< Solo la pioggia di  Andrej Longo (Sellerio)

Qui di seguito le recensioni di SoloLaPioggia raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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L’ho letto nella prima settimana e, vista la sua brevità e scorrevolezza, ha guadagnato la mia preferenza. Costruita bene la storia dei fratelli e le loro sensibilità diverse

Mario Nanni

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“Solo la pioggia” è un romanzo coraggiosamente sincero in cui la lucidità e la trasparenza priva di pietismo di Longo colpiscono a segno restituendoci un rapporto tra fratelli nelle sue sfumature più recondite. Carmine, Papele e Ivano Corona appartengono a una famiglia di mafiosi della Napoli più oscura: quella dei seminterrati e dei ricatti, delle tratte di prostitute e del cemento. Ivano però ci appare a distanza siderale dagli altri due, ad allontanarlo è un segreto, che il giovane si porta dentro da sempre. Ci dice lo scrittore che quando Papele e Ivano “restavano da soli, finiva sempre che non sapevano di che parlare”; questa volta però Ivano rompe il silenzio e lo fa tremando, sapendo che niente sarà più uguale a prima. Longo ci spiega come la Napoli dell’onore affronti il diverso, quella che Ivano chiama “la mia vera natura” e lo fa ignorando gli stereotipi, dando voce a un dialogo a tre voci che spiega sé stesso senza bisogno di interventi esterni. A regnare sovrano è il dialetto, che, solo, può restituire la verità di questa storia. E così ci troviamo, tra poche luci e molte ombre, nello spazio di una cucina sporca di zeppole e sugo a tifare per l’amore, per l’umanità, per l’accoglienza e a scoprire che la partita a cui stiamo assistendo non è né banale né scontata se giocata sul terreno ghiacciato in cui a dover vincere sono sempre l’apparenza, la forza, l’usanza, la norma.

Eleonora Simula

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Breve ma potente, in poche pagine evoca due grandi realtà: la mafia e l’odio per il diverso

Sonia Mazzocato

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Inquietante

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Carmine e Papele Corona di Andrej Longo sono il clichè del sottobosco della famiglia mafiosa di provincia. Sposati con figli, si muovono con disinvoltura fra la chiesa e le prostitute, e ottengono i loro privilegi con la violenza. Carmine ha aspirazioni di entrare in politica mentre Papele è soddisfatto della vita che fa. Poi c’è Ivano, il terzo fratello, che ha studiato, è gentile e rifugge i metodi dei fratelli ed ha un segreto che ha deciso di confessare ai fratelli. E’ un libro che parte bene ma poi rimane in superficie. Si sfiorano le vite e le personalità dei fratelli, il tema dell’omosessualità e la sua non accettazione sono un pò scontati, la chiusura splatter della storia appare poco convincente.

CHIARA ROMOLI

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E’ la pioggia la coprotagonista e l’elemento che dà il titolo al romanzo di Andrej Longo – Solo la pioggia -, ambientato nella terra napoletana, dove i fratelli Corona incarnano l’immagine stereotipata degli intrallazzoni camorristi. La famiglia vive degli illeciti nel campo delle costruzioni con le regole dell’onore e del rispetto tipici della delinquenza partenopea. E dove la ‘diversità’ è mal digerita.
Una pioggia sporca, inarrestabile, malata, che sottolinea con i suoi fenomeni estremi (allagamenti, devastazione di strade e piazze, pericolo per persone e animali) l’imminente tragedia che cambierà, per sempre, i destini di Carmine, Papele e Ivano.
Il primo, avviato a una carriera politica locale, il secondo, che da sempre ha il ruolo del violento della famiglia e Ivano, il più fragile e studioso, si ritrovano a cena nell’anniversario della morte del padre ma, complice quella pioggia anomala su Napoli, saranno travolti da una serie di rivelazioni che comprometteranno inevitabilmente i loro rapporti. Proprio Ivano, rivelando un segreto che ha sempre tenuto nascosto ai suoi fratelli, darà l’avvio a una storia crudele nella quale tutti e tre non potranno che perdere.

Luisella Acquati