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Stai attento alle nuvole di Massimo Lopez
Solferino

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Bari “Le donne in corriera”
coordinato da Maria Gabriella Caruso
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Massimo Lopez (con Sante Roberto) in questo suo libro, dal bellissimo titolo- si rivela sempre grande e sensibile attore, amante appassionato del suo lavoro e della tradizione che esso ha.

Come nelle migliori pièce teatrali, c’è un ‘baule’ che l’autore ritrova, anzi glielo danno alcuni familiari, da cui scaturiscono, come in una realtà di scena. lettere, ricordi, tracce di una realtà familiare e di affetti da cui nasce questa storia.

Un racconto di persone care, dei genitori, dei fratelli, delle città in cui Lopez e la sua famiglia hanno vissuto a causa dei continui trasferimenti del padre, ognuna delle quali ha segnato la sua vita.

In una narrazione in cui s’intrecciano l’oggi e il passato riemerso dal baule, il protagonista (Lopez stesso) va alla ricerca del ‘tempo perduto’ ripercorrendo a passi lenti che hanno il ritmo della memoria e della nostalgia, i luoghi in cui ha vissuto e che più ha amato- Napoli in primis- e rivede come in un film (immaginandole) le vite dei suoi cari, della madre in particolare.

Un bozzetto che ha i colori e gli odori di un ‘buon tempo passato’ che ha il sapore delle cose che il tempo trasfigura e rende più belle.

Pagine patinate che hanno una colonna sonora raffinata, elegante, quella delle musiche americane degli anni ’50, che accompagnano l’autore a ritrovare e a riscoprire segreti e atmosfere in cui dominano suggestioni, emozioni, tenerezze mai edulcorate ma che trasportano il lettore in un mondo- non lontano cronologicamente- ma assai distante per sensibilità e valori.

Lopez ci fa scoprire le città, le case, gli spazi e le persone che li popolano e in cui riesce a riassaporare la sua esistenza lì trascorsa.

Ai ricordi familiari si legano anche quelli personali: di grandi attori e cantanti che lo hanno valorizzato e apprezzato. Su tutto emerge il suo bisogno di teatro, di palcoscenico, di desiderio di pubblico plaudente.

Un delicato ritratto di vita vissuta,in cui campeggia la formidabile madre Gigliola, creatura leggera, sorridente e accogliente cui Massimo, in segno di omaggio, e in chiusura di volume, scrive una lunga e appassionata lettera.Anche questa ormai demodè, nella realtà della tecnologia e della velocità, ma ricca di fascino e sentimento che l’autore ci regala a piene mani, con pudore e ineguagliabile eleganza stilistica.

Celeste Maurogiovanni

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Libro autobiografico in cui l’autore racconta la storia della sua famiglia, in continuo movimento tra una città e l’altra per seguire il padre bancario. La sua carriera di attore, le amicizie da bambino con Valter Chiari ed altri personaggi famosi del cinema e della televisione. Un viaggio attraverso l’Italia e attraverso i decenni denso di avvenimenti e del ricordo di belle persone. Molto bello e ricco di emozioni.

Roberto Grosso

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C’è un momento, nel viaggio della vita, in cui il futuro ti sembra ormai troppo breve e imprevedibile, mentre il passato è tanto, solido, carico di certezze. E quelle certezze diventa necessario ritrovarle, riviverle e aggrapparvicisi perché l’angoscia del vuoto non prenda il sopravvento e i ricordi diventino puntelli della realtà.

Lopez ci porta per mano, ci guida, ci insegna a dare spessore e consistenza al nostro tempo proprio ricercando quel passato che legittima il futuro … nell’eterna circolarità dell’esistenza.

Sono stato, sono … e sarò.

E non è un caso il costante parallelismo tra la madre e la casa, tra una fanciulla che faticosamente, dolorosamente trova il vero amore, quello che costruisce e dà senso all’esistenza, e il ragazzino che di città in città, con serena curiosità, cerca un’identità che lo faccia rimanere “fedele a sé stesso”: la casa diventa madre e la madre diventa casa.

Il romanzo diventa un pellegrinaggio dell’anima lungo un percorso costellato di case, alla ricerca di quello “spazio” che appartiene al passato in cui continuano a vivere emozioni antiche e generatrici, alla ricerca dei sogni, delle speranze e della fiduciosa attesa di quel futuro sempre meraviglioso che i bambini si aspettano.

Pinuccia Perrini

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Massimo, mi porti a spasso con te ?

Massimo appoggiata al tuo braccio, fermandomi di tanto in tanto per guardarti negli occhi mentre felice racconti, così proprio così, posso sperare che mai finisca questa nostra passeggiata non della tua vita ma della vita ?

Beh’ a Massimo porrei questi due punti di domanda!

Gentilezza, gioia e curiosità’ si incontrano ed in esse ci si inciampa ! È divertente e lieve forse lo è’ maggiormente per chi nei luoghi descritti e vissuti dall’autore ci ha vissuto anch’egli o comunque ne ha buona conoscenza. Che meraviglia è avere bei ricordi di persone e luoghi, di personaggi e fatti che poi in fondo non saranno nemmeno stati tutti felici ma che insieme hanno costruito una vita piena e assolutamente meritevole di essere ripercorsa e ricordata.

