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Nate libere di Giancarlo Dotto
Rizzoli

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Milano 2 “Lettori temerari”
coordinato da Patrizia Ferragina
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Sono interviste, al limite della cronaca o del gossip. L’autore associa LE grandi donne della cultura, della musica, del cinema alle sensazioni più diverse che, al suo pensiero, le caratterizza. Attribuisce charme, furore o scandalo attraverso le confessioni che loro stesse fanno all’autore. Grazie alla confidenza, all’antica conoscenza e alle domande mirate e non convenzionali, diventano esse stesse le vere autrici. Particolare la doppia intervista alla Vanoni, certamente specchio della passione dell’autore.      

Gabriella Buizza

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(Preferito) Giancarlo Dotto ha fatto un lavoro superbo perché non ha fatto selezione, non ha scelto solo un prototipo di star o di artista, ma le ha fatte raccontare tutte. Scrittrici, produttrici, attrici, cantanti, femme fatale. Un viaggio vero nell’universo donna che conferma, se ancora qualcuno non lo pensasse o non lo credesse, quante sfumature ci sono tra femmina e femmina, quanta differenza nel modo di amare, di essere madre, di affrontare la vita, la carriera, gli ostacoli, i successi. Questo è il genere di libro che ognuno dovrebbe avere nella propria libreria, non fosse altro che per ispirazione, in quei momenti in cui la vita va un po’ così. 

Antonia Del Sambro

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Davvero non ci siamo. Il pettegolezzo fatto libro, la pruderie, il guardare dal buco della serratura le vite altrui non fa per me. Ho trovato l'argomento inutile, spesso imbarazzante per il personaggio che si racconta troppo, e il valore letterario è nullo. La prefazione mi aveva fatto sperare in qualcosa di diverso, con uno spessore umano e culturale. Invece no.   

Barbara Monteverdi

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(Preferito) Ho scelto questo libro fra i due proposti. Entrambi optano per la formula del libro-intervista, ma a quello di Dotto riconosco una maggiore freschezza e scorrevolezza. Dotto intervista 27 protagoniste italiane del cinema, della musica, della cultura, dello spettacolo. Ornella Vanoni con le sue divertenti stravaganze, Nicoletta-Patty Pravo che ha attraversato le fasi più interessanti della musica italiana, Anni 60, 70, 80, Isabella Biagini e la sua tragica fine, Amanda Lear, Lina Wertmüller...Su tutte svetta, a mio avviso, Dacia Maraini, donna colta e pacata, che porta con sè le ferite del lager giapponese e i ricordi, commoventi, del suo rapporto con Moravia e Pasolini. Si va ben oltre il gossip: grazie alla penna delicata e mai volgare di Dotto, ognuna di queste straordinarie "eroine" ci strappa chi un sorriso, chi una lacrima, chi un senso di amichevole solidarietà. Un testo delicato e interessante, un tuffo nel passato e nel presente delle nostre grandissime "nate libere". 

Nicoletta Romanelli

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(Preferito) Aperto il libro, ho provato istintivamente una certa insofferenza :interviste a donne importanti, famose in vari campi e per questo tanto lontane dalla mia realtà, ma ancora una volta devo smentire me stessa. Dialoghi davvero ben scritti, divertenti e interessanti; risposte intelligenti nate da domande altrettanto acute e quasi mai scontate (ovviamente con qualche eccezione!). Scrittura semplice ma godibile perché mai banale, segno di una affettuosa partecipazione emotiva alle vite esplorate, spesso storie di dolore e di solitudine, talvolta segnate da vicende drammatiche. Ho scoperto persone dietro i personaggi famosi... storie complicate, incursioni in mondi a me sconosciuti; certo sono rimasta colpita da alcune donne in particolare: sopra tutte Dacia Maraini, ma anche Ornella Vanoni e la mitica Loredana fuori di testa. Ho quasi pianto invece leggendo il capitolo su Isabella Biagini di cui sapevo davvero poco o niente (quella casa, quel letto sfatto…quel dolore insopportabile) Mi è piaciuto molto il filo che lega ogni intervista, quasi un legame spazio temporale tra donne che si conoscono e in alcuni casi sono anche amiche, ma che hanno in comune una caratteristica: vite straordinarie, incontri pazzeschi con persone incredibili ma emozioni e sentimenti condivisibili anche per noi donne " normali".     

Mariapia Salfati