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Anime etrusche. L’ultimo Zilath di Fabrizio Cordoano

Solfanelli

 

La descrizione di luoghi, usi e costumi etruschi, tra cui la narrazione della battaglia di Lago Regillo, dà l’impressione di leggere un romanzo storico. La trama si slega in un susseguirsi di episodi in cui il protagonista, uno Zilath - magistrato con poteri politici, militari e religiosi-, assume i tratti di un eroe, trasformando la storia in una sceneggiatura. Le descrizioni dei protagonisti sono solo abbozzate e le tematiche sociali (disuguaglianza, violenza contro donne e bambini, schiavitù) sono trattate a livello superficiale. Il salto temporale finale, che riporta alla cultura etrusca, si rivela un piacevole colpo di scena.

Rachele

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Non è facile portare un lettore all’interno di una storia ambientata in un tempo così remoto come quello degli Etruschi e della Roma arcaica. Eppure l’autore ha creato un racconto coinvolgente e basato su solide conoscenze storiche. Lo stile di scrittura è semplice, asciutto ma non incoerente con l’epoca descritta. La parte descrittiva è un po’ carente e alcune situazioni avrebbero meritato un approfondimento ma nel complesso il romanzo è godibile e apre una finestra sul misterioso mondo degli Etruschi

Isabella

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Il testo fa entrare con semplicità nella vita politica e familiare dello Zilath mach rasnal di Caere, Zatte. Le vicende domestiche, gli intrighi per il potere, le alleanze tra le diverse città stato, gli episodi di corruzione e tradimenti tra i lucumoni, i sentimenti di amicizia e di amore profondi, l’interesse per il bene del popolo, i riti religiosi raccontati minuziosamente, presentano al lettore la popolazione etrusca, ne fanno apprezzare l’alto grado di civiltà, di conoscenze e di cultura da cui certamente l’autore è affascinato. Nonostante la ricchezza di descrizioni e il susseguirsi di eventi, il racconto, caratterizzato dall’uso di dialoghi diretti e periodi brevi, risulta un po' freddo.

Simona Tuzi

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Si colloca a metà strada tra romanzo e testo divulgativo, senza tuttavia riuscire a trovare un equilibrio tra i due generi. La trama è densa di avvenimenti, che vengono però introdotti e liquidati molto sbrigativamente ed in modo talora superficiale. In un simile contesto, le parti dedicate all'illustrazione di usi e costumi della civiltà etrusca, che di per sé avrebbero anche potuto essere interessanti, finiscono col risultare di intralcio allo svolgimento della trama appesantendo - a tratti - la lettura

Matteo Ferioli

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La piacevole lettura dell'ultimo Zilath traccia una linea sottile che unisce passato e presente, attraverso la descrizione di storie antiche che affascinano, poiché capaci di riportare il lettore, non solo in un'altra epoca, ma anche più vicino a certi valori che nell'età odierna sembrano essersi persi. Congetture e tradimenti hanno sempre fatto parte della storia dell'umanità, ma leggendo il testo emerge vividamente quanto i propri interessi economici spesso prevalgano rispetto alla cura e all'attenzione nei confronti di cosa lontane che non dovrebbero mai essere perdute.

Elena

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