< Libri e lettori

Clamoroso di Gianmarco Pozzecco
Mondadori

 

***
Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Rapallo “Amici del libro”
coordinato da Mariabianca Barberis

***

 

 

Autobiografia di Gianmarco Pozzecco ex cestista e considerato uno dei migliori giocatori italiani, poi diventato allenatore, con un carattere estroverso, una forte personalità e con una passione travolgente per questo sport. Non seguo lo sport, ma da questo libro ho imparato cose che non sapevo: ad esempio che un giocatore di qualunque disciplina deve farsi rappresentare da un agente, che la sentenza Bosman ha reso sempre più difficile ai ragazzi italiani di giocare in serie A, che gli interessi economici spropositati hanno rovinato lo sport. La pallacanestro italiana è stata pesantemente danneggiata perché ci sono sempre più stranieri e sono scomparsi i settori giovanili Poi mi piacciono e condivido le regole che da’ ai suoi ragazzi: 1) Rispetta e ama i tuoi compagni; 2) Non essere in ritardo; 3) Vai fuori quando vuoi, ma mai prima di una partita; 4) Dimmi tutto; 5) Sono qui per realizzare il tuo sogno;6) Divertiti.

Mariabianca Barberis

***

Autobiografia piuttosto autoincensante. Io, io, io. Uno che si lamenta perché il buon dio non è stato generoso con lui per via dell’altezza: io non lo conoscevo e in un primo momento ho pensato che si lamentasse perché “troppo” alto (che so… 2,15) e facesse quindi una vita difficile, invece no, dio l’ha fatto troppo “basso”, 1,80. Ma va in malora! L’autore avrebbe dovuto affidarsi maggiormente ai consigli di un bravo supervisore che ne smorzasse talvolta i toni (Filippo venturi non è intervenuto abbastanza).

Non si parla d’altro che di pallacanestro, Pozzecco e la famiglia, Pozzecco e le partite, Pozzecco e i contratti, Pozzecco e le auto, Pozzecco e le donne, Pozzecco e gli allenatori, Pozzecco e i giocatori. Tranne pochi banali diversivi presentati come irresistibili goliardate. Mi sono annoiata e ho fatto fatica ad arrivare in fondo. Giusto perché dovevo dare un voto. Manca una progressione lineare nel tempo dei vari avvenimenti, i ricordi si accavallano e se uno non è un suo fan non ci si raccapezza. Giudizio complessivo negativo.

Giuliana Gabet

***

Per la prima volta leggo un libro che mai mi sarei comprata e che nessuna delle persone che mi conosce bene mi avrebbe mai regalato. E’ un libro adatto ad un tifoso di basket, perchè questo è l’argomento, dove questo sport è descritto fin nei minimi particolari attraverso la vita di Gianmarco Pozzecco che ne tratta in prima persona, raccontando la sua vita da Immarcabile, cioè una testa calda, abituata a fare soltanto quello che vuole, in campo, ma anche fuori, raggiungendo però risultati rimarchevoli.

Lo stile è molto immediato e spontaneo, il racconto è vivace e autentico. In molti episodi narrati, è anche divertente e coinvolgente, anche per chi non s’intende di basket. Il linguaggio è tecnico, per questo, per capire a fondo questo libro, bisogna intendersi di basket. Inoltre vengono usati, ad ogni piè sospinto, termini un po’ forti, ormai di uso comune, ma per me sono un po’ eccessivi.

Anna Pesaresi

***

Con l'autobiografia di Pozzecco si entra nel mondo della pallacanestro che non è acclamato come quello del calcio, ma che come altri sport ritenuti “minori” meriterebbe un rilievo maggiore. Il romanzo, poco rilevante dal punto di vista letterario, offre l'occasione per riflettere sull'importanza dell'ambizione, della tenacia, dell'agonismo, dei rapporti interpersonali e, non per ultima, della passione per emergere da campioni. Nel caso del Poz, questi ingredienti non sono mancati, anche se molti del suo comportamenti come persona li ho ritenuti poco convincenti.

Filomena Martoscia

***

Autobiografia un po’ stucchevole, l’autore è pieno di sé e qualsiasi cosa racconti è auto-riferita. Non ho capito se il libro l’ha scritto Pozzecco in persona e a quanto ammonti l’intervento di Filippo Venturi. Soprattutto pallacanestro, ma anche molti episodi discutibili come scelta (che lui stesso definisce “cazzate”), metafore banali e atteggiamento da genio ribelle. I ricordi sono presentati in modo disordinato. Dettagli di partite e di tattiche di gioco che solo gli appassionati di pallacanestro possono apprezzare.

Nel libro Pozzecco risulta in fin dei conti più antipatico di come è a vederlo in televisione. Colpa di come è scritto il libro? Giudizio negativo.

Alberto Foresta

***

Recensione sei Gianmarco Pozzecco, ex giocatore e allenatore di basket, racconta la sua vita dentro e fuori del campo con molti aneddoti ricchi di particolari. Senza dubbio la sua è una passione autentica e forte, definisce questo sport la sua ragione di vita, ci si dedica anima e corpo ripagato da una grande carriera e dall’affetto dei tifosi.La modestia non è di certo il suo forte, d’altronde lui stesso dichiara tra i suoi obiettivi di voler diventare il più ammirato di tutti. Ho apprezzato che denunci alcuni aspetti del mondo dello sport di oggi, dove il denaro la fa da padrone, e che esalti invece la vera sportività.Per il resto l’ho trovato ripetitivo, con troppi dettagli intimi della sua vita notturna che si poteva evitare, raccontati per altro in maniera volgare. Come dice lui stesso, a dimostrazione del suo “caratterino “ il libro è suo e può scriverci il c…. che gli pare… e cosí fa.

Manu Prato

***

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
L'iniziativa è riservata agli utenti maggiorenni. Questo sito non usa cookies.
Dubbi, problemi: torneoletterariodirobinson@giorgiodellarti.com
Vedi anche Il Blog di Giorgio Dell'Arti su Repubblica.it