 Prova certa ed indiscussa di come il sentire positivo di una mamma possa partorire un futuro positivo per un figlio, il che non vuol dire avere avuto una vita semplice ma una vita fatta di giorni pieni di cose semplici e vere. Tanti tasselli di un pezzo coloratissimo che è impossibile dimenticare, che è nel contempo delicato proprio per l’enorme numero di tessere di cui è composto. Così’ ogni tassello come ogni personaggio descritto ha sempre un nome preciso, un luogo, un colore, un animo ed un significato che è unico e non sostituibile, necessario all’immagine finale. Meraviglioso e che qualsiasi cosa venga qui descritta abbia una propria dignità’ e non possa confondersi con altro.

Nitido è il ricordo e nei pochi passi incerti v’è dolore come per qualcosa che se uscito dalla casa della memoria non possa più’ tornare. Nulla è indifferente, nulla si cede con arrendevolezza all’oblio .

Si viaggia su e giù’ per un Italia forse passata ma non persa; per quanto echeggi la nostalgia di ciò che non c’è’ più mai si coglie un disagio vero.

Ciò’ che non è’ più’ ci ha concesso di vivere bene il presente e domani chissà’ …!

Mariarosa Giangrande

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 “Stai attento alle nuvole” di Massimo Lopez, un famoso e talentuoso attore italiano, assomiglia a un “Amarcord” di felliniana memoria.

Il libro, scritto in collaborazione con Sante Roperto, è un profluvio di ricordi e di immagini. Le immagini sono quelle delle case e delle città, Ascoli Piceno, Bari, Foggia, Milano, Napoli, Padova, Roma, Sabaudia in cui l’autore ha vissuto durante la sua infanzia, la sua giovinezza e dove tuttora vive.

Sull’onda della memoria, durante le pause di lavoro che lo portano in giro per l’Italia, Lopez decide di visitare le case delle numerose città che ha abitato con la sua famiglia che per ragioni di lavoro del padre era costretta a trasferirsi in continuazione. Giunto negli appartamenti chiede ai nuovi abitanti di poter entrare, una volta ottenuto il permesso e, mentre si aggira per le stanze, si abbandona ai ricordi e ritrova le sensazioni e le emozioni di un tempo.  

Massimo Lopez, con delicatezza e ironia, ci fa conoscere la sua meravigliosa famiglia, gli amati genitori Gigliola e Aldo, i suoi fratelli, la nonna Titina, i suoi zii, le sue amicizie. Ci racconta gli esordi della sua carriera artistica, gli incontri sorprendenti, il trionfale sodalizio artistico del Trio, con Anna Marchesini e Tullio Solenghi, il suo rapporto con Massimo Troisi.

L’autore, in una carrellata di episodi, a volte esilaranti a volte commoventi, ma sempre coinvolgenti, di personaggi, di luoghi, di paesaggi, di parole ci conduce, sul filo della memoria, in un viaggio sentimentale intriso di affetti profondi e indimenticabili.

Narda Limitone

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Questo libro dedicato a Gigliola, madre dell’autore, è un viaggio nella memoria di vita di una famiglia, non solo mentale e di ricordi, ma è un viaggio reale autobiografico che lo scrittore fa seguendo i diversi trasferimenti della sua famiglia in diverse città, in diverse case da loro abitate. Lo spunto è il ritrovamento dei diari di Gigliola, di cui leggiamola trascrizione di alcune righe molto intense ed intimistiche, che L autore legge con grande devozione e commozione, quasi in modo discreto per non sciuparne il contenuto e il ricordo che suscitano. In fondo Gigliola è presente in tutto il libro attraverso gli occhi di un figlio che la ha amata e stimata e con cui si sente ancora unito. Sono spesso descritte le sue caratteristiche fisiche e caratteriali, i suoi interessi, le sue movenze, i suoi gusti e le sue abitudini. Scrive che la madre con il suo “spiccato talento artistico “e la sua voce ha trovato in lui “la linfa vitale per perpetuarsi ”.Parla in particolare delle sue doti canterine e teatrali, della sua vivacità e curiosità in cui si ritrova, quasi musa ispiratrice e modello di vita. Divertente L episodio dell’incontro con Mina, partecipato da entrambi! Il viaggio parte da Napoli è sempre ricco di descrizioni dei paesaggi e dei luoghi a lui familiari con storie di personaggi del passato, del presente e anche dei ricordi, Come delle chiavi nella toppa sono le case, le strade, i cognomi, gli odori che aprono memorie e scene vissute della personale storia e della sua famiglia, con emozioni e umori ancora molto vivi. Sullo sfondo c è anche la storia dell’Italia che è un po’ di tutti noi, con le mode e le abitudini conquistati dopo la seconda guerra. Un cenno alla evoluzione della cultura teatrale e televisiva, oltre che quella personale artistica di Massimo Lopez. La storia della formazione del Trio, tanto amato da me come per tantissimi (visto al Teatro Petruzzelli in Allacciate le cinture) esilarante! Chiaramente mi ha particolarmente partecipato il racconto degli anni a Bari, dove “il mare regala quel senso di moto infinito e la promessa di offrire a tutti una via di fuga “Non avevo mai pensato al mare in questi termini! Bello mi piace molto. Allora è per questo che a Bari si va al mare appena si può anche solo per passeggiare sul bel lungomare e ammirarlo.

La scrittura è fluida e scorrevole, c’è sempre una piacevole leggerezza e una punta di tipica ironia, ma anche tante suggestioni e spunti di riflessione e ricordi personali!

Valeria Grasso

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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