< Veronica e il diavolo di  Fernanda Alfieri (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di VeronicaEIlDiavolo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Veronica e il diavolo – Storia di un esorcismo a Roma di Fernanda Alfieri è a metà tra un saggio storico e un romanzo: è nato quasi per caso, partito da una ricerca che doveva portare ad altro e che invece ha svelato una storia inedita, affascinante, dai lineamenti gotici. Ci troviamo nel dicembre 1834, tra Campo de’ Fiori e il ghetto a Roma: due gesuiti si recano a casa della famiglia Hamerani; qui c’è Veronica, una giovane donna ritenuta posseduta dal demonio.
La vicenda di Veronica viene minuziosamente descritta nei diari che gli esorcisti hanno compilato durante le loro visite nella camera della ragazza, nel tentativo di estirparle il demonio. Nel libro troviamo diversi elementi, la famiglia, la Chiesa, il diavolo, la medicina e al centro c’è Veronica. La sua vicenda è sotto gli occhi di tutti, analizzata dai gesuiti, dal medico, dalla società; il suo corpo in preda agli spasmi è osservato, visitato, giudicato, deve sopportare violenze e dolore.
Il libro illustra lo spaccato di un’epoca divisa tra superstizione e innovazione, tra religione e scienza, tra incredulità e convinzione. Quello dell’Alfieri è certamente un testo saggistico completo, con uno sguardo storico sugli esorcismi, ma ha anche il fascino di un romanzo oscuro, di una storia inquietante… per quanto, ritengo, non scorrevolissima da leggere in tutti i suoi passaggi.

Laura Alteri

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Come d’abitudine prima di accingermi a leggere un saggio vado a vederne la struttura, i titoli dei capitoli e lo spazio dedicato alle note e fonti ..... quasi 100 pagine! Inizio a leggerlo con scetticismo ma poi, piano piano, mi rendo conto di quanto Amore e dedizione l’autrice ha messo nella "creazione" di questo romanzo e di come, nonostante l’argomento sia dei più trattati, si è fatto leggere fino alla fine. C’è stato anche spazio per la "commozione" che non è comune in saggi di questo tipo.

STEFANO DELLA VENTURA

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“Veronica e il diavolo” è una meravigliosa (ri)costruzione romanzata di una storia di esorcismi nel primo Ottocento romano. Storia di una donna e della sua famiglia borghese decaduta; storia di Gesuiti in una Roma presente e viva coi suoi vicoli e piazze; e storie d’Europa, sempre connesse alle vicende italiane. Ma soprattutto questo libro è la straordinaria ricostruzione di eventi e pensieri nella storia di una donna, protagonista senza volerlo di un mondo molto più grande di lei.
Nel linguaggio e nelle storie raccontate, si tratta di un incastro di passato e presente che utilizza in maniera perfetta il meccanismo del manoscritto ritrovato e quindi “riportato” nel contesto del racconto. C’è tutta l’analisi storica fatta e si vede, forse anche straripando nel barocco, tanto che a volte dobbiamo tornare indietro per verificare l’epoca d’ambientazione, dato che ci sembra di trovarci prima dell’Ottocento (a noi non storici). Il testo come ho detto riporta—in un credibilissimo linguaggio d’epoca— le note di religiosi, preti, famigliari e di tutti coloro che entrano ed escono dalla camera della “ossessa”. E lo accosta con un testo contemporaneo che è analisi e ricostruzione. Un libro non facile, ma certamente carico di valenze e di riflessioni. Anche sulla presenza di sé e di come questa presenza può essere distorta, manipolata e dominata, guarda caso con una donna come vittima. Da leggere!

Antonio Vantaggiato

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La Storia e le storie, e tra le righe lo storico ; tre piani di lettura tra cui si scende e si sale col piacere della scoperta. La storia dei gesuiti, di Roma, della medicina sul corpo delle donne, raccontate attraverso le vite di individui : gesuita, donna, medico. E, insieme, la storia del cercare, dello sfogliare faldoni e decifrare manoscritti perché il lettore possa abbandonarsi fiducioso al rigore di quello che legge. Ci si affeziona a Veronica, mistero irrisolto, vittima del suo tempo, e anche a chi scava per riportare la vicenda di Veronica alla luce della narrazione storica, faticosa e incompleta.

