Ciò
che possiamo fare di Lella Costa
Solferino
Ciò
che possiamo fare è la storia di una donna dei primi anni del novecento che
nasce ebrea e muore in quanto ebrea in un campo di concentramento nonostante si
sia convertita al cattolicesimo e sia diventata suora di clausura. Edith Stein
è stata santificata dalla Chiesa cattolica ed è diventata patrona d' Europa.
Lella Costa, nel libro si confronta con Edith ripercorrendone tutta la vita e
confrontando il suo pensiero al pensiero dei nostri giorni in un dialogo a
distanza tra due donne tanto diverse, ma che la pensano allo stesso modo in
tutto ciò che conta. Libro piacevole e avvincente, che restituisce tutta
l'attualità ad una vita dei primi del novecento.
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La
narrazione di Lella Costa, ci introduce in modo confidenziale, alla scoperta
della affascinante figura di Edith Stein divenuta Santa Teresa Benedetta dalla
Croce. La bravura dell’autrice consiste nel tessere una trama che lega tutte le
fasi della vita della Santa, riuscendo a farcela sentire vicina. Una lettura
che arricchisce e che porta a riflettere sui fronti essenziali della vita e
della figura della donna.
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Il
tema trattato nel “saggio” è molto interessante ed anche ambizioso. Edith Stein
nasce da famiglia ebrea-osservante, ma durante gli studi universitari di
filosofia presso l'università di Gottinga dove lavorava Edmund Husserl, tra i filosofi più ammirati del suo tempo, diventa
atea, per poi convertirsi al cattolicesimo.
Il
libro si presta ad una lettura scorrevole, con qualche battuta dell’autrice
fuori contesto narrativo.
Il
punto di forza è rappresentato dalla descrizione del percorso interiore che la
Stein fa fino alla sua conversione, utilizzando durante la narrazione brani
tratti dalla sua autobiografia e dalle numerose lettere ed appunti scritti
durante la sua vita.
È
un ritorno ai tempi bui quando le donne non ricoprivano ruoli di potere perché
riservati esclusivamente agli uomini nonché agli orrori della guerra che per la
sua crudeltà e nefandezza non ha risparmiato nessuno.
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Due donne, Lella Costa e
Edith Stein, due donne che ammiro e stimo per motivi diversi, ma che allo
stesso tempo mi fanno riflettere e sono ispirazione nel riconoscimento dei
nostri diritti di genere in quanto essere umani, prima che donne.
Una rilettura di Lella
Costa del personaggio delle Stein originale e per nulla banale, ma anche
un'analisi del contesto storico in cui la donna è vissuta. Il monologo è
un'occasione di riflessione, non solo sul passato, ma soprattutto sul presente:
la lotta ai diritti sulle pari opportunità, la libertà di scelta, la consapevolezza
di sé. I temi sono attualissimi, da quello religioso a quello che dei femminicidi, ma per quanto gli argomenti abbiano un certo
peso, l'autrice li racconta in un o stile leggero, che si fa leggere fino
all'ultima pagina.
Sandra Di Stefano
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Il titolo del libro è
l'inizio di una frase di Edith Stein: “Ciò che possiamo fare, in paragone a
quanto ci viene dato, è sempre poco”. È una frase lieve, sembra solo una cosa
gentile da dire all'umanità, ma a ripensarla dopo aver letto il libro colpisce
duro. (cit.)
È un monologo molto
piacevole, scorrevole, scritto bene che offre notevoli spunti di riflessione e
l'ho trovato più affine alla mia curiosità di lettrice. Lella Costa ha saputo trattare,
con leggerezza, la complessità del pensiero di questa donna, ebrea, filosofa,
allieva e collaboratrice del filosofo Edmund Husserl.
Edith Stein avrebbe sicuramente meritato spazi ben più ampi se le fosse stato
concesso di accedere, in quanto donna, all'Accademia. Una donna brillante,
appassionata, curiosa, instancabile che durante il suo percorso di vita decide
di convertirsi al Cattolicesimo, di prendere i voti e di diventare suora di
clausura con il nome di Santa Teresa Benedetta dalla Croce e di ritrovarsi, suo
malgrado, nell'orrore della guerra e nell'orrore dell'Olocausto dove morirà
nelle camere a gas di Auschwitz . È stata proclamata
santa ed anche patrona d'Europa.
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Lella
Costa, con linguaggio fluido e immediato, è riuscita a mostrarsi piacevole e
avvincente al tempo stesso fin dalle prime pagine. L’autrice parla di Edith
Stein, ebrea, convertita al cattolicesimo, morta nei campi di concentramento,
santificata dalla chiesa cattolica, e proclamata patrona del continente europeo.
Una donna in prima linea impegnata per i diritti delle donne. Una copertina
color confetto che lascia pensare ad un “libricino”, ma la quarta di copertina
recita “Ciò che possiamo fare, in paragone a quanto ci viene dato, è sempre
poco” nutre fin da subito l’anima, soprattutto per chi si occupa di diritti e
di sociale come me.
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Il
libro di Lella Costa (Ciò che possiamo fare) è un libro molto bello
coinvolgente descrive la bellissima storia di Edith Stein donna di origine
ebrea, Lella Costa è una mente lucida di indubbia, qualità letteraria è la mia
scrittrice preferita. Consiglio di leggerlo.
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