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“Una strana nebbia” ha un obbiettivo, dichiarato fin dalle prime righe del saggio: fare chiarezza tra gli innumerevoli interrogativi e domande lasciate in sospeso sul caso Moby Prince. I fatti sono narrati in modo preciso, comprensibile anche per chi (come me) non era ancora nato al tempo della tragedia, né ne aveva mai sentito parlare.
La scrittura è incalzante, a tratti frenetica, ma è proprio questo che mi lascia perplessa. Le pagine sono dense di avvenimenti reali e il rischio è che si possa dimenticare si tratti di un fatto di cronaca e non di un testo fittizio dalla trama fin troppo scorrevole.
Matilda Guerrini
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Questo libro, come tutti i libri di giornalismo d’inchiesta mi è piaciuto davvero molto. Personalmente trovo che un libro che presenti una bella indagine, basata su una storia vera sia ancora più “addictive” di un qualunque romanzo giallo. Inoltre, “una strana nebbia” è estremamente ben scritto: nonostante la storia sia complessa e piena di interrogativi, l’autore ha trovato il modo di incasellare perfettamente tutti i pezzi del puzzle. È sicuramente un libro che avrei comprato all’istante dopo aver letto la sinossi.
Camilla Porcella
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Federico Zatti riapre un caso mai risolto, quello della tragedia della Moby Prince, in cui perirono 140 persone, e lo fa senza scartare alcuna ipotesi. Grazie a un’analisi incalzante di tappe storiche e di dettagli apparentemente slegati al disastro, Zatti traccia un quadro per molti versi inquietante, che fa riflettere e spesso indignare.
Un lavoro, il suo, indispensabile per non dimenticare (o addirittura conoscere) una delle pagine più controverse della Marina italiana.
Ilaria Vitali
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Un pò lento fin dai primi capitoli. L’espediente di rivelare “l’assassino” già dall’inizio, mette la voglia di continuare. Onestamente, mi sono bloccato più volte ed è stato faticoso continuare.
Paolo Cunial
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Ho letto con molta tensione e rabbia civica questo libro. Tensione perchè, pur nella crudezza e drammaticità dell’evento narrato, tiene avvinto il lettore che vuole sapere "come va a finire". E rabbia civica perchè è l’ennesimo fatto di cronaca in cui non si riesce a fare chiarezza e sembra di muoversi in un mondo di melassa che avvolge la verità. E questo accomuna sia la Moby Prince che tanti altri eventi, italiani e mondiali, (Ustica, Morte di Kennedy, 11 settembre, ecc.) dove spariscono prove e ci sono comportamenti quanto meno strani, e dove la logica e il buon senso vanno a farsi benedire. La verità non è solo la prima vittima della guerra, ma è un fantasma che aleggia nel quotidiano e che grida vendetta come il buon re Amleto.
Giuseppe Geraci
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Una strana nebbia è un saggio ahimè avvincente su un caso triste e funesto come il Moby Prince. Dettagliato, preciso e tecnico non annoia mai, ma mette in luce i tanti buchi neri di un disastro ancora oggi senza soluzione. Nonostante i tecnicismi navali il libro è sempre molto chiaro e fluido e fa crescere i tanti sospetti che ancora oggi aleggiano sul caso al lettore. Consigliato
Andrea Antinucci
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Un pezzo di storia del nostro paese, in cui si incrociano personaggi noti e meno noti, vicende appartenenti a diversi momenti temporali, legate ad una moltitudine di tematiche: politiche, sociali, culturali e storiche. Un’indagine accurata e coinvolgente. Una cronaca col sapore di un giallo, che pone interrogativi e risveglia dubbi, senza dare risposte univoche, e donando luce e memoria ad una vicissitudine italiana ormai quasi dimenticata.
Debora Magurno
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Sposta il punto di vista nell’ analisi dei fatti dello scontro di un traghetto con una petroliera che doveva trasportare nafta grezza e invece non lo era e che prende fuoco per l’impatto.Indaga su come il lavoro di una procura condotto male non riesca a individuare responsabilità. Ipotizza l’affacciarsi della mafia per interesse su petrolio e polvere di marmo utile per detersivi, vernici e per desolferazione delle industrie del carbone. Unisce luoghi apparentemente lontani ma molto vicini per un interesse economico e di potere. Spera che dopo 30 anni, con il lavoro della
Commissione di inchiesta parlamentare, si riesca a fare alzare quella nebbia che non c’era.
Lucia Crapuzzi
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Sono rimasto molto impressionanto dall’accuratezza con con cui l’autore descrive l’immane tragedia della Moby Prince, non tralasciando veramente nessun dettaglio e nessun particolare. Per questo il racconto mi è piaciuto veramente molto nonostante descriva una delle pagine più buie della storia della marina civile italiana. Ho avuto, infatti, modo di scoprire cose di cui non ero a conoscenza e di conoscere meglio tutta la vicenda, anche grazie ad una scrittura attenta e dettagliata, ma anche molto sensibile e delicata.
Fabio Silietti