Silvia Pestelli

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Il corpo delle donne non ha mai smesso di essere uno strumento tra i tanti per la gestione del potere, e questo saggio sull’ultima "indemoniata" italiana ne é una prova.

L’autrice costruisce un sontuoso affresco storico che coinvolge la Roma papalina e la Compagnia di Gesù, la città santa e l’esercito di Cristo in molti momenti della loro esistenza. Le unisce il desiderio di controllo di quanto porta al "disordine" e al "peccato" e , dati i tempi, anche sul piano politico, alla rivoluzione.

La Compagnia si sforza di offrire delle spiegazioni guidate, un anticipo di psicanalisi che é una morsa (cap. XIII) dalla quale non si sfugge. Il contrasto con la fisiologia che spiega grazie alla scienza é forte: la scienza non intimorisce e quindi può rendere liberi...Libere le donne? Non scherziamo, nessuna incertezza é permessa: libere di fare le indemoniate, sì, ma non di più. Man mano che il racconto procede, si intensifica il dubbio che Veronica abbia ben recitato la sua parte, vittima di abusi comuni allora come adesso: "Ma le sorelle Hamerani...dovevano però sapere che una donna rotta non valeva niente."(cap. XLVI)

Rimane l’interrogativo, all’interno della narrazione, degli inserti di diario e dei commenti della narratrice, il cui lavoro di ricerca é sicuramente pregevole. ll libro si legge bene però , qualche informazione in più sulla conclusione, come lettori, non ce la meritavamo?

Elisabetta Nucifora

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Veronica e il Diavolo è la ricostruzione romanzata di un esorcismo avvenuto nella Roma papale nell’anno 1835. L’autrice Fernanda Alfieri, infatti, dai diari dell’epoca riesce a rintracciare i protagonisti dell’evento che intreccia con episodi ed eventi storici. Veniamo, così, a conoscere la famiglia Hamerani la cui figlia Maria Veronica è posseduta dal demonio, padre Kohlmann e padre Manera che quel demonio vogliono scacciare, apprendiamo della rinascita della Compagnia di Gesù, i dubbi di padre Manera che sottopone alla medicina ufficiale il caso. ne leggiamo i turbamenti ed i segreti pensieri e l’esistenza di due gruppi: contro l’ossessione e a favore dell’ossessione, chi riteneva Veronica malata o impostora, chi posseduta dal demonio. Si conclude con il ritrovamento del testamento di Veronica Hamerani ed una visita in una fredda giornata di dicembre alla sua tomba. Libro interessante, se amate il genere, ma non avvincente.

Mauro Giorgino

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L’autrice ricostruisce fedelmente e con dovizia di particolari un’epoca in cui iniziava ad affiancarsi al pensiero magico lo studio della mente e la ricerca scientifica. L’esorcismo di Veronica trova avvio nell’inverno del 1834, qualche decennio prima della nascita della psicologia. L’autrice da finalmente voce a una donna in bilico tra la possessione diabolica e l’isteria. Età in cui l’utero era ancora visto come la fonte di tutti i mali anche mentali ed in cui l’emancipazione femminile era bandita.
Ho trovato la lettura non molto scorrevole per il proliferare di personaggi e per le interferenze stilistiche: l’intento dell’autrice di creare un saggio, la formula del romanzo storico che ho molto più apprezzato ed il diario. Da rileggere.

Maura Cadei

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L’appassionata ricostruzione della storia di una donna agli inizi dell’ottocento: esorcismi, morti premature, gesuiti: un quadro più che mai interessante che ben delinea la condizione delle donne e della società di due secoli fà.

sandra mingardo

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Interessante, indubbiamente colto e ben scritto. Tuttavia l’intento programmatico di creare un contesto umano e storico ricco e variegato alla vicenda principale, pur risultando indubbiamente importante, a mio avviso rende la lettura a tratti faticosa ed "evanescente".

Silvia Buson