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La regina senza corona. Margherita d’Asburgo di Lisa Laffi
Tre60

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Chiesa in Valmalenco “Leggere a 1000 slm”
coordinato da Maria Grazia Carrara
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Meraviglia la sensibilità, la cultura, la saggezza dimostrata da una giovanissima donna. Margherita d’Asburgo e contemporanea dei sovrani europei del 1400 1500 che sono studiati a scuola per le loro gesta, guidate da sete di potere e opportunismo. Il romanzo si svela anche aspetti della loro personalità (ambizione, superficialità, violenza, supponenza, aggressività chiusa la parentesi e ci stimola riflettere. La storia insegna ma l’uomo non impara; sempre oggi ci sono guerre miserie ingiustizie violenze fame. Nella frase che chiude l’opera l’autore ci promette ti faccio conoscere altre donne in gamba ignorate dalla storia.Aspetto!

Maria Irene Lazzari

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Lisa Laffi ha una scrittura piacevolmente evocativa e coinvolgente. Leggendo il suo libro ci troviamo infatti coinvolti in atmosfere indimenticabili e in vicende storiche che hanno come sfondo le più grandi e ricche corti europee e come protagonista una grande donna: Margherita d’Asburgo. Personaggio incomparabile, destinata a diventare regina ed educata per tale scopo, Margherita sarà ricordata invece soprattutto per essere stata una grande e magnifica reggente, munifica protettrice delle arti e della cultura. La Laffi non si allontana mai dal periodo storico descritto e dai caratteri tramandati dei personaggi veri che vi appaiono.

Tuttavia attraverso dialoghi e descrizione di situazioni particolari ci rende partecipi delle emozioni, delle passioni, dei sentimenti che hanno animato questo grande personaggio e i suoi comprimari. Margherita diventa così una paladina di intelligenza, di tenacia, di forza: una donna che cura con determinazione di non venir mai meno alla sua dignità personale. Un caso unico per quei tempi, un esempio attuale per noi!!!

Luisa Tassano

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
, di Isernia "I mercoledì del libro"
coordinato da Leda Ruggiero
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1483: a  soli tre anni Margherita d'Asburgo viene promessa in sposa dal padre Massimiliano, imperatore del Sacro Romano Impero, a Carlo VIII, re di Francia.

Si tratta, come d'abitudine, di una scelta diplomatica, allo scopo di sanare i conflitti tra francesi e fiamminghi.

La duchessa cresce serena e spensierata nel castello di Amboise, fino a quando però, anni dopo, il re Carlo stipula un accordo matrimoniale a proprio esclusivo vantaggio. Margherita è perciò costretta a tornare nelle Fiandre,  dove si innamora dello scultore Conrad Meit.

Intanto però suo padre combina un altro matrimonio, stavolta con il principe delle Asturie, Giovanni di Trastàmara, che la porterà ad indossare per poco tempo la corona di Spagna.

Purtroppo, però, Giovanni viene a mancare prematuramente, e Margherita deve tornare ancora una volta nella sua patria. Qui lei può di nuovo dedicarsi alla sua passione artistica, ma il padre non si arrenderà ad accettare che la figlia rinunci al ruolo di regina.

Seguiranno altri intrighi e ed altre sofferenze, e alla fine sarà, con grande forza e dignità, Governatrice dei Paesi Bassi, mettendo la sua saggezza e la sua raffinata intelligenza al servizio della sua famiglia e del suo Paese.

 

Maria Carla Zarro

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Tenacia e coraggio non sembravano essere doti riservate ad una donna nella seconda metà del ‘400, ma personalità accese ed esaltanti, come quella dii Margherita d’Asburgo, si rivelano le cosiddette eccezioni a conferma della regola.

Il testo della Laffi ricostruisce con sapiente maestria la vicenda avvincente della protagonista in un romanzo storico dal sapore tragico ed emozionane, al contempo.

Nell’incipit si percepisce già la forza della donna che, in prima persona dichiara la potenza dell’amore, cardine della sua vita, ricca di intricate vicende politiche, speranze morte sul nascere, e momenti di calma apparente.

