Crudezza
di Stefano Orsolini
Mauro Pagliai
Stile narrativo scorrevole e
leggero che contrasta l’insistita pesantezza, più che crudezza, del narrato.
Una storia d’amore tra due personaggi inesorabilmente destinati alla
sofferenza, intrappolati tra un passato di disperazione e un futuro ancora peggiore.
L’alternanza dei due punti di vista con cui vengono raccontati gli stessi
eventi rende un po’ più interessante l’incedere del lettore che si trova
davanti un carnet completo delle sofferenze umane, dove i personaggi tentano di
sopravvivere tra alienazione, isolamento, droga, morte dei genitori, morte di
un figlio, alcolismo. Il contesto inanimato in cui cerca sollievo e appiglio il
protagonista viene descritto minuziosamente dall’autore, che crea anche qualche
bella immagine, prima su tutte il metaforico urlo dal pozzo che mi ha ricordato
il pozzo/inconscio di Murakami, peccato però per la
presenza anche di luoghi comuni e qualche errore grammaticale.
Bianca Zanieri
***
Parlando con la crudezza del
titolo, un lavoro presuntuoso e inutile.
L’autore scrive con velleità
introspettive, ma utilizza un linguaggio involuto e ripetitivo con un uso
eccessivo di aggettivi e avverbi, che rende lo stile pesante, manieristico e
alla fin fine noioso.
Il tentativo di rendere la
personalità dei personaggi attraverso le loro riflessioni naufraga in monologhi
lenti e scontati, e la struttura stessa dell’idea di fondo, l’avvitamento di
due anime fragili, si perde nella noia della lettura.
Vale per questo testo il diritto
del lettore sancito da Pennac, di abbandonarlo senza rimorso.
Ciro Ferro
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"Crudezza" è un romanzo interessante e
coinvolgente: scritto con uno stile asciutto ed essenziale: il
registro linguistico è quello dei periodi molto brevi e
"franti", quasi completamente privi di coordinate e subordinate. E' sicuramente uno stile ritenuto "moderno ed
attuale", ma l'autore lo usa con una certa proprietà e
correttezza, tali da rendere la lettura fluida e scorrevole. Le vicende de
due protagonisti, quasi uno sdoppiamento maschile-femminile dell'autore, sono
narrate con grande partecipazione, intensità di sentimenti e profondità di
autoanalisi: impossibile non pensare che non siano veramente
"vissute". L'autore dimostra anche, a mio parere, una buona
conoscenza di una certa letteratura,soprattutto
quella russa di influenze nichiliste, quella francese legata
all'esistenzialismo, nonché Bukowski e la cultura underground. Nel continuo
riferirsi allo specchio ho visto anche dei rimandi al Dorian Gray di Wilde. Nel complesso un libro da consigliare, anche
perché fornisce diversi ed interessanti spunti di riflessione
Lorenzo Masi
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La lettura di questo libro è stata
molto faticosa; mi è piaciuto, anche se la tristezza e il dolore sono i
protagonisti assoluti della storia. Leggere un libro per me significa entrarci
dentro e viverla quasi come fosse la mia; in questo caso non è stato facile per
me lasciarmi andare e respirarla pienamente. Mi ha colpito che a scriverlo sia
stato un ragazzo molto giovane. Mi sono chiesta come abbia potuto creare una
storia così tragica e senza redenzione, dando uno spiraglio di speranza quando
i protagonisti, appoggiandosi uno all’altra, decidono di ritornare a vivere,
per poi ricadere nella tragicità degli eventi. E’, comunque, scritto bene, con
un ottimo uso delle parole, fluido, senza inutili ermetismi o concetti rotti
utilizzati a volte per portare il lettore ad interpretare il pensiero
dell’autore. Sono curiosa di leggere altri suoi lavori.
Silvana Cionfoli
***
Non scherza il destino con il protagonista del libro,
che sembra non poter sottrarsi all’angoscia e al dolore. Marco/Steve prova a
cambiare il corso della sua vita fatta di isolamento e non accettazione della morte
prematura dei suoi genitori, avvenuta quando era solo un ragazzo, quando incontra
Giulia/Madeline, anche lei figlia di un’infanzia terribile fatta di anaffettività, solitudine e tossicodipendenza dei genitori:
l’amore sembra offrire una possibilità di svolta per entrambi ma il destino ha
in riserbo per loro la mossa più crudele, sfumando per sempre per loro la
possibilità di riscatto.
La passione per la scrittura del protagonista ci accompagna
in un intreccio tra i frammenti delle due vite, tra passato e presente, tra tentativi
di leggerezza e attrazione verso l’abisso.
Zeudi Giovannini