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Crudezza di Stefano Orsolini

Mauro Pagliai

 

Stile narrativo scorrevole e leggero che contrasta l’insistita pesantezza, più che crudezza, del narrato. Una storia d’amore tra due personaggi inesorabilmente destinati alla sofferenza, intrappolati tra un passato di disperazione e un futuro ancora peggiore. L’alternanza dei due punti di vista con cui vengono raccontati gli stessi eventi rende un po’ più interessante l’incedere del lettore che si trova davanti un carnet completo delle sofferenze umane, dove i personaggi tentano di sopravvivere tra alienazione, isolamento, droga, morte dei genitori, morte di un figlio, alcolismo. Il contesto inanimato in cui cerca sollievo e appiglio il protagonista viene descritto minuziosamente dall’autore, che crea anche qualche bella immagine, prima su tutte il metaforico urlo dal pozzo che mi ha ricordato il pozzo/inconscio di Murakami, peccato però per la presenza anche di luoghi comuni e qualche errore grammaticale.

Bianca Zanieri

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Parlando con la crudezza del titolo, un lavoro presuntuoso e inutile.

L’autore scrive con velleità introspettive, ma utilizza un linguaggio involuto e ripetitivo con un uso eccessivo di aggettivi e avverbi, che rende lo stile pesante, manieristico e alla fin fine noioso.

Il tentativo di rendere la personalità dei personaggi attraverso le loro riflessioni naufraga in monologhi lenti e scontati, e la struttura stessa dell’idea di fondo, l’avvitamento di due anime fragili, si perde nella noia della lettura.

Vale per questo testo il diritto del lettore sancito da Pennac, di abbandonarlo senza rimorso.

Ciro Ferro

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"Crudezza" è un romanzo interessante e coinvolgente: scritto con uno stile asciutto ed essenziale: il registro linguistico è quello dei periodi molto brevi e "franti", quasi completamente privi di coordinate e subordinate. E' sicuramente uno stile ritenuto "moderno ed attuale", ma l'autore lo usa con una certa proprietà e correttezza, tali da rendere la lettura fluida e scorrevole. Le vicende de due protagonisti, quasi uno sdoppiamento maschile-femminile dell'autore, sono narrate con grande partecipazione, intensità di sentimenti e profondità di autoanalisi: impossibile non pensare che non siano veramente "vissute". L'autore dimostra anche, a mio parere, una buona conoscenza di una certa letteratura,soprattutto quella russa di influenze nichiliste, quella francese legata all'esistenzialismo, nonché Bukowski e la cultura underground. Nel continuo riferirsi allo specchio ho visto anche dei rimandi al Dorian Gray di Wilde. Nel complesso un libro da consigliare, anche perché fornisce diversi ed interessanti spunti di riflessione

Lorenzo Masi

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La lettura di questo libro è stata molto faticosa; mi è piaciuto, anche se la tristezza e il dolore sono i protagonisti assoluti della storia. Leggere un libro per me significa entrarci dentro e viverla quasi come fosse la mia; in questo caso non è stato facile per me lasciarmi andare e respirarla pienamente. Mi ha colpito che a scriverlo sia stato un ragazzo molto giovane. Mi sono chiesta come abbia potuto creare una storia così tragica e senza redenzione, dando uno spiraglio di speranza quando i protagonisti, appoggiandosi uno all’altra, decidono di ritornare a vivere, per poi ricadere nella tragicità degli eventi. E’, comunque, scritto bene, con un ottimo uso delle parole, fluido, senza inutili ermetismi o concetti rotti utilizzati a volte per portare il lettore ad interpretare il pensiero dell’autore. Sono curiosa di leggere altri suoi lavori.

Silvana Cionfoli

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Non scherza il destino con il protagonista del libro, che sembra non poter sottrarsi all’angoscia e al dolore. Marco/Steve prova a cambiare il corso della sua vita fatta di isolamento e non accettazione della morte prematura dei suoi genitori, avvenuta quando era solo un ragazzo, quando incontra Giulia/Madeline, anche lei figlia di un’infanzia terribile fatta di anaffettività, solitudine e tossicodipendenza dei genitori: l’amore sembra offrire una possibilità di svolta per entrambi ma il destino ha in riserbo per loro la mossa più crudele, sfumando per sempre per loro la possibilità di riscatto.

La passione per la scrittura del protagonista ci accompagna in un intreccio tra i frammenti delle due vite, tra passato e presente, tra tentativi di leggerezza e attrazione verso l’abisso.

Zeudi Giovannini

 

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