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Dolcissima abitudine di Alberto Schiavone

Guanda

 

La storia di Rosa, una puttana nella Torino degli anni d'oro che è stata costretta, giovanissima, a dare in adozione il figlio appena nato. Ormai anziana, dopo aver partecipato al funerale del suo ultimo "cliente", decide che è arrivato il momento di dire la verità a questo ragazzo, ormai uomo, che lei ha sempre seguito a distanza.

Deborah Baranes

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Libro di facile lettura che racconta in modo scorrevole e semplice la vita tutt'altro che facile della protagonista fino ad apprezzarne un epilogo secco deciso e per niente scontato.

Maria Teppati

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L'intento era anche buono, all'inizio ti tira dentro nella storia di questa poverina, ti appassioni, tifi per lei, pensi che ce la potrà fare ad uscire dalla miseria materiale e mentale, ma alla fine ecco

Manca una fine. Nel bene o nel male, manca una qualcosa che ti fa mettere il punto. Peccato. E lei ti risulta anche un po’ antipatica.

Antonella Caruso

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Ho scelto questo libro in primo luogo per la qualità della sua scrittura, immediata, sincera, antiretorica, capace di scavare nel cuore della protagonista.

Una storia che parla della solitudine e dell’incapacità di amare, che è di tutti i personaggi e, apparentemente, anche di Rosa , che si è vista negare l’amore ma ne conserva la speranza.

Un personaggio complesso e umano, che è l’altro punto di forza del romanzo. 

Alfredo Petitto

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La storia di Rosa, prostituta secondo la tradizione di famiglia, e la storia di Torino vista dal suo sguardo sempre "in finestra" , mettono a fuoco un'esistenza tutta in interno, asfittica e claustrofobica. Il punto di vista narrativo è crudo e distaccato. Il tema già affrontato meglio tante altre volte.

Domitilla Calamai

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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