< Zygmunt Bauman di  Riccardo Mazzeo (Feltrinelli)

Qui di seguito le recensioni di ZygmuntBauman raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Scorrevole ma profondo e pregno di spunti di riflessioni.

Permette di conoscere Bauman non solo tramite le sue parole ma anche tramite una lucida osservazione dell’autore.

Valentina Di Cesare

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Tra le due scelte per il torneo letterario, ho preferito meno il saggio di Mazzeo sul grande Bauman, nonostante conoscessi già la filosofia di Zygmunt Bauman (seppur non nello specifico).
Il libro è ben scritto ed i concetti magnificamente espressi secondo me tuttavia ho trovato tutto il saggio improntato maggiormente sulla filosofia (dura e pura mi vien da dire) del pensiero del filosofo e questo ha reso sicuramente la mia lettura più faticosa.
Il passaggio/ concetto che ho davvero apprezzato e che merita sicuramente un plauso per come viene elaborato ed esposto è nel capitolo 1 in "Modernità e Olocausto" in cui, analizzando il male e l’individuo, si riportano gli esperimenti ed i pensieri di Milgram e Zimbardo.
La chiosa del capitolo lascia molto su cui riflettere: "C’è una qualche nazione occidentale che non sia capace di tanto?" (in riferimento all’ Olocausto compiuto dalla Germania nazista)

Giorgio Bartoli

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Dall’analisi del grande Bauman, del suo pensiero e del suo rapporto con l’autore, questo testo riesce a offrire al lettore molti spunti di riflessione su argomenti diversi.

Francesca Mucciaccio

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L’incontro col maestro genera un’illuminazione e poi una missione. Interessanti le discussioni sul bene e sul male, l’individuo come parte della societas, la caduta delle certezze e il tentativo di spiegazione dell’alienazione e dell’odio a sé. Ma sono spunti, presenti specialmente all’inizio, di una narrazione che sempre più mette in fila incontri pubblici e privati, pubblicazioni, collaborazioni, eventi. Parte bene ma finisce tra i ricordi di un gruppo di eruditi amici e discepoli. E’ un libro autoreferenziale. Meglio leggere Bauman direttamente se interessa il tema.

Maurizio Ugo Uboldi

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Mi è piaciuto di più il libro di Riccardo Mazzeo che ripercorrendo la storia dei suoi incontri con Zygmunt Bauman, suo maestro ed amico, permette di conoscerne la vita e approfondirne il pensiero rivoluzionario. La riflessione dell’autore sull’influenza di Bauman si espande fino a descrivere la società intellettuale contemporanea poichè" , nell’opera di questo grande sociologo, si riflette tutto il Novecento" La società è vista come un corpo pulsionale perché Bauman "riteneva che obbedisse alla stessa logica dell’individuo: una parte emersa, conscia, “dignitosa”, e un’altra parte tumultuosa, fluviale, disordinata “ . In questa ottica vengono studiati e analizzati i fatti storici e i fenomeni della vita del Novecento, sintetizzati poi in una conclusione sorprendente e inevitabile:" descrivere la società non basta, bisogna cambiarla"

Paola Perna

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Testo ricco di spunti e sollecitazioni; ben documentato, suscita molti interrogativi e apre nuove interessanti prospettive proprio sul mondo d’oggi. Particolarmente coinvolgente, ai miei occhi, il doppio percorso fra l’autore “narrante” e la persona (il personaggio) narrato.

Valeria Panni

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Fedele alla linea della collana in cui è pubblicato, il saggio di Mazzeo è un racconto del rapporto fra l’autore e il suo Maestro, il grande sociologo Zygmunt Bauman. Ho trovato la prima parte del libro, quella in cui si introduce la biografia e il pensiero di Bauman, molto più interessante della seconda, che a tratti sembra ridursi ad un elenco di collaborazioni letterarie e di convegni/conferenze/dibattiti pubblici. Comunque, voto questo saggio perché, a parte introdurre il pensiero di un gigante, ci ricorda quanto sia importante il rapporto tra maestro e allievo.

Alessandro Mossa

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Zygmunt Bauman, a mio avviso, è stato una delle menti più geniali della storia dell’umanità. Tuttavia è ancora poco noto (se non completamente oscuro) alla maggior parte del pubblico. Questo libro va proprio in questa direzione, restituendoci una panoramica della vita e del pensiero del grande sociologo polacco.

Emanuele Rizzo

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R. Mazzeo, Zygmunt Bauman. Cambiare la società, Feltrinelli
Solitamente c’è differenza tra un “libro di…” e un “libro su…”. Nel caso del volume di Mazzeo su Zygmunt Bauman il divario è minimo, se non nullo. L’acuta visione storico-sociologica dell’autore polacco, specie in relazione all’Olocausto, è analizzata con rigore attraverso un confronto anche con posizioni diverse: da quelle di Max Weber a quelle del teologo Rubenstein e di molti altri. Mazzeo attraverso questa lettura comparata, oltre a rintracciare doti quasi profetiche di Bauman (trenta anni fa già prevedeva che i migranti sarebbero stati oggetto di disgusto e persecuzione dei populisti) sottolinea tutti quegli “aspetti disumanizzanti della modernità” come il lucrotropismo che, in nome della massimizzazione dei profitti della storia, non si preoccupa di chi “viene maciullato”. Il rischio, cioè, di un progresso senza etica…

Pietro Bernardo Del Buono