< Vero cuoio di  Roberto Zambon (Ultra)

Qui di seguito le recensioni di VeroCuoio raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Non sono certo un’esperta di rugby, né ho mai visto una partita intera in vita mia... ma caspita, questo libro ti prende e non ti lascia più! Una scrittura che ho amato molto (sarò di parte, ma l’autore di mestiere lavora con le parole... e si sente), personaggi ottimamente rappresentati, che ti fanno compagnia anche nei giorni successivi alla lettura – e un po’ ti mancano. Descrizioni e racconti autentici, di una spontaneità divertente, di una sincerità disarmante e a tratti toccante. Una storia anche di apprendimento, almeno per me in qualità di lettrice ignorante: una lezione su tutte, quella sul dolore “necessario” per sentirsi vivi. Più che un racconto autobiografico, è stata una vera condivisione di emozioni e ricordi, dove ho ritrovato anche me stessa. Perché, in fondo, tutti stiamo giocando la nostra personale partita. Certo, non sempre raccontata così bene come in questo libro, ma spesso ugualmente dura e, per chi la vive, di immenso valore. Insomma, un romanzo che, se non fosse stato per questo torneo, difficilmente avrei scelto, privandomi di uno squisito piacere.

Marta Malengo

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Può piacere un libro che parla di rugby anche se non si sa niente su questo sport sí può.
Il mondo dello sport, i suoi equilibri, le sue regole ti rendono partecipe e ti coinvolgono. Il romanzo ti immerge nel sapore della squadra fin dalle prime righe. Il ritmo è incalzante e il linguaggio è provocatorio e, allo stesso tempo ironico.

Giuditta Torrini

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Mi ha entusiasmata e coinvolta leggere le vicende umane e sportive di questa squadra di rugby. Mi sembrava di essere presente a fare anch’io il tifo per il "Santoooo ..... "
La scrittura ...molto avvincente e anche se alcuni passaggi erano un po’ forti (un amico rugbista mi ha confermato che lui e i suoi compagni sono proprio così) è stata una bella e piacevole lettura.

Daniela Destro

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Libro dalla trama piatta, né la storia né i personaggi subiscono dei mutamenti nel corso della narrazione, tutto rimane così com’è all’inizio.
I dialoghi sono a tratti banali e a tratti confusi, non ci sono momenti che catturano l’attenzione del lettore.

Ilaria Orzo

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Una squadra di Torino nel campionato di rugby,un gruppo molto eterogeneo di ragazzi:un sacerdote,un extracomunitario,un figlio di papà,l’ultimo arrivato che viene nominato capitano e è il modo in cui affrontano le difficoltà del gioco e della vita.
La scrittura è scorrevole e si legge volentieri anche se mi sono sembrati troppo pesanti i “discorsi” da spogliatoi, certamente troppo caricati quando sarebbe bastato meno per dare comunque l’idea di una complicità che di certo si perde alla fine del campionato perché retta solo da finalità sportive e non da una vera amicizia

Virginia Benvenuti

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Nessuno dei due libri mi ha convinta, però dal momento che dovevo sceglierne uno, ho scelto "Vero cuoio". La tematica non mi interessava e ancora adesso non mi interessa, però ho trovato che lo scrittore è riuscito ad avvicinare il lettore, attraverso i dialoghi e le dinamiche tra i giocatori, a questo mondo dello sport e del rugby in particolare. Rugby che rappresenta un "unicum" come "vissuto". L’ho trovato coerente come progetto, con un linguaggio volgare e sboccato ma che ci sta con quel tipo di sport. Ho trovato un errore: un 30 febbraio come data di una partita! Bella la figura di Mirco, il caposquadra.

Maria Maddalena Zuccolo

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Il mondo del rugby, con i necessari dettagli tecnici, permeano il contenuto, offuscando la trama.

M. F.