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Un saggio non saggio, l’autrice ci insegna senza salire in cattedra. Il viaggio di Dante nella Divina Commedia diventa il suo viaggio, ci apre il suo cuore, le sue emozioni e le sue domande sono le nostre. Sono le risposte che vogliamo trovare nel nostro viaggio, perché abbiamo una responsabilità "La risposta che ognuno di noi deve dare alla vita"
Graziella Paglia
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Una rilettura in chiave moderna della Commedia dantesca. O meglio. Un viaggio narrato con voce femminile che porta sulla pagina (e sul palcoscenico) una famiglia che più antitradizionale non si può, composta da alcuni dei personaggi raccontati dal poeta. Un originale spunto di riflessione sul nostro mondo e la nostra società, da assaporare appieno a mio avviso suduti nella poltroncina di un teatro.
Agnese Casarotto
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Si percepisce chiaramente dietro il testo la volontà di rappresentare un grande amore per Dante e per la sua opera, arricchito da una conoscenza della Divina Commedia che, seppur non specialistica, si presenta come approfondita. Unico limite: la lettura. Questo è un testo che va ascoltato e vissuto, sulla pagina scritta perde, a mio parere, di potenza.
Beatrice B.
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Lucilla Giagnoni è attrice notevole.
In questo anniversario dantesco piace anche la sua opera che si sofferma su una "strampalata" famiglia dantesca. Un ritratto non borghese ma diremmo post-moderno. Una famiglia lacerata dai vizi e dalle debolezze della nostra umanità.
Con Dante ed i passi scelti da G. i giovani incontrano, forse prima che nella vita, temi cruciali come la passione, l’amore filiale, la gelosia mortale.
Le cantiche dantesche sono assai note ma mai lette superfluamente.
G. ci restituisce, dal suo angolo prospettico, un quadro non idilliaco, perché la famiglia non lo è.
Cristiano Cazzoletti, Brescia