< Volevo solo sfiorare il cielo di  Silvia Ciompi (Sperling)

Qui di seguito le recensioni di VolevoSoloSfiorareIlCielo raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Carino, scorrevole, forse un po’ troppo giovanile (il turpiloquio è un condimento totalmente innecessario). Un tipico romanzo rosa.

Giorgio Quattri

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Un romanzo che si legge d’un fiato, una storia d’amore struggente, accompagnata da una colonna sonora molto potente, che fa ’sentire’ il libro.

Irene Massera

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Mi è piaciuto moltissimo. Una scrittura fluida che ti cslamita

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Non è il libro 1 quello che scelgo perché l’ho trovato retorico e prolisso non adatto alla lettura per adulti. Il ventaglio di sentimenti e di emozioni dei due protagonisti è eccessivamente estremizzato e non caratterizza il livello di consapevolezza degli adolescenti di oggi. Sono comprensibili gli atti di ribellione e di disagio giovanili ma i percorsi di superamento individuati nel romanzo non sono realistici. Lo stile narrativo è scorrevole e a volte poetico.

PAOLO QUINTAVALLA

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Silvia Ciompi
VOLEVO SOLO SFIORARE IL CIELO
Clelia ha 18 anni e una storia familiare molto dolorosa. Vive all’Isola d’Elba con la nonna Bruna, perché la mamma Emma è morta in un incidente stradale, del quale si sente responsabile perché aveva chiesto un passaggio alla mamma dopo una serata trascorsa in discoteca.
Nell’incidente ha riportato profonde cicatrici sul braccio e sul fianco, ma i segni più profondi li porta dentro, non solo per il grande senso di colpa, che non le consente di elaborare il lutto, ma anche per la mancanza della mamma, con cui aveva un profondo legame, anche se a volte conflittuale.
Nonostante la nonna, figura rassicurante e affettuosa, cerchi di aiutarla in questo difficile percorso, Clelia vive un profondo disagio che manifesta anche esteriormente, vestendosi sempre di nero, ma soprattutto non togliendo mai i vestiti, neppure d’estate la maglia con le maniche lunghe, per non mostrare le profonde cicatrici sul suo corpo. Per queste sue manie si sente rifiutata e presa in giro dai compagni, la consola solo un grande amore per la musica, di tutti i generi, passione che aveva condiviso con la mamma.
La musica sarà la colonna sonora di questo romanzo, perché Clelia cercherà in ogni situazione particolare il brano adatto al momento.
Lorenzo ha 18 anni e vive a Roma in una famiglia disfunzionale, fonte per lui di grande sofferenza.
La mamma Rosa soffre da molti anni di una malattia neurodegenerativa genetica, che va sempre più peggiorando, il padre, in seguito a questa situazione, ha cercato consolazione nell’alcool, la sorella maggiore abita da alcuni anni a Milano, dove ha trovato la sua dimensione affettiva e lavorativa.
Non perdona al padre il suo comportamento, a volte aggressivo, anche a causa dell’alcool, e neppure alla sorella perdona questo abbandono, nei confronti della madre, ma anche nei suoi confronti, per cercare egoisticamente una sua dimensione di vita che la gratifichi.
Lorenzo si sente molto dibattuto tra il desiderio di dare un sostegno alla mamma e il bisogno di acquisire un suo spazio di spensieratezza.
In questa situazione di profonda conflittualità decide di scappare e prende un traghetto per l’isola d’Elba, che in anni lontani era stata per Lorenzo luogo felice di vacanza.
Le vite di Clelia e Lorenzo, così profondamente segnate, si incroceranno, e i due protagonisti, dopo una iniziale diffidenza, si sentiranno profondamente uniti in un amore sincero, ma anche nella scelta di condividere un futuro incerto.

Annalisa Pilotto