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Emanuele nella battaglia di Daniele Vicari

Einaudi

 

Un fatto di cronaca: l'uccisione di un ventenne, Emanuele, fuori una discoteca per futili motivi.

L'autore fa rivivere ai lettori gli eventi servendosi delle ricostruzioni fornite sia dalle carte processuali che dalla famiglia e dagli amici. Una famiglia distrutta che vuole capire, che frena un primordiale senso di vendetta per uno di giustizia. Ci viene presentata una provincia italiana che sembra un piccolo mondo antico a tratti marcio fino al midollo. Un mondo dei media che crea format per le tragedie per soddisfare le richieste del branco di telespettatori. L'autore si impone di non giudicare, ma solo di raccontare Emanuele in quella che è stata una vera battaglia. Il lettore invece deve porsi, come cittadino tante domande. Ciò che non si potrà mai avere è il punto di vista della vittima, l'Autore cosi come il lettore sopravviveranno a tutto il dolore di questa vicenda, Emanuele non è sopravvissuto.

Sabrina Piccolo

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L'autore, noto regista, accantona la forma espressiva del film optando per quella più discreta, intima, del libro e racconta un evento tragico che lo coinvolge personalmente data la conoscenza con la vittima e la familiarità con i luoghi teatro dei fatti. Il risultato è un romanzo-reportage dove attraverso la testimonianza in prima persona dei famigliari, in particolare della sorella, riferimenti a verbali dei Carabinieri e atti del processo, mette insieme la cronaca di una morte per niente annunciata, quella di un di un ragazzo di vent'anni sano nel corpo, nella mente e nei princìpi, la cui esistenza, in un unico, preciso, momento, si intreccia casualmente, banalmente e irreversibilmente con il maledetto mondodimmerda della criminalità esaltata e drogata. Il libro è complesso ma ben articolato, è denso e suscita sentimenti ambivalenti, a tratti attrae, a tratti respinge; personalmente mi sono pure chiesta – come d'altra parte l'autore stesso- se fosse giusto andare avanti nella lettura, superare il disagio di entrare nei più intimi pensieri e sentimenti della famiglia, nella crudeltà dei fatti ma in realtà, negli ultimi capitoli coincidenti con l'inizio del Processo, ci si rende conto che anche questo può restituire ad Emanuele un po' di giustizia e di tregua nella battaglia per la ricerca della Verità.

Elena Bassetto

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Ci troviamo ad Alatri in provincia di Frosinone, il 26 Maggio Emanuele Morganti, insieme alla sua ragazza decide di passare una serata in discoteca, quella scelta si rivelerà fatidica.......

Lo sfondo è la periferia, dove spesso si assiste alla presenza di uno stato nello stato, dove le regole vengono dettate da gente senza valori, con gradi di istruzione minimi. Ragazzi che pensano che l'affermazione di se stessi e la realizzazione avvenga attraverso la sopraffazione dell'altro, non è così per E. pieno di passioni la caccia, la pesca, con una famiglia che lo ha sempre seguito.

In virtù di questo Minna Morganti vestirà i panni di investigatrice, alla ricerca di giustizia e non di vendetta.

Vicari ci riporta un fatto realmente accaduto con una partecipazione tale che E diventa il figlio, l'amico e il fratello di tutti noi e risveglia   il senso di giustizia che negli ultimi anni è sempre meno presente....

Daniela Roviezzo

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Emanuele nella battaglia: il probabile intento dell’autore di ricostruire una recente vicenda di cronaca nera è senz’altro ammirevole, ma il risultato, a mio avviso, non lo è altrettanto. La trama risulta ricostruita in maniera confusa e non ben strutturata tra i dialoghi e le comparse dei personaggi.

Silvia Casoni

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Il libro non mi ha convinto. Si capisce che l'autore si sforza nel cercare di descrivere l'omicidio di un ragazzo dalla parte dei parenti della vittima, che cercano la motivazione della tragedia. Ma la perdita della una giovane vita di Emanuele risiede solo nella perdita di valori di una comunità che pare irrecuperabile. Tutti gli innumerevoli personaggi che girano attorno a Melissa creano purtroppo alla fine solo una gran confusione.

Alessandra Tomaselli

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Vicari-Emanuele Nella Battaglia: 1

Corona,Righetto-Sillabario alpino:0

Ho trovato il testo di Vicari più coinvolgente anche se in alcuni punti il racconto è un po' contorto, interessante il richiamo al mondo del cinema. Mi sarebbe stata utile una breve introduzione per una migliore comprensione del contesto.

Silvia Mendia

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