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Almarina di Valeria Parrella

Einaudi

 

 

Il libro di Valeria Parrella parla del carcere minorile di Nisida e dei suoi giovani ospiti, del rapporto con alcuni insegnanti ed in particolare con Elisabetta Maiorano, vedova di Antonio.

Il romanzo si legge in fretta, è scritto bene, è molto profondo, è intriso delle riflessioni di Elisabetta, di pensieri improvvisi che le sorgono a contatto con la realtà e che fanno riemergere altre situazioni della sua vita presente e passata. A tratti è commovente, si fondono desideri e sogni dei suoi dormiveglia.

La narrazione ci fa conoscere anche l’iter per adottare un bambino e di tutta la trafila di assistenti sociali, psicologi, giudici minorili, angosce e rapporti con altre famiglie nella stessa situazione della protagonista e di suo marito. Questo racconto l’ho trovato molto aderente al vero perché ho provato sulla mia pelle una cosa simile quando per tre anni io, mio marito e i miei primi due figli abbiamo cercato di adottare un bimbo facendo noi parte dell’associazione “Famiglie per l’accoglienza”. Come descritto nel libro, abbiamo subito umiliazioni e l’incongruenza delle leggi; volevamo fare solo un gesto gratuito, e in quel frangente abbiamo conosciuto tante brave coppie senza figli veramente afflitte a causa di un sistema ingiusto rispetto alle adozioni nazionali ed internazionali; lo stesso che ha negato anche l’affido di Almarina ad Elisabetta.

Veramente una bella opera narrativa che vale la pena leggere e che offre uno spaccato di vita reale.

Alessandra Rocchi

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"Almarina" di VALERIA Parrella parla di amore e di dolore.

Incalzanti e impietosi.

Amore final ente trovato e presto guizzato via come un'anguilla.

Essere vedova, avere un velo Nero, mentre IL chiassoso sole napoletano impedisce IL raggomitolarsi nella penombra.

E LA necessità di vivere Nisida, a contatto con IL dolore degli adolescenti

Che sono là parcheggiati, in attesa di rincollare I cocci Della loro vita.

Dolore, apatia, stupore, rassegnazione

Adeguamento ad una vita di piccoli delinquenti o speranza di riscattarsi?

La prof Elisabetta Maiorano non vuole staccarsi dalla sua allieva rumena Almarina,

Proverà con tutte le sue forze a rincollare LA sua vita. Attaccandola alla sua.

Valeria scrive concitatamente, senza maiuscola, poca punteggiatura, tutto di seguito.

Dobbiamo fare qualcosa per questi ragazzi del carcere minorile.

Eduardo de Filippo fondò IL Teatro di Nisida. I prof Che ogni settimana danno

IL loro contributo per dare un senso alla vita dei ragazzi

Forza prof Elisabetta!

Dammi notizie di una Rosa Che Hai piantato

E di una lucertola Che vuoi educare.

Grande scritti e. Donna appassionata

Barbara De Maio

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Ci sono libri che sono una carezza per l’anima, ti toccano nel profondo e fanno vibrare sentimenti nascosti dentro di noi. Almarina è una ragazzina straniera che, dopo tanto dolore già vissuto nella sua breve vita, finisce in un carcere minorile di Napoli dove lavora Elisabetta, un’insegnate rimasta vedova e, tristemente per lei, senza figli. È un racconto di dolore e di rinascita. Le due solitudini si incontrano e le anime di entrambe le protagoniste rifioriscono. La forza di un amore che trascende il legame di sangue riscatta la sofferenza che entrambe hanno vissuto prima di incontrarsi. Il libro Almarina prima di schiaffeggia il cuore e poi te lo abbraccia.

Deborah Da Boit

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Un piccolo gioiello di narrativa. Una prosa lirica, avvolgente, che cattura il lettore in una storia semplice ma intrisa di messaggi profondi. Una storia delicata tutta al femminile, sentimenti in cui ogni donna può riconoscersi. Sullo sfondo di una Napoli che ultimamente appare sempre più spesso in letteratura, da Forgione a Ferrante. Bellissimo romanzo. Avrebbe meritato di più al Premio Strega.

