< Tra i giganti del Tor des Geants di  Luca Dalmasso (Fusta)

Qui di seguito le recensioni di TraIGigantiDiTorDesGeant raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il saggio di Luca Dalmasso sul suo Tor des Geants è un libro coinvolgente e ben scritto, che riesce ad appassionare anche chi non sa nulla di gare di Trail. È sicuramente questa la carta vincente di questo testo, perché basta un pizzico di curiosità per far entrare il lettore in sintonia con l’autore, che spiega minuziosamente tutte le fasi di preparazione alla sua gara e tutti i dettagli di questa folle corsa in quota.

La scrittura è semplice ma non banale. In alcune parti si dilunga forse troppo ma tutto sommato il risultato è un buon libro per scoprire uno sport davvero faticoso ma molto gratificante.

Martina Giangiacomo

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Ho dovuto cercare il Tor de Geants su Google, non sapevo cosa fosse, né dove si gareggiasse (ho anche scoperto che il trail è un tipo di corsa a piedi in ambiente naturale). La gara tra i giganti montuosi della Valle D’Aosta è una della corsa più dure al mondo (330 km da percorrere in meno di 150 ore con 24mila metri di dislivello). Il racconto descrittivo del trail tende ad essere abbastanza noioso per i non appassionati come me, ma le emozioni che spingono Luca Dalmasso a gareggiare rendono partecipe il lettore (e ti ritrovi a fare il tifo per loro). Traspare nel racconto non tanto l’ossessione di un buon piazzamento (che pur non dispiace), ma la reale passione per la corsa e la montagna e il sentimento di condivisione, rispetto e gratitudine verso gli altri partecipanti, familiari e amici. Molto belle e piene di significato le ultime pagine, sul trovare “qualcosa, qualsiasi cosa, che ci aiuti a scavare dentro noi stessi, fino in fondo, per permetterci di uscirne più forti”. Anche senza fare il Tor, eh!

Teresa Catenaro

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E un libro molto molto tecnico, se sei un appassionato della materia lo leggi tutto d’un fiato.
Sembra di fare il percorso accanto al protagonista.

antonella torres

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Coinvolgente racconto di un’impresa sportiva estrema. Lo stile è a tratti un po’ ingenuo, ma le pagine scorrono agevolmente e restituiscono la passione genuina che ha spinto l’autore a misurarsi con sé stesso e con la natura.

Stefano Maselli

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Il libro che mi piace meno è “Tra i giganti del Tor des Geants. – Sfidare se stessi nell’Endurance Trail più famoso al mondo” di Luca Dalmasso.
Il libro è ben scritto ed è un buon esemplare del genere diaristico. Purtroppo, nel leggerlo, mi sono annoiata, non sono riuscita a provare empatia per tutti quei sforzi, quella fatica dell’atleta. Ho apprezzato l’impegno e la volontà profusi nell’iniziativa “Find. The Cure”. Ho ammirato e “vissuto” il forte senso di solidarietà, soccorso morale e materiale tra gli atleti e di tutta la compagine: accompagnatori, volontari, fan.

Cora Craus

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Avevo letto L’arte di correre di Murakami dove lo scrittore parla di una sua lunga maratona di circa 100 Km ma mai avrei potuto immaginare che esistesse una prova come il Tor des Geants: 340 Km con 25000 m. di dislivello. Dalmasso rende molto bene nel suo racconto lo sforzo fisico e mentale di questa gara al limite della follia ( descrive anche le sue allucinazioni per l’assenza di sonno ).

Marco Varriale

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Scelgo Da Che Arte Stai? di Luca Beatrice edito nel 2021 da Rizzoli come primo libro intanto per l’argomento che mi ha molto interessato e poi per la modalità con cui i capitoli si sono susseguiti. Infatti è un excursus didattico in tante lezioni di storia dell’arte sulla pittura del 900, dove permangono coeve fin dai primi anni del secolo esperienze di arte figurativa e arte astratta. E allora la domanda: quale arte preferire? Quando comincia l’arte contemporanea?
L’arte figurativa è ancora in grado di esprimere la visione del presente in questo secolo 21mo che mischia tutti i linguaggi che si contaminano con altre forme artistiche?
Ed ecco che si presentano tutti i movimenti artistici fino ad arrivare nel secondo dopoguerra con l’arte cosiddetta informale. Quest’ultimo è un movimento planetario che vuole sperimentare l’ignoto, andare oltre, verso il cielo. Si può parlare di contemporaneo a partire da questo periodo.? Sì, dice l’autore Luca Beatrice docente e storico dell’arte.
Alla fine rimane aperto che cos’è il contemporaneo e la sua data di inizio che si può spostare dal manifesto dall’inizio del xx secolo di Marinetti, fino alla sua fine scavalcando le periodizzazioni della storia.
Sono presentati in questo libro, in modo chiaro e comprensibile, tutti i movimenti artistici e letterari che si sono succeduti in Italia e nel mondo suddivise in dieci lezioni, corredate di trenta letture su altrettante opere d’arte, partendo daCaspar David Fredric , arrivando a Banski
Questo serve ad inquadrare le varie espressioni dell’arte, potendo confrontare ciò che è avvenuto prima con il dopo, collocando ogni artista o movimento in tasselli che poi alla fine danno al lettore un quadro d’insieme se non esaustivo ,molto chiaro.
E’ un libro di storia dell’arte che parla del contemporaneo rivolgendosi agli studenti, ma anche a lettori curiosi che si vogliono avvicinare ad un periodo storico artistico che oggigiorno si incontra sempre più spesso , nelle importanti mostre monografiche in Italia e all’estero.

Paola Costeniero