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potrebbe essere utile al Touring club.
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Non nelle mie corde ma appetibile per gli amanti dello sport, dell’osservazione e della partecipazione a distanza.
Edmondo Grassi
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Libro per appassionati di ciclismo, già alla quarta pagina il resto del mondo dei lettori inizierebbe a soffrire di un improvviso e acuto attacco di orchite. Un elenco di nomi di ciclisti, sicuramente noti nel settore, ma continuamente presenti nel testo prevarica la trama e lo stile un po’ compiaciuto dell’autore fa il resto
Edmea De Paoli
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Vie di fuga
Confesso la mia scarsa propensione alla pratica di sport in genere e quindi il mio approccio al libro con diffidenza. Con lo scorrere delle pagine però la curiosità alla lettura è aumentata, catalizzata dalla bella e accattivante introduzione di Enrico Brizzi. L’equazione fuga = libertà fa capolino più volte tra i capitoli, da “Un’idea esagerata di libertà” a “La fuga è un’incognita” creando un crescendo coinvolgente, gradevole e dinamico.
Giorgio Enrico Bena
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Confesso di avere una grande passione per il ciclismo, motivo per cui forse ho preferito questo libro. Ho apprezzato molto la capacità di questo saggio di trascendere il racconto sportivo vero e proprio per passare ad una narrazione anche filosofica-storica dei comportamenti umani e dell’evoluzione nei costumi.
Maria Elena Antinori
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questo libro è scritto a più mani da esperti ed amanti del mondo del ciclismo. dall’idea iniziale molto poetica che l’uomo coraggioso è l’uomo in fuga, secondo me il saggio diventa troppo tecnico e poco coinvolgente e quindi più per appassionati .
valentina barba
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Ho trovato la narrazione un po’ lenta e stanca, come se si ripetesse concetti già noti senza alcun nuovo spunto. Forse si voleva trasmettere un nuovo concetto, ma francamente ho fatto difficoltà a rintraccarlo tra le pagine.
Claudia Foglieni