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Sono una grande ammiratrice di Nino Frassica, la sua comicità sempre intelligente e tipicamente surreale mi diverte molto. Il libro utilizza per me questa modalità di espressione tipica di Nino Frassica, ma non vi ho trovato il ritmo piacevole che normalmente usa nei suoi interventi, e pertanto non ho trovato il libro stesso molto coinvolgente come mi aspettavo
Nicasia Concialdi
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Idamaria Marini
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Frassica ha una comicità peculiare e inconfondibile. Nel libro la si ritrova tutta.
Manca purtroppo lui. Leggerlo non è la stessa cosa, purtroppo.
Un libro da tenere sul comodino.
Perché ti mette di buon umore e puoi leggerne anche solo poche pagine la sera prima di addormentarti.
Giuseppe Maria Mezzapesa
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In questo libro Nino Frassica snoda una sequenza di strampalati siparietti e situazioni paradossali che vedono protagonisti personaggi famosi, o presunti tali.
Spicca il suo linguaggio insolito e surreale fatto di giochi di parole, ripetizioni, paradossi e di discorsi senza senso.
La leggerezza e l’ironia del comico traspirano da ogni pagina.
Il risultato è sicuramente divertente, ma a tratti ripetitivo.
Anna Maria Proia
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VIPP non è assolutamente il mio genere e appena ho visto la partita ho pensato che solo Giorgio Dell’Arti poteva mettere in competizione un libro che fa ridere contro un libro che fa piangere. Ho letto con piacere queste pagine divertenti, ne avevo bisogno, erano decenni che un libro di Frassica non finiva fra le mie mani e questi racconti hanno portato con sé ricordi, in particolare la convinzione scorta da ragazzina nei grandi che lo leggevano e ridevano intorno a me, che crescere non avrebbe significato rinunciare a ridere e divertirsi. Forse quell’adolescente che ero non sapeva che sarei diventata una lettrice fortissima e dalle centinaia e centinaia di libri letti devo oggi a Frassica una scoperta: non puoi leggere mentre stai ridendo alle lacrime perché smetti di vedere le parole. Ciò non toglie che la scrittura e la letteratura sono altro, l’altro con cui lui è stato messo in competizione. Pertanto non ha il mio voto, ma resta smisurata la gratitudine per avermi fatta ridere. Grazie!
Cecilia Gabrielli