiImmondi raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

L’argomento è interessante e stimolante, e si nota sin dall’inizio il grande lavoro di ricerca compiuto con rigore scientifico per l’elaborazione di questo libro.
Certamente questo non è un testo che può essere relegato a "lettura sotto l’ombrellone", perché ha bisogno del giusto tempo e della giusta attenzione per poter essere apprezzato e gustato.
Malgrado qualche passaggio un po’ "gigionesco" (quando, ad esempio, l’autore prevede le reazioni dei lettori), mi sembra un testo valido e consigliabile.

Gisella Paccoi

* * *

 

Gianluca Garelli in Sogni di spiriti immondi – Storia e critica della ragione onirica approfondisce il controverso rapporto che sussiste fra la realtà e il sogno: due mondi profondamente vicini e intrinsecamente connessi al nostro essere.
Il sapere, nel suo lungo percorso, ha cercato di dare una spiegazione all’onirico. Fino a tutto al secolo scorso, e ancora oggi, ci si interroga su questo mondo che si costruisce dentro di noi.
Il saggio non vuole unicamente portare le singole analisi compiute nel corso del lungo percorso filosofico e letterario, ma vuole soprattutto coinvolgere il lettore a una riflessione attiva nei confronti di un tema che, intimamente, ci riguarda nella nostra quotidianità: in quell’alternanza fra la veglia e il sonno, fra la ragione e il mondo inconscio racchiuso nella mente.
La trattazione è spigliata, attrae il lettore passo passo, lo invoglia a scoprire. Un coinvolgimento che avviene non solo grazie all’analisi filosofiche ma anche avvalendosi del sempre valido aiuto letterario. Non si può non rimanere colpiti ad esempio dal primo intermezzo dove vengono affrontati autori del calibro di Giovanni Boccaccio e François Rabelais. Oppure alla magnificenza di Shakespeare (figura incastonata tra il pensiero di Montaigne e quello di Descartes) e dei suoi personaggi così profondamente definiti.
Il saggio scansiona il pensiero sulla sfera onirica nel suo sviluppo cronologico. I raffronti sono continui e l’esposizione si arricchisce grazie a un apparato di citazioni e note sempre puntuale.
Ho preferito maggiormente quest’opera e sono rimasto piacevolmente colpito dall’analisi compiuta sulla dimensione onirica, un mondo nel quale ci troviamo a vagolare superando la barriera della veglia. Non possiamo non leggere il sogno nel suo rapporto con la sfera della realtà, ma spesso ci chiediamo chi e, soprattutto, come questo mondo sia stato interpretato dai filosofi come dai letterati. Questa area nebulosa della nostra mente ha un senso? Indipendentemente dalla risposta, come deve essere compresa e spiegata? Fin dall’alba del sapere filosofico non vi è stato momento in cui l’universo dei sogni non sia stato oggetto anche solo di un minimo sguardo. Questo testo ci spinge a interrogarci, ancora di più, anche quando l’oggetto del nostro studio non è tangibile, ma collocato in un luogo oltre la realtà.

Valerio Mannucci

* * *

 

Non sono un patito della filosofia, ma sto apprezzando questo libro, accessibile anche alle mie scarse conoscenze in materia. Molte citazioni, ben inserite. Scritto in maniera semplice, scorre veloce, dando però la possibilità a chi vuole di approfondire.
In ogni caso, è stata una buona occasione per leggere un testo che mai avrei scelto di mia volontà

Renato Andraghetti

* * *

 

Siamo sicuri di essere svegli? La ragione onirica è stata sempre caratterizzata da un pregiudizio negativo in quanto considerata nefasta e legata alla morte. Fin dall’antichità la contrapposizione tra sogno e veglia ha sempre visto il primato di quest’ultima. Garelli in questo saggio ci dice non solo che questa contrapposizione è discutibile, ma soprattutto che i sogni ci aiutano a conoscere la realtà e sono un progetto sul futuro.

Adalgisa Di Carlantonio

* * *

 

Non ci si lasci ingannare dal titolo, i sogni rappresentano un mezzo per la formazione di un impegnativo libro di filosofia. Da Epimenide a Kant il saggio è spesso interessante ma, secondo la personale valutazione di un “non addetto ai lavori” mi è parso piacevole in alcune parti (un mondo incerto, Montaigne, Shakespeare, Malebranche, gli illuministi). Ho sofferto invece con i sogni di Descartes. La sintesi non rappresenta sempre un dono dell’autore che, in un video, consigliava di regalare il libro per Natale: preferisco non esprimermi.

Francesco Arcidiaco

* * *

 

In questo saggio, la filosofia è elemento essenziale per mostrarci quanto il confine fra veglia e sonno sia labile.
Ho poche basi e conoscenze per poter giudicare questo saggio, e per questo motivo trovo che debba esser letto in un tempo più lento e con più concentrazione.
Il tema è interessante, spazia in diversi campi, ma di difficile lettura per chi non si è mai approcciato al genere.
Per correttezza, non sono arrivata alla fine.

Debora Ravasio

* * *

 

Il libro Sogni di spiriti immondi non è nelle mie corde.Mi risulta pesante e veramente illeggibile.

Sandra Filipponi

* * *

 

Impegnativo ma profondo percorso per lo studio
Della filosofia dei sogni. Sono appassionato di Filosofia
E questo saggio mi ha messo in difficoltà per la precisione ed accuratezza della ricerca .
Completa il campo culturale e ha aperto orizzonti
Di studio.

Stefano Gabrielli

* * *

 

Come dice il sottotitolo, il libro dovrebbe essere una critica alla ragione onirica - parafrasando l’opera più celebre del filosofo Kant - , ma questa idea si ferma alla teoria, perché dal lato pratico il libro risulta prolisso fuori maniera, senza una ragione precisa.
Le numerose frasi subordinate, usate in modo copioso, quasi a cascata, rendono pesante la lettura, perché ad ogni nuovo periodo si rischia di perdere il filo logico del discorso cadendo nel tranello delle subordinate, che invece di spiegare meglio un concetto aggiungendo dettagli, lo rendono ancora più confuso. Oltre 600 pagine scritte in questo modo, a me sono risultate pesanti e poco godibili, a scapito di un’idea iniziale che pareva essere vincente. Peccato!

Cleo (solo il nome come Madonna, Cher, Adele)