< Un cuore da campion. Storia di Luwig Guttmann, inventore delle Paralim di  Roberto Riccardi (Giuntina)

Qui di seguito le recensioni di UnCuoreDaCampione raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Saggio potente nei contenuti, scritto però in una forma scorrevole e accattivante.
Interessanti le digressioni letterarie



La storia raccontata da un altro punto di vista



Assunta Picone

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Questa é una storia che arriva dritta al cuore, che si legge in un attimo e regala una somma di emozioni contrastanti. Con i medici e gli "eroi" di cui si incontrano le storie si passa dalla disperazione della mutilazione alla costruzione di una nuova identitá, in qualitá di atleti, di campioni di resilienza, determinazione e passione. Non conoscevo le origini della nascita delle Paralimpiadi ed é stato bello scoprire che anche l’Italia ha contribuito a questo pezzo di storia.

Marzia Terragni

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Un cuore da campione - Roberto Riccardi - Giuntina 2021
Il saggio, scritto con stile preciso, pulito e non ampolloso, ripercorre la biografia del neurologo Ludwig Guttman, stimato medico ebreo che per sfuggire alle persecuzioni antisemite del Terzo Reich, nel 1938 con la famiglia raggiunse l’Inghilterra e dal 1944 iniziò a dirigere l’Ospedale “Stoke Mandeville” specializzato nel recupero dei feriti di guerra. Forte delle sue esperienze precedenti nell’approccio alle cure di riabilitazione dei paraplegici e di un intuito particolare capì che il recupero, sia fisico che psicologico, dei feriti avrebbe potuto avere più successo con lo sport e la ritrovata fiducia negli altri che nei sedativi e nella commiserazione. Nel 1960 grazie all’incontro con un collega italiano; Antonio Maglio, e alla intuizione che la competizione sportiva funzionava meglio di qualsiasi altra cura, nacquero le Paraolimpiadi. La lettura del saggio è fonte di energie vitali, propositive e positive tali da consigliarne la lettura a tutti.

Monica Carretta

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Una biografia che ci avvicina a un mondo quasi parallelo, che vediamo ma che non "sentiamo" vicino a noi.
Eppure, ci sono persone che, con i limiti e le possibilità che hanno, riescono a dare il meglio e a diventare grandi.

Anna Castiello

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Un libro di saggistica apre la mente, il volume di Roberto Riccardi, “Un cuore da campione. Storia di Ludwig Guttmann inventore delle Paralimpiadi”, edizione Giuntina, apre il cuore, ci fa capire come “Circostanze eccezionali rendono tali le persone che le vivono.”, “Stiamo parlando di esseri straordinari. Donne e uomini che hanno sconfitto i propri disagi perseguendo la logica meravigliosa della vita.”
“Un cuore da campione” è la descrizione di una vita, quella del neurologo di estrazione ebraica Ludwig Guttmann, inserita nel contesto storico in cui è stata vissuta, l’avvento del nazismo, un uomo che “Non ha cercato la gloria, bensì la fatica. Non ha perseguito un profitto personale, ha condotto un’esistenza priva di ogni sfarzo.”, dai grandi personaggi c’è sempre qualcosa da imparare.
Ludwig Guttmann, famoso medico nel suo ospedale inglese ha curato i giovani soldati feriti della Seconda guerra mondiale. Ha lottato affinché i malati non rimanessero bloccati a letto, s’inventa “una palla medica”, li stimola a giocare a “freccette ai birilli e al tennis da tavolo, dal tiro con l’arco al biliardo e al basket in carrozzina inventa pure uno nuovo, praticabile sulla sedia a rotelle. Consiste nel contendersi un disco di legno usando un bastone, qualcosa di simile al polo.”
La vittoria di una partita vinta dai soldati in carrozzina contro i medici, avvia l’inizio di un percorso eccezionale, verso l’invenzione di quelle che oggi si chiamano paraolimpiade che hanno portato sulla platea mondiale un “fantastico mondo” che nel corso degli anni si è ampliato ed è sempre più seguito, con tantissimi esempi di partecipazione da ammirare, anche italiani come Luca Pancalli divenuto presidente della Federazione Italiana Sport Disabili, come Alex Zanardi ricordato in questo volume proprio mentre continua a lottare per la vita e come Bebe Bio che nell’intervista che chiude il libro evidenzia quanto lo sport, il desiderio di vincere li aiuti ad accettare il limite e lottare per superarlo.
Un volume che si legge come un racconto, che non poteva concludersi con una frase migliore: “… i disabili non vogliono essere come gli altri, vogliono essere con gli altri!”

Vito Mauro

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Nel guardare verso il futuro a volte si trova la forza di rompere gli schemi, e di dare nuove occasioni di rinascita quando tutto sembra perduto: grazie al coraggio di un medico che ha permesso una possibile seconda vita..

Alessandra Capurro

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Bocciato! Non c’è partita contro Lo Scetticismo politico, anche se non è mal scritto. Il titolo è già fuorviante: la biografia di chi ha inventato le Paralimpiadi può interessare, ma è quasi sopraffatta dall’ansia dell’autore di ri-raccontare gli anni del nazismo, della shoah, della persecuzione degli ebrei. Superfluo (qui) un capitolo sui premi Nobel ebrei. Pro: accenni ad atleti italiani paralimpici e intervista a Bebe Vio; molte foto anche d’epoca.

GIANNA MASOERO

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Il libro è gradevole e scorre veloce, un pò troppo wikipedia nella scrittura, ma la storia è bella.

Fulvia Angrisano