< Targa Florio. Le Madonie e la gara più bella di  Francesco Terracina (Laterza)

Qui di seguito le recensioni di TargaFlorio raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Lettura di ampio respiro dove gli aneddoti sportivi di una gara automobilistica dal fascino antico trovano dimora e ragione nel contesto sociale e culturale di un’epoca fondamentale.
Sospinti dall’ebbrezza della velocità, le gesta dei piloti si alternano infatti a riferimenti letterari che passano da Marinetti a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, da Sciascia a D’Annunzio, mentre i racconti di vita della gente del luogo, scanditi dal rombo dei motori, si avvicendano ai fatti storici dell’Italia dai primi del Novecento agli anni ’70.
Sia il lettore più esperto, sia il neofita dei circuiti potrà gustare il coinvolgimento di una narrazione diretta e appassionata.

Marilena Vicentini

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Nascita (nel 1906), declino (finisce nel 1973) e miracoli (gli eventi sempre avventurosi e spesso fuori dell’ordinario) della Targa Florio, vengono documentati, con una corposa mole di informazioni nel bel saggio di Francesco Terracina, nel suo studio storico-critico sulla “corsa più antica e più bella del mondo” che si è disputata in Sicilia nel ‘900, che si legge, grazie ad uno stile narrativo pregevole e accattivante, come un romanzo.
Nelle pagine del libro vengono ricostruite le gare del prestigioso concorso automobilistico siciliano in modo completo e minuzioso, con le date in cui si svolsero, con i nomi dei partecipanti, con i risultati raggiunti, con le note (anche tecniche) sulle vetture in gara.
L’epica della corsa e dei suoi protagonisti si percepisce e avvince ad ogni pagina; i numerosi e simpatici aneddoti incuriosiscono e strappano sincere e divertite risate, mentre i fatti drammatici di cui si dà conto nell’appassionata ricostruzione del libro, impressionano per l’audacia e la temerarietà dei piloti che hanno partecipato alle corse della Targa Florio, che si svolgeva in circuiti in gran parte montani e accidentati, e molto pericolosi, perché in larga parte privi di adeguate misure di sicurezza. Pregio del libro è quello di far rivivere l’entusiasmo e le emozioni che le varie gare della Targa Florio suscitarono nel corso degli anni (non solo in Sicilia ma in tutto il mondo) attraverso la narrazione delle vicissitudini e delle gesta dei protagonisti, a partire da quelle degli ideatori della gara, i famosi imprenditori siciliani Florio, a quelle dei più celebri piloti che vi presero parte, come il siciliano Vaccarella o Nuvolari o lo scrittore polacco Kusniewicz e i tanti altri; ma ulteriore valore il libro acquista, perché, del territorio occidentale della Sicilia, compreso tra il mar Tirreno e i più interni rilievi montuosi delle Madonie, diventa una guida naturalistica e turistica, perché di ogni paese interessato alla corsa, di ogni luogo attraversato dalle auto della corsa (di ogni tatto e curva…quasi) fornisce interessanti descrizioni paesaggistiche e acuti approfondimenti sulla loro storia.

Salvatore Livolsi

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Ho trovato interessante il libro: La Targa Florio di Francesco Terracina antica corsa automobilistica che che caratterizzò la Sicilia per gran parte del novecento di cui oggi rimangono qualche vestigia e testimoni nostalgici.
Lo scrittore é bravo a narrare le gare più importanti con partecipanti prestigiosi sottolineando i cambi
d’epoca che hanno contraddistinto la storia del nostro paese trasportando cosi il lettore in quegli anni e lungo il percorso della corsa. Dalle pagine traspare l’odore di polvere e benzina tipici di quei duelli automobilistici dandone un accento quasi epico. Sembra quasi di vedere con gli occhi questa parte di Sicilia incastonata ancora oggi tra passato e modernità. Il punto debole di questo libro a parere
mio sono i troppi dettagli che all’inizio rendono la lettura un pò faticosa.

Luca Dordoni

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Appassionata e appassionante ricostruzione storica di una gara automobilistica che si snoda lungo le strade e le montagne siciliane e attraverso la sicilianità dei suoi abitanti che si incontra e scontra con il "nuovo" mondo dell’automobile e dei personaggi internazionali che si muovono attorno ad esso. Una ricchissima, stupefacente e colorita aneddotica descrive il carattere e le particolarità del mondo siciliano.

Paolo Mori

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La Targa Florio intesa come corsa automobilistica è almeno come nome molto nota, meno per quanto riguarda gli altri aspetti specifici. Alla notorietà contribuisce il fatto che la corsa è ancora esistente anche se trasformata in un rally, ma anche perché nei lunghi anni in cui si è corsa come gara di velocità ha assunto un aspetto mitico trasmesso poi dai padri ai figli e così via. E non v’è dubbio che nei suoi anni ruggenti ha visto correre e confrontarsi i migliori piloti del momento (tra tutti Ascari e Nuvolari) e le migliori marche su un circuito che si sviluppava su strade esistenti e non su pista.
E di questa mitologia, fatta di episodi e di aneddoti, è ricco il libro di Francesco Terracina, che oltre a raccontare di macchine e piloti, prova ad estendere lo sguardo anche all’ambiente (quello del parco delle Madonie e della costa limitrofa) e ai paesi attraversati dalla corsa, disegnandone anche lo sviluppo avuto negli anni, fatto spesso di speculazioni edilizie e di scelte sbagliate legate all’industrializzazione forzata, così come mette in luce la visione in anticipo sui tempi di Vincenzo Florio, l’inventore della Targa Florio.
Tutto questo materiale, pur messo in pagina con buona scrittura, risulta assemblato in forma un po’ troppo caotica e poco organizzata, che rende difficile orientarsi tra le pagine e seguire in forma ordinata la vicenda e capire come la corsa si è sviluppata ed evoluta negli anni (mancano infatti dei riferimenti tecnici specifici su circuito grande, piccolo, medio e giro di Sicilia). Inoltre alcuni episodi raccontati nel libro appaiono spesso appiccicati un po’ forzatamente al racconto senza seguire un filo logico specifico (vedi ad esempio il capitolo su L’affaire Kusniewicz).

Pierguido Fiorina