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È nato il piccolo René di Patrizia Riello Pera

Armando

 

Il libro in commento è l’ultimo episodio della storia romanzata dell’Avv. Francois Bouvier.

Anche in questa graphic novel, ambientata nella Parigi dei nostri giorni, il Protagonista si mostra imprevedibile e stravagante, nonché autore di esilaranti trovate, generatrici di equivoci all’interno del suo nucleo familiare.

Le brevi battute, che escono dalla bocca dei personaggi, mettono subito in evidenza le dinamiche familiari ed interfamiliari, che l’Autrice descrive con caustica perizia: la sottile rivalità tra suocero e genero, tra suocero e consuocera, tutti in trepidante attesa per l’arrivo del nascituro.

Così anche la figlia dell’Avv. Bouvier è pronta a contraddire il padre, arrendendosi nel finale, però, alla realtà.

A contorno del Protagonista, si muovono una serie di personaggi minori, tutti con le proprie caratteristiche e peculiarità, che l’Autrice ci presenta all’inizio del racconto, permettendoci di entrare subito in medias res.

L’antagonismo tra familiari continua per la scelta del nome e per quella del padrino del neonato: anche in questa circostanza l’Avv. Bouvier non si smentisce ed escogita nuove spassose occasioni per raggiungere i suoi scopi ed essere sempre al centro del suo autoreferenzialismo.

Lucia Colla

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È nato il piccolo René di Patrizia Riello Pera è un breve fumetto, ambientato a Parigi, che racconta con ironia le vicende della famiglia Bouvier legate alla nascita del piccolo René, nipote dell’avvocato François Bouvier. I personaggi sono ben definiti all’inizio del racconto. Non ho apprezzato molto questo fumetto per l’eccessiva semplicità dei dialoghi ed i disegni di scarsa qualità.

Lara Ferrando Battistà

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Il racconto a fumetti di Patrizia Riello Pera, con il suo protagonista l’avvocato parigino François Bouvier, narra episodi che si svolgono intorno alla nascita e ai primi giorni di vita del nipotino Rene’. Con dialoghi e scene ricchi di scherzi e calembours, l’Autrice ci riporta a un quotidiano familiare, fatto di ironia ma anche di piccinerie, incarnate da personaggi fortemente caratterizzati, nei quali non stentiamo a riconoscere le parti meno nobili di ciascuno di noi.  

Laura Pompeo

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Dei due testi a confronto – nella disparità evidente e forse voluta della proposta – preferisco la storia della striscia a fumetti È nato il piccolo René, per l’originalità della grafica, della storia e perché introduce un elemento di umorismo e di allegria.

Lo preferisco quindi al romanzo Io Khaled vendo uomini e sono innocente, sia perché nella contemporaneità dell’argomento il tema risulta strumentale, sia perché il modo di narrarlo riesce espressivamente convenzionale

Joana Gjoni

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È nato… appartiene ad una categoria di libri che non attirano la mia attenzione, ho avuto difficoltà a scorrere le pagine e (in tutta onestà) ho abbandonato la lettura prima della fine.

Roberto Michieletti

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