Nelle righe di un testo scorrevole e costruito in modo armonico e coinvolgente, emerge un ritratto completo e ‘vivo’ di donna, contestualizzato in una dettagliata e vivace ricerca storica.

Sin dall’infanzia, si intuisce la forza che la protagonista dovrà ricercare in sé per affrontare un percorso non deciso da lei stessa: nel 1483 Margherita viene promessa in sposa da suo padre, Massimiliano d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, a Carlo VIII, re di Francia.

Dunque, un ingiusto destino segnato, come pedina per risolvere gli antichi contrasti tra Francesi e Fiamminghi, non spegnerà il fuoco esistenziale di un’anima intensamente devota all’arte, quale ragione di vitalità e guida delle proprie scelte.

In punta di piedi, si attraversano i turbamenti reconditi di una regina “Senza corona”, specchio per quanti hanno lasciato scivolare via occasioni e possibilità nella vita, restando sempre fedeli ai propri nobili imperativi morali.

Lettura sorprendente e piacevole scoperta, in particolar modo per chi ama scavare nel fondo delle storie, per non ritrovar che sé.

 

Shaana De Santis

 

 

  La regina senza corona. Margherita d’Asburgo  di Lisa Laffi
Tre60

 

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Lanciano "ExLibris" coordinato
da Maria Rosaria La Morgia
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"La regina senza corona". Protagonista assoluta, anche nella pseudo autobiografia che diventa romanzo, Margherita d'Austria si racconta nel dispiegarsi di decenni, da giovane ragazza destinata al trono, ad adulta che vede i troni assaliti dalle rivoluzioni borghesi europee. Momento storico fondamentale della modernità europea. Bella la modalità narrativa, che avvicina molto gli avvenimenti storici importanti del tempo, senza cancellare la quotidianità e la sentimentalita' della personaggia. La storia, con la esse maiuscola, non nasconde la "normalità" dei sentimenti e delle relazioni vissute, ma la svela e riconduce a esperienza sofferta di vita anche quella dei destinati al regno.

Edvige Ricci

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Nel suo romanzo L. Laffi traccia il ritratto di Margherita d’Asburgo, una delle protagoniste del Rinascimento europeo, una figura di donna colta, forte, coraggiosa, appassionata, amante delle arti, della cultura, della bellezza. Figlia dell’Imperatore del SRI Massimiliano d’Asburgo, fin da piccolissima è una pedina in mano al padre che la dà in sposa a principi delle dinastie più importanti d’Europa per allargare e consolidare il suo potere. La Laffi si aggira con leggerezza nella complessità della storia del periodo, nella politica del tempo vista come giochi di potere che non tengono conto delle conseguenze prodotte sulla gente. Margherita passa leggera nelle varie corti, ama ed è riamata dai suoi mariti, soffre per la loro morte prematura, conserva integra la sua autonomia e libertà interiore, conquista un posto nella storia come reggente delle Fiandre grazie ai suoi innegabili meriti politici. Senza avere lo spessore, la densità di “Rinascimento privato”, il nostro romanzo ha innegabili pregi di completezza nella ricerca storica, di incisività nel tratteggio dei personaggi, di scorrevolezza dello stile. Peccato i numerosi refusi, che infastidiscono.

Rita Foresi

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La storia di Margherita d'Asburgo ripercorsa dall'autrice che ne delinea un ritratto di donna assolutamente fuori dagli schemi del suo tempo. Una sfida continua alle regole che la volevano relegare a mero accessorio di un re, con l'esaltazione delle qualità necessaria per esercitare il suo ruolo di regnante. 

Antonella Fantini

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Latina "Centro Donna Lilith"
coordinato da Alessia Ricciardi
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Margherita DAsburgo, vicina a diventare regina di Francia, Spagna accettando le regole del tempo, rifiuta il trono dInghilterra scegliendo il ducato di Savoia.

Lautrice descrive in modo magistrale la figura di questa donna intelligente e colta.

