< Tutti i sogni ancora in volo di  Massimo Ranieri (Rizzoli)

Qui di seguito le recensioni di TuttiISogniAncoraInVolo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Libro biografico interessante come la vita, aneddoti che però non coinvolgono chi non è stato in una situazione simileartistica. Quando ero giovane studente universitario facevo la comparsa al Teatro Lirico: ho visto la regia di Maria Callas, Di Stefano, Raimondi, Bergonzi ed altri grandi attori.Avrei un numero notevole di aneddoti: ma chi potrebbero interessare?

Gian Paolo Giva

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Tutti I Sogni Ancora In Volo
La scrittura è piacevole e scorre veloce, ma non scende mai in profondità. Ho sempre avuto l’impressione di rimanere sulla superficie del racconto, che sembra essere a metà tra autobiografia e saggio. Forse il fatto di conoscere l’autore ed immaginarne l’espressione ad ogni passaggio mi ha aiutato a proseguire nella lettura di un’opera che ho considerato piacevole in generale, ma non mi ha particolarmente colpito.
Il continuo accenno a Napoli ed all’essere napoletano dell’autore, l’ho trovato ripetitivo ed a tratti inutile. La digressione e spiegazione di testi, autori, date ed eventi legati al teatro, non mi hanno interessato particolarmente.
Il lessico è a tratti scontato, rimane in superficie, così come la storia; alcune delle spiegazioni e descrizioni sono banali.
L’autobiografia in sé rimane deludente, perché non si trasforma mai in un racconto intimo, per quanto sia piacevole da leggere. Il saggio manca di accuratezza, ricerca e riferimenti storici che avrebbero potuto e dovuto intrecciarsi all’auto biografia.
La parte finale dell’opera, con la carrellata di fotografie, mi ha interessato e quasi commosso, perché mi ha riconsegnato quell’elemento intimo ed umano di cui ero alla ricerca.

Ilaria Alleva

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Adoro Massimo Ranieri ogni volta che lo sento cantare perdere l amore mi emoziono
Una persona splendida che non ha dimenticato le origini … il percorso di un artista incredibile..
bello leggere tra le pagine di questo libro le numerose esperienze di vita che lo hanno portato ad essere l’artista di oggi

Valeria Pittaluga

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Adoro Massimo Ranieri e leggere la sua vita mi ha incantata. Letto tutto in un fiato. Divertente e pieno di gratitudine. Un pezzo importante della storia del teatro e della musica italiana. È venuto fuori l’Uomo con i suoi limiti e le sue paure.

Serena Vincenzi

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Gradevolissima lettura della vita di questo cantante e attore, presentata con uno stile di grande umiltà e quasi stupore per tutto quello che è riuscito a raggiungere in questa lunghissima carriera. Nomi, episodi, riflessioni e gioie.

Carini Gianluca

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La biografia di un grande interprete della canzone italiana e napoletana, di un cantante che al culmine del successo ha cambiato strada e si è dedicato professionalmente al teatro per la volontà di voler crescere ulteriormente. La grande storia di un uomo che si è fatto da solo in un’Italia dove lavorare realizzava le persone.

Livio Giuseppe Leoni

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Massimo Ranieri è un artista poliedrico di gran classe, ho sempre apprezzato il suo estro e anche la sua umanità che traspare in molti episodi raccontati con semplicità e delicatezza nella sua autobiografia. Una vita da autentico ’self made man’, partito da origini umilissime e asceso al successo grazie a determinazione, talento e impegno. Tuttavia ho preferito l’altro libro, anche perché non ho ben compreso la decisione di inserire un testo autobiografico nel torneo dedicato alla saggistica.

Ivan Corrado

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Massimo Ranieri, al secolo Giovanni Calone, non poteva essere da meno nel seguire la moda degli ultimi tempi dei personaggi famosi di scrivere la propria biografia. Ma ne abbiamo veramente bisogno di questo proliferare di autobiografie? Forse le case editrici si. Il libro è scorrevole, scritto bene, ridondante di autocompiacimento, ma d’altronde da un uomo che ha una vita assoluta per il suo lavoro, cos’altro ci si sarebbe potuti aspettare. Per me che non sono della sua generazione, ma più giovane, nonostante sia napoletano come lui, è stata una piacevole scoperta ripercorrere le tappe della sua carriera professionale e scoprire che a soli ventiquattro anni aveva già voltato pagina e dalla canzone è passato al teatro, collaborando con mostri sacri come Visconti e Strehler, tanto di cappello. Un professionista brillante, quasi una specie di Re Mida, alla luce degli innumerevoli successi: in ogni settore ha lavorato con i migliori ed è riuscito a raccogliere i frutti del suo impegno, che bisogna riconoscere, sempre stato ai massimi livelli. Un artista eclettico, entusiasta, singolare, con un unico e solo amore: il suo lavoro. Infatti lo racconta, “la mia vita è il mio lavoro, il mio lavoro è la mia vita”. Potrebbe essere un esempio di abnegazione, anzi lo è, come si evince da vari passi del libro. Curiosi aneddoti, un pizzico di fortuna e tanta energia profusa per il lavoro.
Consigliato per i suo fans e per chi è curioso della storia del teatro.

Giacomo De Simone

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Premesso che non amo le autobiografie , il libro, costituito da una serie di aneddoti, è intrigante e di piacevole lettura. Mescolando nostalgia, legittimo orgoglio e gratitudine per la Tuche , il cantante ripercorre la propria vita, dall’infanzia povera e difficile ma ricca di affetti familiari, al “miracolo” del primo contratto a dodici anni, alla cultura da autodidatta, ai personaggi, famosi o sconosciuti, che hanno influenzato la sua personalità e la sua carriera.

Carmela Bavota