< Voci della democrazia. Il dibattito pubblico di  Sara Bentivegna, Giovanni Boccia Artieri (IlMulino)

Qui di seguito le recensioni di VociDellaDemocrazia raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Voci della democrazia è un saggio ricco e particolareggiato. Secondo me è attuale e molto utile in tempi come i nostri. A tratti specialistico, riesce comunque a interessare e incuriosire fino alle ultime pagine.

Paolo Caponetto

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Saggio interessante e ben strutturato che esamina un tema importante quasi sempre trattato in maniera superficiale. E’ ricorrente l’idea che le modalità del dibattito politico cambino perché i social media sono cambiati e che “rabbia e pregiudizio” e “sfiducia generalizzata nelle élite” ne siano la conseguenza. Secondo gli autori, tuttavia, la diffusione dei moderni social media (web e piattaforme social) ed il declino di quelli tradizionali (giornali, radio, TV) non sono la causa dell’imbarbarimento del dibattito pubblico, ma un sintomo della crisi della democrazia e della sua evoluzione in “postdemocrazia” che ha ragioni complesse e non ancora affrontate.

Maurizio Scarpa

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Molto più completo e scritto in uno stile molto più comprensibile rispetto al secondo.

Cira Cavallo

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Il saggio di Bentivegna e Boccia Artieri è davvero prezioso. Con una lucidità d’analisi non comune, i due autori affrontano uno dei temi chiave del nostro tempo, ovvero l’inquinamento del dibattito pubblico, rinunciando però a qualsiasi tentazione nostalgica verso un presunto passato aureo, per mostrare invece come sarebbe banale oltre che errato attribuire la colpa di tale deriva esclusivamente alle nuove piattaforme social. Nell’era della guerra dell’attenzione, è assolutamente necessario saper distinguere tra disinformazione, misinformazione e malinformazione, in modo da comprendere da dove derivino queste storture e come difendersi da esse: perciò ritengo che questo saggio o almeno alcuni suoi estratti andrebbero fatti leggere nelle scuole. Con uno stile asciutto, diretto, senza fronzoli e assolutamente scorrevole, gli autori tratteggiano un quadro interessantissimo e chiaro, mostrando in ogni aspetto l’inciviltà che permea il dibattito pubblico contemporaneo, ormai ben lungi dal seguire le norme di etica del discorso teorizzate da Jürgen Habermas o Karl-Otto Apel. Nell’epoca della disintermediazione dell’informazione, quest’opera aiuta a ripensare i fondamenti su cui basare un sano dibattito pubblico, linfa vitale di ogni democrazia.

Ivan Corrado

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Saggio decisamente interessante e condivisibile, che tratta della costante diminuzione della democrazia nel dibattito pubblico. La crisi dei partiti tradizionali, la sfiducia nei politici che ha portato alla creazione di movimenti apartitici come i 5 stelle, ha fatto quasi scomparire il dibattito democratico a favore dell’informazione di massa, passata su web e social, caratterizzata da una sempre maggiore spettacolarizzazione e da un linguaggio aggressivo e spesso incivile. Tutto questo produce nel cittadino una rabbia che viene poi sfogata sul web sotto la falsa sicurezza dell’anonimato.

Renata Terzoli

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La trasformazione del dibattito pubblico, in cui oramai converge una cacofonia di voci sempre più eterogenea, è senza dubbio un tema di grande attualità. Il saggio è molto ricco e argomentato e la conclusione degli autori ottimistica ( il dibattito pubblico è ancora vivo e lo sarà anche in futuro, seppure con profondi cambiamenti), ma una tematica così stringente e decisiva avrebbe meritato l’uso di un linguaggio più scorrevole e di una trattazione più coinvolgente.

Carmela Bavota