< Un italiano a Parigi. Storia di un amore di  Alberto Mattioli (Garzanti)

Qui di seguito le recensioni di UnItalianoaParigi raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Nel saggio di Alberto Mattioli ciò che sicuramente risalta sin dalle prime righe è l’amore per Parigi, una città che di per sé tutti (in modo diverso) hanno imparato ad amare nel corso degli anni.
Un memoir, un diario di viaggio e irriverente trattato antropologico, diventa una guida per chi la città la conosce poco o c’è già stato e ha voglia di riviverla.

Serena Votano

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L’autore ci prende per mano per portarci nei suoi luoghi del cuore di Parigi e raccontare storie ed emozioni attraverso tali luohi. La lingua è fluida e semplice restando inteligente ed ironica, strappando talvolta un sorriso a chi legge. Più che raccontare Parigi, questo testo allerta i 5 sensi per dare impressioni delle atmosfere parigine, o più precisamente di certi luoghi in particolare: sentiamo il profumo dei piatti nei ristoranti affollati, il suono di orchestre che si accordano nei teatri, vediamo i luccichii di di collezioni d’arte quasi mitologiche in palazzi che sono sopravvissuti ad accadimenti sovente tragici.
Senz’altro un altro libro su Parigi non era necessario, però questo è piacevole.

Flavia Buiarelli

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Scritto in maniera scorrevole si legge d’un fiato. Divertente, mostra lati di una Parigi nuova ed induce a chiedersi perchè non si ritorna a visitare Parigi con il libro in mano come guida, se non fosse che questo è proprio l’atteggiamento che l’autore critica.

Enzo Melegari Sala Baganza (Parma)

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Un italiano a Parigi. Difficile scrivere una nuova "guida" di Parigi, una città di cui tanti hanno parlato e sotto tante diverse angolazioni. Mattioli però è riuscito a fornirci un ritratto molto personale e vivo che ne tocca aspetti noti con taglio originale, spaziando tra arte, storia, costume, aneddotica e musica, non risparmiando una critica ironica e intelligente, ma mostrando sempre un amore sviscerato e inscalfibile che finisce per coinvolgere anche il lettore. Con questo libro divertente e arguto Mattioli cerca di cogliere e trasmettere quell’identità di Parigi che non muta perché "è più forte delle sue infinite reinterpretazioni".

Angela Mazzotti

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Le tante precisazioni iniziali per giustificare il libro, finiscono per stancare un po’. Il libro è pieno di curiosità, a volte interessanti, a volte un po’ futili. Il tono e gli aspetti descritti sono un po’ leggeri, ma resta il fascino per Parigi, al quale è difficile sottrarsi.
Argomenti come il cibo, Maigret, i cimiteri seducono sicuramente e rimandano al puro piacere del flaneur. Leggibile, godibile, anche se molte precisazioni risultano fin troppo dettagliate, per cultori del genere.

Franco Brunelli

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Un inno a La ville lumière, con tante curiosità insolite, tips per amanti dell’off the beaten track e (forse troppe) digressioni.
Molto gradevole, ma non sempre riesce a superare l’obiezione che l’autore stesso suggerisce nell’introduzione: un ALTRO libro su Parigi?

valentina santandrea

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Guida storico-sentimentale alla città’ di Parigi, a partire da luoghi ed architetture.
Traspare con forza l’amore dell’autore per la città e le informazioni che offre risultano seducenti anche a chi Parigi la conosce e la frequenta almeno da turista.
Alcuni capitoli rasentano lo sfoggio di erudizione e trasferiscono al lettore nozioni forse troppo dettagliate (vedi l’impressionante indice dei nomi); valga per tutti la saga della famiglia De Camondo. Altri, invece, sono più godibili come le pagine dedicate ad Offenbach.
Qualche caduta di stile: (il lessico salviniano imperversa) ma ho trascritto i nomi dei ristoranti che Mattioli predilige; la loro descrizione, da sola, è bastata a programmare il prossimo viaggio

Roberto Riccardo

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Spaccato su Parigi, tra storia, cultura e letteratura. Un libro avvincente e interessante che dà una completa visione su Parigi e la società francese nel suo complesso. Consigliato.

Roberta Licci