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Disegni di Nicola Ronchi

Emersione

 

Testo interessante, dal ritmo incalzante e che tiene alta l’attenzione e la tensione del lettore, stile asciutto.

Costruito su due piani, uno richiama il passato che ritorna, e l’altro al presente, oscuro e tragico.

I sogni notturni presagiscono il futuro del protagonista.

Al centro del testo spiccano figure femminili particolari delineate nei tratti caratteriali ma senza approfondimenti che sarebbero stati necessari.

A volte il cambio dei piani è troppo repentino e lascia perplesso il lettore.

I personaggi sono quasi tutti incompiuti e quel vuoto (questa incompiutezza) sembra essere determinato dalla paura di ritrovarsi da soli di fronte alla propria vita e personalità, o di fronte ai propri errori.

Cimentarsi con la scrittura servirà al protagonista ad esorcizzare tutte le sue paure.

Maria Gabriella Caruso

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Manca una “storia”, la scrittura insiste ripetutamente sui particolari diventando noiosamente ripetitiva, abbondano i  luoghi comuni, le  aggettivazioni banali , le situazioni prevedibili nella descrizione delle quali l’autore si dilunga scandendole in sequenze minime che tolgono efficacia all’essenzialità del racconto che procede in un alternarsi confuso di flashback ,incubi , improbabili colpi di scena.

Nella carrellata dei personaggi sono presenti tutte le possibili diversità ,ritardo mentale,  schizofrenia, paresi, autismo e i disagi profondi dell’essere  gay, alcolisti, depressi, traumatizzati, ma di questi personaggi conosceremo solo un frammento della loro vita, ne vedremo i comportamenti, spesso stereotipati, solo nel momento in cui appaiono sulla scena, ma non diventeranno mai “persone” nella loro interezza.

 Il romanzo è un palcoscenico sul quale si muovono comparse che appaiono e scompaiono senza storia e identità.

Insomma, da Profondo rosso a Shaining a Psyco senza la “ leggerezza”, la speranza e l’amore di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.

Giuseppina Perrini

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Il libro di Ronchi è un thriller psicologico che mi ha catturata man mano che le descrizioni dei vari personaggi si facevano più profonde, entrando nel vissuto di ciascuno e descrivendo il disagio, la sofferenza e l'impatto che le problematiche personali hanno sulla vita di relazione, affettiva in genere, tali da compromettere l'integrazione nella vita sociale e lavorativa.

Quindi non soltanto i pazienti del centro Diurno per Disabili,  che comunque mettono Alessio in una situazione di disagio e di crisi interiore, ma anche la mamma che in seguito alla morte del marito diventa etilista, i colleghi, che a loro volta hanno problematiche interiori che inducono a comportamenti "strani", ma anche il personaggio principale,  che pur essendo un bel ragazzo che riscuote interesse nelle ragazze e in chi gli sta intorno, viene trascinato in rapporti sentimentali sempre insoddisfacenti, perseguitato da incubi che lo portano a fuggire dalla  sua Torino a Massa per poi ritornarci, ma sempre con insoddisfazione e con l'anima sempre in continua ricerca di qualcosa, che poi lo porta all'isolamento.

Potrei quasi dire che i malati mentali, i Disturbati, non sono poi soltanto gli ospiti del CDD, ma anche le persone che ruotano intorno a loro, che vivono situazioni di difficoltà individuali che poi conducono al rifiuto degli altri, allanaffettività, all'aggressività e addirittura all'omicidio. Viene toccato anche il problema dello Stalking, oggi così attuale nelle sue diverse sfaccettature. Conclusione: un bel libro.

Daniela Porcù

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Inizialmente la storia sembrava interessante e intrigante. Nella sostanza si è rivelato un libro “scritto a tavolino”, come se avesse seguito un libretto di istruzioni. (ipotizzo di qualche scuola di scrittura).  Sicuramente ben costruito ma zero emozioni e coinvolgimento. La storia infine si è rivelata un po’ debole e banale.

Marianna Colasanto

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Il romanzo “Disegni” è una storia complessa e articolata basata sulle malattie della mente umana e su alcuni aspetti educativi delle persone portatori di handicap.

 Il protagonista del romanzo, Alessio Sorbera, laureato in psicologia, vive a Torino e dopo la morte del padre accetta un lavoro, come educatore, presso un Centro Diurno per Disabili a Massa Carrara In Toscana. Egli lascia a Torino la madre, Carla, divenuta alcolizzata dopo la perdita del marito.

 Il trasferimento viene vissuto da Alessio con un senso di liberazione, anche per vicissitudini sentimentali, finalmente va a vivere in una città di mare più calda e meno fredda di Torino. La giornata di Alessio è intervallata dal lavoro, dalla frequentazione di una palestra e dallo jogging sul lungomare della città, ma le notti sono segnate da frequenti sogni che il più delle volte si trasformano in incubi.

 Il lavoro di Alessio, iniziato nei migliori dei modi, diviene nel giro di poche settimane una fonte di pericolo a causa di una ragazza bellissima, Rebecca, educatrice, del Centro Diurno per Disabili avvertita, forse come un presagio, da due ragazzi affetti da disabilità diverse, Maria e Vincenzo, ospiti del Centro, come la personificazione del diavolo.

 I “Disegni” del romanzo alludono alle manifestazioni in forma appunto di disegni dell’amore ossessivo e malsano di Rebecca nei confronti di Alessio.

Narda Limitone

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