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Il libro di Aurelio Musi è scorrevole e ben scritto, usa esempi letterari per contestualizzare la solitudine nel tempo e come le diverse culture e sensibilità hanno definito il sentimento, alle volte inteso come positivo altre come negativo, negli anni.
Sicuramente un libro da consigliare.
Giovan Battista Cucinella
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In realtà più che quello che mi è piaciuto di più è quello che mi è dispiaciuto meno.
E’ un libro di difficile lettura, per specialisti del settore storico filosofico. Ho dovuto far riferimento a lontani ricordi scolastici per non abbandonare la lettura ai primi capitoli, ma dopo un po’ (quando ha cominciato a trattare periodi storici meno remoti) è diventato un po’ più interessante.
Inizialmente pensavo fosse una tesi di laurea con cui l’autore voleva impressionare la commissione, ma proseguendo la lettura ho capito che l’autore è veramente uno storico preparato, che non ha alcun interesse alla divulgazione, ma si rivolge al suo ambiente.
Loredana Rottino
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Ho preferito senz’altro Storia della solitudine ad “Andare per caffè storici” anche e soprattutto per la sua attualità, avendo i recenti lockdown posto in risalto gli aspetti negativi della solitudine quando essa diviene isolamento. Anche questo libro si articola in un viaggio, ma non in senso spaziale quanto invece attraverso le epoche della condizione e del pensiero umano e, quindi, per sua natura, non sempre lineare, in un costante e ciclico progredire in avanti e poi “tornare” indietro.
Rodolfo Pinto
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Un saggio che ripercorre la storia della solitudine anche nelle differenti accezioni e interpretazioni offerte da letteratura, filosofia, musica e pittura durante i secoli. Si parte dall’antica Roma fino a giungere ai giorni nostri con una grande quantità di citazioni, forse troppe, e un’analisi che appare più puntuale nei primi capitoli ma che un po’ si perde a partire dal capitolo sul Settecento. Interessanti alcuni tentativi di approfondire la solitudine della donna e il fenomeno degli hikikomori che senz’altro avrebbero meritato più pagine.
Maria Rolli
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“Più mi lasciano sola più splendo” scriveva la poetessa Alda Merini. Solitudine agognata e aborrita. Come una maledizione pende sulla vita di ognuno di noi. L’abbiamo toccata, assaporata e rigurgitata durante il lockdown a causa del Covid. Un isolamento forzato. “Storia della Solitudine” analizza attraverso una curata documentazione questo stato umano. Lo scrittore da voce ai grandi filosofi della antica Grecia come Sofocle ed Euripide che la maledicono. Nel Medioevo la solitudine ricercata come quella dei santi e dei beati, figura emblematica è quella di Celestino V. Fino ad analizzare il “passero solitario” Giacomo Leopardi. Molte sono anche le figure femminili menzionate: Marta e Maria, Agrippina maggiore o Gabrielle Suchon. Il saggio consacra una nuova forma storica nel tramandare il passato. Intreccia generi, vite e analisi sociologiche e antropologiche. Una storia non esclusivamente analitica ma di riflessione, dove il lettore è ammaliato e assetato. Come una spugna assorbe informazioni e rilascia riflessioni. Lo scrittore usa un linguaggio semplice riuscendo a non appesantire la storia, che purtroppo ancor’oggi viene vista come una materia ostica.
Beatrice Adeante
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Storia della solitudine è un meraviglioso viaggio che percorre la mitologia greca, il mondo femminile tardo medievale, la letteratura spagnola, francese per arrivare al nostro Leopardi. Per citare proprio sue parole l’uomo moderno si rifugia nella solitudine e ritrova un risorgimento dell’immaginazione. Vi sono tanti micromondi da esplorare nonostante si parli di solitudine. Un libro che consiglio agli amanti di Ovidio e dei grandi classici
Alessandra Isernio
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Non l’ho letto tutto. Non sono preparata per certe letture. Ho fatto altre scuole e non ho le basi per comprendere bene molti passaggi del libro. Peccato per me
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La solitudine vista attraverso l’analisi di personaggi della letteratura classica fino ad arrivare a quella contemporanea.
Se interessati all’argomento è sicuramente un ottimo libro per affrondirlo attraverso uno sguardo particolare
Erika Pezzolato
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La tematica viene affrontata a partire dal periodo classico al Novecento fino ad arrivare al presente, libro molto interessante.
Martina Calini