< Tornare cittadini di  Stefano Feltri (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di TornareCittadini raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Libro analitico sulla situazione politica e sociale corrente.

Michnea Diana

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E’ un libro che merita di essere letto per la comprensione del c.d. “populismo”, per il riferimento alla globalizzazione (es. Pedego Conveyor), alla potenza economica del “compratore” Cina, alle esperienze sudamericane, alla pandemia populista, al modello Pastor- Veronesi, alla scansione temporale di Sebastian Edwards, ecc. In sostanza si tratta di un testo scritto in modo chiaro, efficace e con diversi aspetti interessanti.

Francesco Arcidiaco

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Interessante, ma rispetto all’altro, meno articolato e stimolante

Stefano Pasquinucci

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Il saggio di Stefano Feltri convince fin dalle prime battute e ciò che convince è, oltre allo stile e alla ritmicità del testo, buona e mai noiosa, anche la capacità di incarnare appieno il presente politico e le attese future sul panorama politico generale, individuando nella vitalità della democrazia reale il senso dell’agire da cittadini, con una civica competenza oggi perlopiù smarrita. Molto bello, dall’inizio alla fine, vince convintamente la sfida.

Antonella Marzo

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Titolo: Tornare cittadini. autore: Stefano Feltri

L’autore descrive e indica i vari populisti che hanno raggiunto il potere per esempio in Italia e nelle Americhe, servendosi appunto del popolo che li ha votati in seguito a eclatanti promesse poi non mantenute.
Populismi di sinistra, ma soprattutto di destra.
Argomento atttuale e noto a chi legge il giornale.

Renato Antoniolli

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E’ un libro molto attuale che si avvale di archivi anche stranieri per un’attenta analisi del fenomeno populista. Interessante la divisione tra i due tipi di populismo, la ricerca sulle fasi di governo e su quella d’opposizione, sulla scelta di approfondire quello di alcune nazioni e sui riflessi sulla situazione italiana. E’ un libro consigliabile alla maggior parte dei governanti.

Claudio Polo Friz

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Tornare cittadini
Stefano Feltri

Ha ancora un senso il populismo, soprattutto alla luce dei recenti fatti epocali, come una pandemia non ancora risolta e il rischio di una terza guerra mondiale, dove la coesione tra persone e governo si è dimostrata inesistente?
Se lo chiede Stefano Feltri, nel suo saggio dal titolo emblematico, Tornare cittadini, e nel quale emerge la delusione di un’intera generazione.
È quindi ora di smettere di essere popolo e di tornare a fare i cittadini perché, come dice Feltri, l’illusione che possa esistere un popolo coeso di fronte ai grandi avvenimenti e capace di affidare le sorti di un Paese a un governo che bene interpreti le sue priorità, è svanita forse ancor prima di consolidarsi.
Riprendendo a esempio la storia dei popoli sudamericani, è evidente come i governi populisti, una volta ottenuto il potere, lo utilizzino solo per mantenere il consenso.
E quando se ne vanno lasciano solo fragilità ben peggiori di quelle per cui avevano promesso il risanamento.
Interessante lo spunto finale dell’autore, che collega il momento in cui si è sgretolata l’illusione populista, a un discorso di Greta Thunberg, drammaticamente attuale e lungimirante.
“La politica dei piccoli passi è un’illusione pericolosa che trasmette una falsa promessa di miglioramento, mentre rimanda semplicemente il problema”.
Al termine di questa lettura, viene da dire a sé stessi, senza tanti preamboli e con molta amarezza, siamo proprio nella "merda".

Ilaria Vitali

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Interessante e ben scritto, credibile analisi di un problema politico impegnativo

Maria Cristina D’Angeli