Dolcissima
abitudine di Alberto Schiavone
Guanda
La storia
di Rosa, una puttana nella Torino degli anni d'oro che è stata costretta,
giovanissima, a dare in adozione il figlio appena nato. Ormai anziana, dopo
aver partecipato al funerale del suo ultimo "cliente", decide che è
arrivato il momento di dire la verità a questo ragazzo, ormai uomo, che lei ha
sempre seguito a distanza.
Deborah Baranes
***
Libro di
facile lettura che racconta in modo scorrevole e semplice la vita tutt'altro
che facile della protagonista fino ad apprezzarne un epilogo secco deciso e per
niente scontato.
Maria Teppati
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L'intento
era anche buono, all'inizio ti tira dentro nella storia di questa poverina, ti
appassioni, tifi per lei, pensi che ce la potrà fare ad uscire dalla miseria
materiale e mentale, ma alla fine ecco
Manca una
fine. Nel bene o nel male, manca una qualcosa che ti fa mettere il punto.
Peccato. E lei ti risulta anche un po’ antipatica.
Antonella Caruso
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Ho scelto
questo libro in primo luogo per la qualità della sua scrittura, immediata,
sincera, antiretorica, capace di scavare nel cuore della protagonista.
Una storia
che parla della solitudine e dell’incapacità di amare, che è di tutti i
personaggi e, apparentemente, anche di Rosa , che si è
vista negare l’amore ma ne conserva la speranza.
Un
personaggio complesso e umano, che è l’altro punto di forza del romanzo.
Alfredo Petitto
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La storia
di Rosa, prostituta secondo la tradizione di famiglia, e la storia di Torino
vista dal suo sguardo sempre "in finestra" ,
mettono a fuoco un'esistenza tutta in interno, asfittica e claustrofobica. Il
punto di vista narrativo è crudo e distaccato. Il tema già affrontato meglio
tante altre volte.
Domitilla Calamai