< Sulla corsa di  Mauro Covacich (LaNaveDiTeseo)

Qui di seguito le recensioni di SullaCorsa raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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ironico e molto ben scritto, niente da invidiare ad un romanzo

LINDA GUARRACINO

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Questa è un saggio su un mito, sulla corsa intesa come mito.
Quando la corsa diventa parte integrante della vita o la vita stessa.
Quando la corsa diventa una prodigiosa malattia della mente.
Un mio amico ha iniziato a correre con il lockdown, è stata una liberazione per lui , un modo per sentirsi libero in uno dei momenti in cui ci siamo sentiti più spiazzati e intrappolati. Eppure alla mia domanda "perchè corri?"...lui non ha saputo darmi una risposta.. ha tentennato.
Ho capito che sta cercando di capirlo e ancora non riesce a metabolizzarlo, perchè la corsa lo sta conquistando, lo sta aiutando, lo sta ammaliando.
Non è un esercizio per mantenersi in forma , come sarebbe semplice pensare.
Ho capito che c’è di più perchè non ha saputo rispondere.
Allora gli ho consigliato di leggere "Sulla corsa " perchè tra queste pagine ho capito cosa accade quando correre è passione, è linfa vitale o quando la corsa è la vita stessa .
Quando la corsa è un esercizio esistenziale nell’accezione di kierkegaard, quando la corsa è io dolore per sentirsi vivi. Perchè la corsa è l’acquisizione graduale di una familiarità con
la sofferenza ed è pertanto seducente.
Nelle lunghe maratona bisogna mettersi in contatto con il proprio io, con i propri limiti e si entra in contemplazione dello sforzo
prolungato per arrivare a se stessi. Sono pagine di racconti di vita, sono pagine dell’arte di correre per richiamare il citato Murakami.
Sono pagine che mi hanno fatto venire voglia di correre per la pura passione che le pervade.
Solo che poi sono così pigra da preferire rimanere sul divano a leggere un saggio eccellente che parla di corsa.

Anna Di felice

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Un personale tributo alla corsa, rappresentata più come uno stile di vita che come una passione o una mera attività fisica. Mauro Covacich ci porta avanti e indietro nel tempo per raccontarci la sua personale esperienza da corridore e maratoneta. Anche se non si condivide l’interesse, ci pensa la sua scrittura a coinvolgerci.

Grazia Piccininno

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Si tratta di un libro autobiografico che racconta come l’autore si è innamorato della corsa e come questa passione ha influenzato la sua vita, diventando quasi una malattia, tanto da riconoscerne i sintomi in altri individui accomunati da identica passione. Una parte della narrazione riguarda l’impatto della corsa sul corpo (il dimagrimento, gli allenamenti, la consapevolezza dei propri limiti) e l’altra il gesto che scandisce il ritmo della sua vita e gli fornisce una insostituibile sensazione di libertà. Nel libro ci sono anche storie di campioni e citazioni del running in narrativa, ma la cosa che si evince è che la corsa è una faccenda interiore, che ci fornisce la capacità di ascoltarci dall’interno.

Daniela Pauselli

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Ho praticato atletica leggera a livello agonistico, mezzofondo e fondo, per anni ed ho letto il libro in pochissimo tempo. Mi sono ritrovata in parecchie situazioni descritte ed è stato molto piacevole ricordare, a distanza di tempo, alcune imprese narrate nel libro.
La sensazione di libertà che la corsa può dare è descritta molto bene, la condivido ed ancora oggi, ad anni di distanza dall’agonismo, una delle cose più piacevoli per me è iniziare la giornata con una corsa in mezzo alla natura.
Questa volta è stato molto complicato scegliere il saggio preferito, alla fine ho scelto non ho scelto questo ma l’altro solo perché penso possa piacere ed essere utile a molte più persone. La decisione però è stata molto complicata.
Non avevo mai letto libri di Mauro Covacich ma dopo questo saggio ne leggerò sicuramente.

Sabrina Colombo