Buio in sala
di Nora Venturini
Giunti
Avvincente
poliziesco con una trama interessante, il giusto ritmo e dettagli realistici.
Lo stile è prevalentemente piacevole e non eccessivamente drammatico, neanche
descrivendo scene macabre. Ma non mancano la tensione e quale colpo di scena.
Il romanzo sembra appartenere ad una serie con personaggi investigativi
ricorrenti. Il linguaggio è scorrevole, con qualche punta dialettale alla Gadda
che aggiunge colore e sfuma nell'umorismo. Un tocco di passione, romanticismo
ed accennato erotismo completano l'opera in modo piacevole.
Filippo Sevini
***
In
una calda e afosa Roma ad agosto, una giovane tassista, detective mancata,
inizia a indagare sulla morte sospetta di una celebre attrice, sconosciuta alle
giovani generazioni, e di una sua familiare. Tra collaborazioni, intese e
alcuni screzi con l’ispettore responsabile delle indagini, la giovane e la
polizia riescono a risolvere il caso, con un finale inaspettato. Una storia che
coinvolge in una lettura avvincente ma leggera.
Giulia Albertino
***
Romanzo
con tutte le caratteristiche del giallo classico che ti rapisce fino alla fine.
Una detective mancata che ti coinvolge con la sua simpatia e testardaggine.
Paolo Costa
***
Le avventure investigative di Nora Venturini in una
Roma estiva e desolata, ha una scrittura ridondante e poco plausibile. Il linguaggio
essenziale maschera la profondità, e la complessità della struttura si
appiattisce in rassicuranti cliché narrativi.
Jacopo Algozzino
***
Un classico giallo di facile lettura, non mi è
dispiaciuto, ma non ha retto il confronto con L’eroina del caso.
Chiara Anglesio