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Molto interessante e appassionante. Ho apprezzato particolarmente il lavoro sulla lingua nella sua continuità storica e culturale. La scrittura è scorrevole: questo è un saggio da divorare.
Ethel Gallo
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"Tutt’ ’e peccate murtale sò ffemmene" analizza in modo scorrevole e completo due temi tra loro fortemente legati: i pregiudizi di genere ed i dialetti. L’autrice risale all’origine di entrambi i fenomeni, nell’Antica Roma, e da lì osserva il loro svilupparsi sempre più intrecciato. Partendo da interessantissime considerazioni linguistiche, il pensiero comune e la nostra società vengono efficacemente sviscerati e mostrati nei loro meccanismi di formazione e di consolidazione.
Questo saggio incredibilmente attuale e necessario spinge il lettore sulla strada del pensiero critico, arricchendo al tempo la sua conoscenza e consapevolezza.
Con argomentazioni cristalline ed una prosa concisa e vivace al tempo, il ruolo nella donna viene inquadrato nel suo evolversi nei secoli entro la nostra concezione culturale.
Sicuramente una lettura ricca, oltre che piacevole, che fornisce informazioni preziose all’avviamento di discussioni più produttive sul tema sempre vivo della misoginia.
Irina Falzone
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Mi sembrava di essere tornata a scuola. Molto didattico.
Barbara Sabbadini
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Che la nostra cultura sia permeata da una profonda misoginia è cosa nota. Cosa ha fatto Colombari? Ha raccolto i detto dialettali che hanno come oggetto e soggetto la donna e ha messo insieme un campionario odiosamente diffamatorio nei confronti dell’universo femminile.
Un libro importante che ripercorre la condizione femminile attraverso gli stereotipi e i pregiudizi che nel corso del tempo si sono cristallizzati anche nei proverbi dialettali. Molto interessante è l’elencazione dopo ogni capitolo dei proverbi suddivisi per provenienza regionale. Libro molto ben scritto e curato nella ricostruzione storica. Si legge che è un piacere. Una meravigliosa scoperta assolutamente da consigliare.
Luigi Brandonisio
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Per "Tutt’ ‘e peccate murtale sò ffemmene" Maria Grazia Colombari sceglie un approccio circolare: parte dai proverbi dialettali italiani per tornare a essi, passando attraverso un’accurata rassegna dei pregiudizi maschili sulla figura femminile. L’impostazione sincronica è vincente, a partire dall’incipit di carattere linguistico: l’excursus storico-linguistico consente da subito al lettore di acclimatarsi e avere chiaro un concetto fondamentale del saggio, cioè che la lingua e nello specifico i proverbi sono lo specchio della mentalità degli esseri umani, in particolare del mondo maschile. Quindi a partire dalla conoscenza di alcuni detti popolari si può combattere il sessismo che ancora sopravvive nella società contemporanea.
L’intero contenuto del libro è chiaro e accessibile al pubblico, poiché ogni “problema” è introdotto e contestualizzato, affrontato in modo snello e diretto, senza giri di parole. La suddivisione in capitoli è funzionale all’argomentazione della tesi e tra i più interessanti se ne citano due: "La donna e la romanità" e "La bellezza e la donna". Nel primo caso si può capire come alcune visioni distorte del femminile originino da lontano, nel secondo si ragiona su un concetto tanto sfuggente e pericoloso quanto quello di bellezza.
Quali criticità di un’opera interessante e utile, al di là dei refusi, si riscontrano i vari errori nelle concordanze tra singolari e plurali, maschili e femminili. Non si tratta di concordanze a senso, bensì di veri e propri errori sintattici.
Federico Beghin
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Nella vita di tutti i giorni e soprattutto nel nostro linguaggio si sono radicati alcuni modi di dire che si fatica a capirne l’origine. In questo libro vengono spiegati quelli più biechi e ingiusti che riguardano le donne. È incredibile scoprire che alcuni di questi stereotipi arrivino addirittura dall’antichità...di conseguenza restano, purtroppo, quelli più difficili da abbattere.
Magda Coretti
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Scrittura molto fluida anche se dotta, interessante per l’argomento. Gli argomenti di costume sono di mio gradimento soprattutto se sono contestualizzate nella storia e nella vita di un paese.in realtà non l’ho letto tutto ancora ma finirò per farlo e lo ritengo molto interessante
Cristina Franchini
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Il saggio é una raccolta di proverbi dialettali incentrati sulla figura della donna e diviso in capitoli ognuno dei quali tratta di un aspetto particolare dell’universo femminile (salute, bellezza..) e delle usanze ad esso collegato (dote).
Ogni argomento é introdotto da un breve excursus storico che cattura l’interesse del lettore. I proverbi molte volte strappano un sorriso ed é interessante confrontare i modi di dire in uso nelle diverse regioni.
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“Tutt’ ‘e peccate murtale so ffemmene” è un viaggio nel modo di pensare il ruolo della donna nella cultura popolare italiana attraverso i proverbi. Dall’estremo Nord all’estremo Sud, nessuna isola e arcipelago esclusi, la donna è stata sempre la protagonista di detti, massime, sentenze, nati sicuramente come una battuta legata a una particolare circostanza, ma che poi sono stati tramandati nei secoli e arrivati ai giorni nostri.
È un percorso verace, identitario, perché Maria Grazia Colombari non si limita a raccontarci la storia di questi proverbi, ma li cita nei vari dialetti. E allora diventa una esplorazione nella saggezza popolare, nella grande eredità della nostra storia.
Ma è anche un cammino verso la riflessione: la scelta del linguaggio che utilizziamo è importante per evidenziare il rispetto e la considerazione che abbiamo dell’altro.
Daniela Merola