Donatella Pichinon

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Sono rimasta molto colpita da questo racconto ambientato a Nisida ,un’isola ma anche un carcere minorile. Attraverso la storia di questa professoressa, la sua elaborazione del lutto e la sua amicizia con Almarina, una giovanissima detenuta del carcere con alle spalle una difficile storia di violenza familiare, vengono messi in risalto sentimenti profondi e temi che riguardano l’amore, il dolore, la solitudine e la frustrazione di una mancata maternità. Un libro pieno di emozioni e valori etici.

Giusi Bonanno

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Questo romanzo racconta indirettamente la storia di Almarina, una detenuta minorenne, facendo uso di una narrazione frammentata, tutta al presente. Si tratta di un flusso di coscienza in cui visioni e pensieri diventano immagini descritte rendendole il più vere possibile. La narrazione è facilmente riconoscibile da coloro a cui piace scrivere: sembra il frutto di quei pensieri che ti catturano al mattino e non ti lasciano finché non prendi carta e penna e non li butti giù e non li tiri fuori. Il focus è in realtà sull’insegnante del carcere e sulla sua vita misera. Sullo sfondo Napoli e la sua malavita. Il lettore non si aspetta che accada qualcosa, infatti non accade nulla che non si possa raccontare in due righe. Almarina accenna alla condizione nel carcere minorile in cui parlare del passato è un tabu e non si parla del futuro perché se ne ha paura. È come un limbo tra l’inferno e l’incertezza.

Luisa Pieri

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Almarina racconta la storia di una insegnante di matematica che svolge la sua attività nel carcere di Nisida a Napoli. Fra i tanti altri ragazzi detenuti (perché Nisida è un carcere per minori). Conosce una ragazza rumena, Almarina appunto, che attira la sua attenzione in modo particolare. La prende a cuore, la fa studiare e le ridona la speranza e la gioia di vivere perché questa ragazza tra le altre cose, era stata stuprata dal padre. Il libro racconta della vita della professoressa stessa e soprattutto descrive gli stati d'animo dei ragazzi e di chi sta vicino a loro. Questo libro è profondo e toccante anche dal punto di vista emotivo oltre che storico.

Miriam Abu Samra

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Romanzo che come una macchina fotografica scatta fotogrammi sullo sfondo dell'incantevole Golfo di Napoli, raccontando in un viaggio introspettivo, la vita di Elisabetta. Da poco vedova, Elisabetta, insegna a Nisida, carcere minorile di Napoli e dove incontra Almarina, giovane detenuta con alle spalle una brutta storia di violenza familiare; il legame di solidarietà e la voglia di lottare che si crea tra le due donne porterà Elisabetta a volersi prendere cura della ragazza in modo definitivo.

Maria Laura Viscarelli

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Una storia toccante, delicata e intensa. Una storia ricca di poesia nonostante affronti un tema pesante come quello dei minori in carcere. L’autrice è riuscita però a non essere opprimente, descrivendo soprattutto le emozioni della professoressa Elisabetta, che quotidianamente entra in contatto coi ragazzi rinchiusi nel carcere di Nisida. Una bella storia, che dà speranza per un futuro migliore.

Elisa Gironi

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Almarina è un romanzo pieno di tenerezza, le due protagoniste, una insegnante di matematica e una ragazza di sedici anni, con violenze e abusi alle spalle, s’incontrano in questo carcere minorile di Nisida, isole di fronte a Capri. Da lì nascerà un’amicizia profonda da dare la voglia di vivere e sperare in un futuro positivo a entrambe.

Antonella Toniolo

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Una storia coraggiosa di due vite segnate da traumi, due vite che si incontrano, si rialzano e insieme rinascono.

Elisabetta insegna matematica in un carcere minorile di Napoli, è rimasta vedova prematuramente e vive la frustrazione di non poter aver figli. Almarina è una detenuta, scappata da una vita di abusi e percosse ed è stata separata dal fratello. Sono entrambe sole e private degli affetti più cari e senza raccontarsi, nell’aula del carcere, si riconoscono nella stessa sofferenza e solitudine. È un libro che dà speranza, le ferite si possono curare e possono guarire e tutti possono e devono avere la possibilità di riscattarsi.

Serena Bernardi

 

 

 

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