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libro piacevole e curato ricco di aneddoti e curiosità scientifiche. una bella scoperta
Verdiana Maiellaro
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Probabilmente Durante Alighieri ( detto Dante ) e Marco Polo si sono incontrati a Verona quando Dante, dopo un lungo girovagare in varie regioni d’Italia, era ospite di Cangrande della Scala.
E’ l’incontro di due eccezionali viaggiatori: spazi immensi, paludi ghiacciate, vento , caldo , gelo per l’uno, la discesa all’inferno e la salita verso il sole accecante, l’astro che "guida e muove le altre stelle ", per l’altro.
Gli autori si muovono in maniera leggera in materie piene di controversie, raccontano bene di Venezia e Firenze e dei due loro illustri cittadini.
Danno per scontato il debito di Dante nei confronti del mondo dell’Islam. Il "libro della Scala", è un antico e anonomo testo escatologico di origine arabo-spagnola che racconta di un viaggio ultrterreno di Maometto, e che ha alcune analogie con il racconto della "Commedia".
Fatto stà che Dante ha costruito un monumento di 14.233 endecasillabi per la sua beatrice, ha forgiato un magma linguistico quale il il "volgare" del trecento, ha praticamente inventato il Purgatorio.
Nella Commedia c’è tutto: storia antica, politica, astronomia, letteratura , scienza, fede e ragione.
Marco Polo , prigioniero dei genovesi probabilmente dopo la battaglia navale della Curzola nel 1298, dettò, nel carcere , a Rustichello da Pisa , a sua volta prigioniero dopo la battaglia della Meloria nel 1284, le memorie dei suoi incredibili viaggi.
"Le divisament dou monde" ( la descrizione del mondo) fu scritto , secondo l’uso allora corrente, in "francese di Lombardia", ridondante di italianismi e venezianismi.
La sua voce in 183 capitoletti fece conoscere all’occidente la "via della seta" e la "via delle spezie".
Si deve a Ramusio , intellettuale del ciquecento , autore di "Delle navigationi et viaggi", il titolo di Milione, per motivi rimasti incerti.
I manoscritti originali delle opere di Dante e Marco hanno subito la stessa sorte: sono andati perduti.
Faccio mio due considerazioni di Luigi Foscolo Benedetto, lo studioso che ha ricostruito magistralmente il testo originale del "Milione" : "il Milione apre la letteratura scientifica moderna" e "il Milione è una sintesi laica e terrena da porsi accanto alle due celebri sintesi in cui è riassunto il medioevo teologico e filosofico, "La Summa di San Tommaso d’Aquino" e la "Divina Commedia".
Il saggio è bello e si legge come un romanzo; le narrazioni si incrociano sui due personaggi ed i riquadri fuori testo completano il notevole flusso di notizie ed informazioni.
Francesco Manzo
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Non mi ha detto niente
Maria Fauciglietti
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"Tra cielo e terra"
Un libro interessante che, forse, paga una struttura narrativa poco fluida nella descrizione delle storie dei viaggi di Dante e Marco Polo, molto diversi tra loro e che, come spiegano gli autori Mussardo e Polizzi, sono due facce di un’unica medaglia, quella dell’Italia del Trecento la cui ricchezza non finisce di stupire.
Giancarlo Coccia
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Vi ringrazio per avermi permesso di scoprire questo avvincente saggio che mi ha condotta per mano alla scoperta di due veri "stregoni" (cit.) del tanto vituperato Medioevo. Tra leggenda, scienza e astronomia, ho davvero apprezzato il vertiginoso excursus su Dante e Marco Polo. Per il momento, il mio libro preferito di quelli che ho letto per il torneo.
Grazia Teresella Berva
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Tra cielo e terra è un saggio affascinante e caleidoscopico, ricco di scorci inaspettati.
Alessandra Antonello
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Lettura apprezzabile
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Lettura scorrevole ed interessante molti spunti per approfondire conoscenze storiche che si presumevadi possedere.
Questo libro mi ha fatto capire che forse non sapevo poi molto e venire voglia di approfondire, per questo è il mio preferito
GIULIANA MORI
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‘Una leggenda vuole che Dante Alighieri e Marco Polo si siano incontrati a Verona nel 1313 in occasione di un banchetto di corte.’ Cosa si siano detti il sommo Poeta e il sapiente viaggiatore non è dato saperlo, ma gli autori di questo trattato luminoso hanno costruito su questo fantomatico incontro un ipotetico e favoloso viaggio ‘Tra Cielo e Terra’.
Il viaggio immaginario di Dante e quello reale di Marco Polo, più o meno contemporanei, diventano ‘due facce della stessa medaglia’ espressioni mirabili di un secolo, il Trecento che nell’ottica di rivalutazione storiografica del Medioevo non è più il periodo buio e oscurantismo ma un’era di scoperta e di confronto nei confronti del mondo ultraterreno e dell’Oriente.
Dante e Marco Polo hanno intrapreso il viaggio più avvincente nella conoscenza degli uomini, il primo nei labirinti della mente alla ricerca della ‘sapientia’ concentrata in Dio, il secondo osservando la natura umana lungo i sentieri del mondo. L’amore per il sapere e la loro sete di conoscenza avevano fatto spiccare loro il ‘folle volo’ al pari di Ulisse che si spinse, nella sua ossessiva corsa verso l’ignoto. L’Odissea rappresenta forse la più famosa allegoria del viaggio di conoscenza, ‘un peregrinare senza fine che coincide con la ricerca umana di spiegare l’ordine del mondo’.
‘Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza’ e seguendo l’accorato appello di Ulisse contro l’imbarbarimento dell’essere umano, i due studiosi si impegnano a imbastire un’opera dall’architettura complessa, basata sull’alternarsi dei due personaggi, cercando analogie (l’origine comune delle due esplorazioni), spiegandone i relativi contesti storico/politici, accumulando riferimenti, collegamenti e ipotesi di viaggio, ma soprattutto ‘fermandosi a riflettere su quel vasto arcipelago di temi che accompagnano cammini così singolari’.
Se la letteratura, come diceva Borges, altro non è che un sogno guidato in questo caso si può parlare di un viaggio guidato e, tra i molteplici spunti e stimoli il lettore può decidere quali percorsi esplorare o persino, nella migliore tradizione letteraria, decidere di intraprenderne di nuovi.
Ad esempio leggendo poche righe de ‘Le Divisament dou Monde’, nella titolazione francese sicuramente più esotica e suggestiva, non è difficile ‘viaggiare’ e raggiungere le mitiche Città Invisibili, in un nuovo incontro magico che solo la letteratura annullando qualsiasi barriera e confine, consente di fare.
Riccardo Lanferdini