Il libro è scritto molto bene e lho letto con molto piacere

Franca Porcari

 

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Milano 3“La banda del book”
 coordinato da Moira Maggi
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Lisa Laffi ci conduce a cavallo tra quindicesimo e sedicesimo secolo attraverso la biografia di Margherita d'Asburgo. Regista della sua vita è il padre Massimiliano, a capo del Sacro Romano Impero e principale artefice all'epoca dell'allargamento dei propri domini attraverso la “politica matrimoniale”. Già all'età di 3 anni viene inviata in Francia alla corte del futuro Carlo VIII a cui è stata destinata in sposa. Questo è solo l'inizio di una vita che vedrà fallire tutti i tentativi del padre di farla diventare regina. Il romanzo ci fa conoscer però una donna che, seppur priva di corona e nonostante la morte precoce di due uomini importanti per lei, riuscirà ad affermarsi attraverso la sua cultura e la sua determinazione: mecenate di artisti e politica accorta che anche senza corona sarà al centro della vita politica del tempo.

Romanzo avvincente che mostra una donna capace di essere protagonista, pur nella consapevolezza dell'inevitabilità dei compromessi, in ambito politico e sentimentale.

Renato Mastro

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Margherita ha solo tre anni quando il padre, Massimiliano d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, la promette in sposa a Carlo VIII, re di Francia, per porre fine ai contrasti tra francesi e fiamminghi. Nello splendido castello di Amboise, la duchessa cresce spensierata, ma quando, anni dopo, Carlo VIII stipula per sé un accordo matrimoniale più vantaggioso, Margherita non resta che tornare nelle Fiandre. 

Tra amori, intrighi di palazzo e una grande passione per l’arte, il ritratto di una donna coraggiosa che ha sfidato le regole del suo tempo, mostrando a tutti le qualità davvero necessarie per essere regina.

Fabio Bonvini

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Chiampo "Sentieri di lettura"
coordinato da Marianna Repele
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Biografia romanzata di Margherita d’Asburgo, arciduchessa d’Austria che sfiorò le possibilità di essere regina di quattro corone: Francia, Spagna, Inghilterra e Ungheria, senza ottenerne alcuna. Vissuta tra il 1480 e il 1530, Margherita frequentò le più grandi corti europee dalle quali imparò il sacrificio: “fare il bene di cento per il male di uno” e l’arte di governo che mise in pratica come reggente dei Paesi Bassi, una volta divenuta tutrice dei figli del fratello, Filippo il Bello.

Il libro ci presenta una donna forte e determinata, amante delle arti e della cultura di cui divenne mecenate e che considerò il suo tesoro più prezioso. La descrizione degli eventi è quasi sempre edulcorata e poco rende l’idea delle effettive condizioni di vita. Matrimoni di potere, morti premature per consanguineità o per dominio, tutto sembra scivolare via nell’alone di un tempo che scorre in fretta, incurante delle lacrime e del sangue.

Maria Lorella Posenato

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Ho latto in soli 2 giorni la Regina senza Corona, (grazie anche all’immobilita forzata di una quarantena) un libro che mi ha tenuta incollata fino all’ultima pagina. Bellissimo per la storia narrata, per gli amori raccontati, per la forza di queste donne…

Sarà che da sempre sono innamorata delle Fiandre di Brugges e di Gand e quindi ho “rivisto” questi bellissimi paesaggi

Inoltre con questo libro ho conosciuto una parte di storia e dei personaggi a me sconosciuti.

Chi non ha mai sognato di essere una Principessa e di vivere in quell’epoca?

Ora posso dire per fortuna che così non è stato… queste donne erano fragili pedine in mano di uomini potenti e senza scrupoli che per un regno sacrificavano senza pensieri le proprie figlie o sorelle.

Nate per essere scambiate per favori, onori e politica fin dalla più tenera età.

 Portate via dalle famiglie d’origine e dal proprio paese… dovevamo studiare e imparare a cavarsela già da piccole.

Una vita davvero difficile costellata di sacrifici e gravidanze, sposate per procura e senza il diritto di opporsi.

Margherita d’Asburgo penso sia stata tra le poche fortunate ad aver conosciuto il grande amore non di uno ma di ben due uomini.

Regina di Cuori e non di reami.

Una storia avvincente.

Paola Mazzocco

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Iniziò tutto con questa frase:

Fino ad ora è stato così, ma non lo sarà per sempre.

In Spagna c’è sempre stata una grande regina, in Francia io ho tentato di governare con saggezza ma tu…

Potresti fare ancora meglio e rendere immortale ciò che ami.

