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La scrittrice romana Valentina Mira ci pone dinanzi a una storia che è doveroso leggere, un’autobiografia, sotto forma di lettera, che si accende di terrore, d’insicurezze ma anche di speranza. Si rivolge al fratello, un ’’quasi gemello’’, che fa perdere le sue tracce lasciando la protagonista sola come non lo si è mai sentita. E tale si sente anche quando ricerca un aiuto, richiesta forse non abbastanza recepita, nel momento in cui gli racconta il disumano gesto dell’amico G., che andrà a condizionare inevitabilmente la vita di Valentina. Sì, perché nelle parole tanto colloquiali e nelle espressioni gergali delle lettere si nasconde il dolore martoriante di chi ha subito uno stupro. E la diciottenne Valentina dovrà convivere con tale dolore e soprattutto con la sua diffusa accezione di tabù che la frena dal parlarne.
Il coraggio di riprendersi la vita da ciò che ce l’ha tolta colora le pagine di un libro scritto per necessità, per urlare al mondo il bisogno di denunciare un’atrocità paralizzante qual è lo stupro.
Matteo Rubino
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La storia del diritto di dire no, negato a tutte le donne almeno una volta nella vita.
Un libro adatto per celebrare la donna ricordandoci quanta strada ancora c’è da fare.
Alice Nubile
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Descrizione verista di un’ adolescente inserita in un contesto attuale. La scrittura è asciutta e scabra come il contenuto. Non ho apprezzato il finale.
Angela Lambri
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Ben scritto , ma il tema è lontano dal mio vissuto quindi non mi ha coinvolto .
Noemi Gemesio
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Partiamo dal principio: "X" è il tatuaggio che Valentina Mira, autrice dell’omonimo romanzo, si è fatta incidere sulla pelle. Se è vero che ogni tatuaggio ha un significato dietro il simbolo – spesso profondo – cosa ha spinto Valentina Mira a farsi questo tatuaggio?
L’autrice, che ha già avuto esperienze di scrittura nel giornalismo, ripercorrere la sua vita fino alla notte in cui venne violentata. Ecco perché quella "X": è un simbolo che indica l’inizio e la fine dei tabù imposti dalla società, del silenzio, della violenza che ha imperversato la vita dell’autrice e del suo quartiere. "X" non è solo un romanzo: è anche una lettera, scritta magistralmente, un memoirs; e soprattutto, un grido contro ogni genere di sopraffazione.
Voto: 5/5
Annapia Fiore
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La storia del romanzo è molto interessante ed attuale, purtroppo lo stile di scrittura non è stato di mio gradimento
Luigina Luzi
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Scelto per esclusione, il secondo non mi è proprio piaciuto.
Domenico Sergio Vazzano
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Patrizia Palumbo
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Lombardi Giuliana
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Superficiale e sgrammaticato x un tema che dovrebbe essere trattato con maggior rispetto. Sconsigliato
Del Giudice Francesca