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Le alternative non esistono di Claudio Giunta
Il Mulino

 

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Roma2  “Passaparola”
coordinato da Giulia Alberico
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Biografia di una personalità fuori dagli schemi convenzionali, complessa e interessante; peccato sia stata esposta in modo sconclusionato e accessibile ai pochi addetti ai lavori che sono in grado di riconoscere personaggi, Autori e Testi a volte citati a rotta di collo. Rari i passaggi illuminati da riflessioni comprensibili come quella sul Trash o sul successo, da cui traspare un’originalità acuta e a volte spiazzante.

Antonia Santilli

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Claudio Giunta scrive una sorta di biografia dell’autore e nello stesso tempo fa l’analisi e la critica della vita e delle opere di Tommaso Labranca mettendo in evidenza, in modo divertente e ironico, quello che egli ha prodotto di pregevole e originale.

Labranca è stato il primo scrittore ad esaminare in modo serio gli elementi che compongono la cultura popolare e consumistica in cui siamo immersi. Infatti, egli si pone nei confronti di essi esaminandoli non da un punto di vista legato alla sua vasta cultura internazionale di fine intellettuale, ma descrivendo in modo acuto e benevolo le loro caratteristiche in relazione ai veri destinatari e fruitori dei medesimi e cioè i neo-proletari cialtroni e ignoranti che cercano di fruire dei prodotti del mondo moderno, pubblicizzati dalla TV trash, vivendo ai margini delle grandi città. Studia, insomma, in maniera seria e approfondita quella che gli intellettuali definiscono con disprezzo “cultura bassa”, aprendo la strada alle analisi di fenomeni socioculturali, mai prima osservati e che saranno oggetto di autori come Eco e Barthes.

Il risultato è un ritratto ironico e veritiero di uno scrittore poliedrico, prolifero e poco benevolo nei confronti del mondo che ha cercato di sfiorare con la sua produzione letteraria, impietoso verso se stesso e gli altri, ambiguo anche nei suoi comportamenti e nei rapporti verso gli altri e per nulla etichettabile secondo i canoni della classificazione tradizionale di intellettuale impegnato. 

Raffaella Cammarano

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Le Alternative non esistono (La vita e le opere di T. Labranca) di Claudio Giunta mi ha convinto meno. Premetto che poco conoscevo di Labranca, morto suicida (o di infarto?)  nel 2016 e della sua teoria del TRASH. L'Autore scrive im modo scorrevole ma confesso che del POP e anche di quel genere di TV con cui Labranca ha collaborato mi è sempre interessato poco. Anche qui i riferimenti "colti" sono tanti da Savinio a Kafka, da Pasolini a Warhol; e poi tanti, tantissimi personaggi televisivi degli ultimi trenta anni. Anche in questa biografia la TV è dominante ma è vista da un altro versante, dal rapporto contrastato che Labranca ha avuto con la sua struttura e i suoi protagonisti. Un autore in opposizione con tutti e, forse, con se stesso. Illuminante da questo punto di vista è l'Appendice II dove è

riportata la scaletta di un programma mai realizzato ma significativo "TIVVU'- Programma per la rieducazione estetica dei telespettatori italiani"

Maria Rossi

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