Eravamo
bellissimi di Andrea Di Martino
Jouvence
È un libro
intenso, ben costruito, basato su una solida motivazione interiore e
costantemente rischiarato da un riverbero d’ironia. La narrazione in forma del
classico “flusso di coscienza” si cala in un linguaggio duttile e originale,
sapientemente padroneggiato, capace di delineare psicologie, personaggi e
ambienti in modo appassionante e persuasivo. Fa venire voglia di rileggerlo.
Enrico Badellino
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Eravamo bellissimi
di Andrea Di Martino, breve ma intenso libro dove mi sono ritrovata tra ricordi
e rimpianti come il protagonista un quasi cinquantenne, racconta in prima
persona la sua vita, una persona comune con una vita normale senza pretese
felice di quello che ha saputo costruire ...
Debora Cinti
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Eravamo bellissimi
di Andrea Di Martino è un album fotografico raccontato in prima persona da un
ragazzo del secolo scorso. Un flashback che affiora improvvisamente con qualche
rimpianto. Il limite del romanzo è il personaggio narrante.
Luigina Ferrero
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"Il
decennio che va dai quaranta ai cinquanta è il più bastardo perché tu vivi
incastrato tra prendi e lascia. Cioè senti che la vita ti deve ancora qualcosa,
ma senti anche che è arrivato il momento di scaricare zavorra."
In un afoso
pomeriggio di agosto, mentre si reca a piedi al lavoro in una Milano deserta,
Alberto ripercorre a flashback la sua vita. Una vita ingarbugliata, ma non
segnata da grandi errori e neppure da troppi rimpianti se non quello per non
aver finito gli studi " forse perché quelli che studiano hanno l'occhio
più vispo".
Il
matrimonio con Carla, ora in vacanza al mare con le due figlie, è di quelli che
resistono perché quando ci si guarda in faccia scappa ancora da ridere. E poi
c'è Demetrio...una figura paterna ingombrante, poco affettuosa diventata mite
solo quando sopraffatta dalla malattia. Proprio questi giorni di solitudine
permettono però ad Alberto di riavvicinarsi a lui facendogli visita per più
volte al cimitero. Si mischiano le ombre, le luci le emozioni...e Demetrio è di
nuovo accanto a lui.
Enrica Torchio
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Un
imprevisto apparentemente insignificante, quale perdere un mazzo di chiavi, da
vita in questo breve ma intenso scritto a molteplici sfaccettature di pensiero.
Le idee di un uomo in cui ognuno di noi può immedesimarsi in maniera quasi
incosciente, ci costringono quasi a interrogarci sul nostro ruolo in questo
mondo.
Anes
Adib