< Tempo di sabbia in sette racconti di  Guerrino Ermacora (Robin)

Qui di seguito le recensioni di TempoDiSabbiaInSetteRacconti raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Personalmente ritengo che riuscire a farmi vivere le emozioni che prova il monaco Beniamino, che nel 1300 gira sul suo mulo l’intera Italia, portando con sé in una cesta la reliquia del dito medio di San Giovanni Battista, che dovrebbe allontanare tutte le malattie, con il compito di portarla in un luogo sacro, ma lungo la strada rifiutando di venderla ad un nobile che soffre di dolori incurabili subirà violenti agguati e vivrà altre avventure che gli permetteranno di constatare che il dito medio abbia in realtà ben altro potere. Se poi lo stesso autore mi chiudesse in una cella insieme ad un monaco che ha giurato fedeltà l’Ordine dei Templari, oramai decaduti, proverei la fame, il disintegrarsi di tutti i miei ideali, in attesa del verdetto finale. Non pago, mi farà quindi entrare nei panni di una fanciulla che ha come unica strana caratteristica di recarsi all’alba nell’orto per mangiare con immenso gusto chiocciole e lumache crude. Peccato che cadrà su di lei il sospetto di essere una fattucchiera, rischiando di essere interrogata dalla Santa Inquisizione. E scorrendo in avanti nel tempo, fino ad arrivare in un’altra galassia, in un futuro lontano, l’autore mi farà vivere attraverso i suoi racconti, con la medesima accuratezza, precisione e credibilità, temi come la fedeltà agli ideali, l’infedeltà, la gelosia, la vendetta, il desiderio di rivalsa. La sua scrittura si adatta ad ogni contesto, passando dal latino, all’Italiano medievale, fino ad arrivare ad un neo-idioma futuro, con un inciso in dialetto siciliano. Impossibile annoiarsi.

Erica Pasotti

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Lettura completata.
Il libro racconta le vicende di vari personaggi, ambientate in epoche diverse, dal passato al futuro. Il linguaggio è ricercato e l’attenzione data a tanti dettagli secondari rendono la narrazione non sempre semplice da seguire. Alcune storie hanno spunti interessanti, ma rimangono sempre "in superfice". Manca qualcosa che catturi, che faccia domandare, intrigare, partecipare davvero alla vicenda.

Elisa Narducci

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Partiamo dal presupposto che le raccolte di racconti sono più difficili da vendere al pubblico. Personalmente ho sempre fatto fatica finché non mi sono ritrovata un libro di racconti di Paolo Zardi, lì ho capito che anche in poche pagine, l’autore può coinvolgerti e farti entrare completamente nella mente del personaggio fino a prenderne le parti per poi stupirti sul finale. Purtroppo in questo non si è ricreata la stessa magia e il linguaggio usato non aiuta nella scorrevolezza del testo. Mi dispiace.

Anna D’Annunzio

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Anche questo libro è fatto di Racconti, ne ho letti tre: l’ultimo della raccolta si intitola: Professore di prima classe, il penultimo: Triangolo imperfetto, il terzo: Un progetto andato a buon fine. Professore di prima classe, è il racconto su un problema corrente di quanti vogliono fare carriera accademica. Dopo secoli, dalla fine della Terra per l’atomica, in un contesto distopico, ipocrisia e raccomandazioni, corruzione e pulsioni sessuali, ancora stanno al centro degli intrighi e vengono usati per ottenere lo scopo desiderato.
Triangolo imperfetto è la storia di un uomo fortunato nella vita, e con le donne, che alla fine, dopo lungo ed estenuante pedinamento convince una bellissima tiratrice al bersaglio che, però, lo uccide perché tradita con la sua migliore amica.
Un progetto andato a buon fine, finisce con la morte di una moglie fedifraga e con quella del marito che l’ha uccisa dopo aver saputo che lo tradiva con l’autista. Il destino, la morte per incidente dell’omicida, sotto forma di una sorta di maggiordomo di grande fiducia da parte dei due, potrebbe aver approfittato dell’aiuto da parte del maggiordomo ormai dimessosi dal suo lavoro (anche se l’autore non lo chiarisce se non indirettamente).
I giochi del destino, tradimenti e punizioni, colpe di esseri umani indecisi e infedeli, impulsi sessuali e stabilità matrimoniale, binomi difficili da conciliare e gli errori e le deviazioni sono puniti dal destino… con la vita; francamente un po’ troppo moralismo, sebbene si parli anche di epoche passate come in Un progetto andato a buon fine.

Seguo il suo consiglio abbandonando la lettura di Tempo di sabbia.

Spero di essere stato utile.

Guglielmo Corna (pseudonimo di Geremia Capano.

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I sette racconti non sono scritti in modo coinvolgente, la personalità dei protagonisti non traspare dal testo malgrado i pochi riferimenti descrittivi a volte eccessivi e quindi poco credibili. il linguaggio appare spesso quello di una sceneggiatura o di un testo teatrale, con brevi cenni alla situazione che precede e introduce un dialogo con frasi molto corte. Il senso dell’ambientazione dei racconti in epoche successive, fino al futuro, se c’è, non traspare, al punto da sembrare un elemento inutile.

Roberto D’Urso