< Uno strano pubblico ministero di  Giorgio Bastonini (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di UnoStranoPubblicoMinistero raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Si tratta di un libro sciatto, scritto in modo elementare, con un’ironia trita e ritrita, oltre che forzata. La trama è debole e i personaggi sono privi di spessore.

Andrea Muraro

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UNO STRANO PUBBLICO MINISTERO
Un giallo italiano che ricorda, in tono minore, i libri di Carofiglio, Manzini o Lucarelli. Il protagonista è il pm Paolo Santarelli, single inquieto e poco ligio alle regole, ma senza il fascino dell’avvocato Guido Guerrieri o la trasgressività del vicequestore Schiavone. Attorno a Santarelli si muove il coro che ti aspetti: amori complicati, colleghi e superiori sgradevoli ed un amico improbabile, fascista ma di buon cuore. Il personaggio più accattivante è Dalila, una quattordicenne incollata al suo smartphone, ma altruista e coraggiosa, cha sarà decisiva nel permettere allo ’strano pm’ di risolvere il caso. Assomiglia agli hacker adolescenti che aiutano Schiavone o l’ispettore Grazia Negro di ’Almost Blue’, ma almeno questa è femmina e non usa il computer.
La vicenda, basata sul difficile ambientamento degli immigrati nordafricani in Italia, procede lineare, scritta in uno stile fin troppo semplice, scorrevole e facilmente leggibile. L’ambientazione a Latina, città poco nota e quindi potenzialmente interessante, poteva essere meglio sfruttata. Il lieto fine si intona con il colore giallo tenue tendente al rosa di tutta la storia.

Guido Finazzi

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Il libro "Uno strano Pubblico Ministero" è un libro che mi ha lasciata incollata nella lettura. Il filo della trama era ben amalgamata con elementi dettegliati alla procedura penale.
Un concentrato di giallo e romanzo. Un finale inaspettato con un salto temporale che avrei preferito più dettagliata

Cetti D’Acri

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Un giallo deja vu. Leggendo questo libro mi sembrava di averlo già letto, non tanto per la storia ma per i personaggi. In questi ultimi anni ho l’impressione che i gialli italiani si assomigliano un po’ tutti. Peccato. Nonostante ciò ho trovato comunque il libro piacevole e scorrevole.

Manuela Barigazzi

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I gialli "allungati" alimentano la mia difficoltà di concentrazione .... sono solito perdermi molto prima di arrivare alla fine.

Riccardo Dozzo

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Ho apprezzato il noir che risalta sullo stile del classico "giallo", mi ha convinto il contesto letterario riferito alla Scapigliatura. Proprio i riferimenti "dotti", che potrebbero appesantire la lettura in alcuni punti, dilungandosi sforando quasi nella manualistica da testo liceale, mi hanno interessata e per questo lo consiglierei ai miei allievi di quarta superiore, magari per le vacanze estive.

Roberta Barbera

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La favola, rivolta ad un pubblico infantile, prova a rileggere alla luce di una sensibilità moderna il racconto biblico: sensi di colpa dei genitori, gelosia del primogenito, difficoltà a percepire il significato della responsabilità individuale. Tutto questo con lodevoli intenti educativi, che tuttavia risultano un po’ ingenui.
Meglio l’icasticità della Bibbia

Maria Maddalena Maiocco

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Piacevole e scorrevole.

Maria Angela Occhiuto

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Formia “"I lettori della libreria Tuttilibri"”
coordinato da Enza Campino ed Eleonora Ortolani
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Un giallo senza pretese che sceglie la provincia (Latina e dintorni) come teatro per due omicidi nell’ambiente degli immigrati.
Semplice e simpatico il protagonista che strizza l’occhio ai vari Montalbano, Guerrieri, Schiavone. Difficile essere originali ma la storia è credibile e si legge veloce.

Susanna Garofalo

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Circolo dei lettori
di Roma 6 "Barbara Cosentino"
coordinato da Cecilia Gabrielli
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Un PM, piuttosto improbabile abituato ad affrontare le inchieste con metodi assai inusuali, indaga su un caso di omicidio destinato ad intrecciarsi con una indagine ben più ampia su una cellula islamica che ha in preparazione un attentato terroristico.
Mentre si svolge la vicenda giudiziaria, il lettore conosce i pensieri e le incertezze personali del PM protagonista, investigatore ironico e poco politically correct.
Noir divertente con un lieto fine, anch’esso, peraltro, piuttosto improbabile.

Simonetta Rosa