Margherita non riuscirà a diventare la regina dei 4 regni, amare il popolo ed essere immortale, la sua immortalità la guadagnerà tramite l’arte e l’amore.

Margherita d’Asburgo, figlia di Massimiliano, promessa sposa a soli 3 anni.

Silvia Galiotto

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Romanzo storico piacevole che ci permette di conoscere un personaggio del passato, e le vicende che lo riguardano, poco conosciuto: Margherita d'Asburgo.

Quasi come in un'odissea, Margherita ci porta con sé in un grande viaggio nell' Europa del quindicesimo e sedicesimo secolo, ci fa entrare nelle corti più importanti, ci fa incontrare non solo re e regine, ma anche pittori, scultori, artisti dell' epoca.

In un momento storico in cui le donne sono solo pedine di scambio per alleanze politiche e in cui il loro pensiero non merita considerazione, Margherita riesce attraverso i suoi meriti di mecenate, regina di artisti e grande donna politica, a conquistarsi una reggenza, dopo aver sfiorato invano tanti troni.

L' autrice ne mette in risalto la fierezza, l’audacia ed il coraggio.

Apprezzata l'idea della scrittrice di raccontare la vita di una donna così importante sul panorama politico economico di quegli anni ma poi dimenticata ( tolta Giovanna D' arco, Isabella di Castiglia, e le mogli di Enrico VIII...di quante altre donne si parla nei libri di storia? ) ; peccato che molte pagine siano troppo romanzate, tanto da fare dimenticare a chi legge che quello che sta leggendo è un romanzo storico e non un semplice romanzo .

Romina Vicentin

 

 

Recensioni fuori gioco

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Livorno "L'avventura di un lettore"
coordinato da Valeria Cioni
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Perché scrivere una biografia romanzata quando immaginare psicologia e soprattutto dialoghi tra personaggi storici può suonare falso  al lettore? E’ la sensazione che si prova leggendo questa esauriente ricostruzione di un cruciale periodo storico che vede Massimiliano d’Asburgo e la figlia Margherita, i re cattolici di Spagna, Arturo d’Inghilterra, Carlo VIII muovere le loro pedine nello scacchiere europeo e d’’oltremare’. Un’incongruità innata in tale genere letterario che nulla toglie all’insieme dell’opera , il cui merito è anche quello di chiarire  il triste  ruolo che gli ‘ stati italiani’ ebbero in quel contesto, come teatro di guerre e  spartizione.

Paola Bosio

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L’opera di Lisa Laffi offre una grande servizio al lettore e agli appassionati di vicende storiche in genere descrivendo la figura della cinquecentesca Margherita D’Asburgo con grande rigore e attenzione ai dettagli della sua vicenda umana.

La figura di questa donna coraggiosa che riesce a soddisfare i suoi desideri di conoscenza e autonomia nonostante la sua posizione e il periodo storico in cui è vissuta, rimane impressa.

La narrazione delle sue vicende di regina e donna ci mostra come sia riuscita a passare con grande coraggio e dignità attraverso innumerevoli avversità e superare con dignità tutti gli ostacoli che la sorte le ha posto nel suo cammino terreno. 

L’autrice, docente col vezzo della divulgazione storica, riesce a essere molto efficace e bene attenta a sviscerare le motivazioni più interiori delle scelte della figlia dell’imperatore Massimiliano.

Senza tralasciare la psicologia di tutti i personaggi storici che s’incontrano durante questa avvincente saga di regnanti europei.

Durante la lettura si ha l’impressione che i libri scolastici si svuotino di personaggi per riempirsi di persone simili a chi li sfoglia.

A dimostrazione che la biografia riesce ad avvincere il lettore quando chi la scrive ne ha una visione oggettiva e riesce a scavare dentro le molle profonde delle azioni di personaggi lontani ma non dissimili da noi.

Una lezione utile a dimostrare l’importanza indiscutibile della conoscenza del passato per comprendere il presente.

Mi sento. per questo, in dovere di ringraziare Lisa Laffi mentre avverto, al contempo, il forte desiderio di leggere altre sue opere.

Guido Martinelli

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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