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Cosa resta di male di  Gianmarco Soldi

Rizzoli

 

Una scrittura piacevole, semplice descrive un romanzo che vorrebbe essere di formazione, ma che in realtà vola (basso) sulla superficie delle cose: pulsioni, sentimenti, situazioni rappresentati secondo cliché, nessun personaggio appare davvero complesso o imprevedibile, neppure il protagonista. I riferimenti continui al “basso” e al feticismo sono privi di ogni fascino da abisso baudeleriano o da perversioni alla Roth e appaiono improbabili turbamenti adolescenziali davvero poco perturbanti se non addirittura noiosi.

Elena Santomarco

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Non mi è piaciuto molto ma tra i due (2081 Il Condominio, l’altro) in questo la narrazione è più scorrevole, la scrittura è semplice ed efficace. In fondo la psicologia del protagonista è architettata e ti prende anche se, per me, un po’ troppo crudo

Francesca Rizzuto

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Lo stile di scrittura risulta scorrevole, l'indagine psicologica di Amato è abbastanza dettagliata, anche se gli assidui tormenti, risolvibili, nel concreto, nel trovare "un amore fisiologico e non patologico", sono risultati nel finale abbastanza scontati. Amato risulta, per volontà dell'autore, un egoista rispetto a chi lo ama, rispetto agli amici e tormentato dai sensi di colpa.

Il gioco letterario relativo ai nomi diventa una sorta di puzzle a incastro: Gioia, la cugina che lo conduce verso l'ossessione, Malena "la lama di rasoio" che si contrappone al mondo a colori, ai campi elisi in cui lo condurrà Alice.

Una storia, quindi, prevalentemente costruita sopra le elucubrazioni mentali di Amato, ma per quanto lui possa parlare, ragionare, fuggire, sfogarsi, interrogarsi, i suoi dubbi restano.

La vita degli altri personaggi, in confronto, sembrano delle istantanee, l'autore fotografa le vite di ognuno di loro, ma si torna sempre al protagonista. Interessante il concetto di rito e terra, sia rispetto al padre, figura che sembra tirannica, ma anche terapeutica, un ritorno al padre e, quindi, al seme.

Rosalba Ceruso

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: Un percorso doloroso stemperato da angoscia in una età giovanile successivamente tratteggiata da negatività.

Troppo irreale in alcune descrizioni

Augusta Troccoli

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Buon libro d’esordio. La scrittura è semplice ma non banale e la lettura risulta piacevole. La storia di Amato, del suo segreto e della sua passione per Male si snoda attraverso le diverse stagioni della sua vita sentimentale e sessuale verso un epilogo prevedibile ma senza lieto fine. Un romanzo di formazione che si sviluppa con uno stile efficace senza però riuscire a risultare del tutto originale.

Ermanno Lombardo

 

 

 

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