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Fuoco è tutto ciò che siamo di Guido Saraceni

Sperling&Kupfer

 

Mi è piaciuto per il modo in cui vengono affrontati dei temi che possono essere banali, ma mai banalmente raccontati. Scrittura sciolta. Riflessioni interessanti. Due mondi contrapposti (professori e studenti) narrati con la consapevolezza dell’adulto che ricorda quando era studente.

Libro che consiglierò

Paola Cerioli

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Il libro racconta in parallelo la giornata di uno studente e di un professore di lettere dello stesso liceo romano.

Ognuno di loro narra in prima persona sia gli avvenimenti e gli incontri che si susseguono nella giornata, sia il dialogo interiore che li accompagna. Ognuno con la sua voce.  Il ragazzo di 17 anni è alle prese con la scuola, gli insegnanti, la ragazza e la musica, usa molto spesso degli intercalari  che lo caratterizzano. Il professore insegna con passione, mentre mal sopporta le tante incombenze burocratiche. E’ l’insegnante che ogni ragazzo avrebbe il diritto di incontrare: disponibile, coinvolto, capace dimettersi in gioco.

Il titolo prende spunto dalla frase di Plutarco “ i ragazzi non sono vasi da riempire, ma fuochi da accendere”, di cui tanto di è parlato proprio in questi giorni, in quanto citata in modo non corretto dal ministro dell’istruzione. Ho trovato questo libro molto scorrevole e ben scritto, i due protagonisti sono molto ben delineati e realistici. Pur incontrandosi solo per una breve ora, lasciano ognuno all’altro il desiderio di approfondire la conoscenza.

Interessante e controintuitivo l'approccio ai social: mentre il ragazzo si astiene per non svalutare la sua vita, unico nella sua scuola, e questo lo renderà famoso tra gli altri studenti, il professore  gestisce un sito e tiene molto al consenso dei follower. Dice di scrivere per gli altri mente sembra scrivere soprattutto per essere conosciuto e riconosciuto.

Daniela Iachini

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Il libro tratta il tema dell’adolescenza attraverso due angolature: quella dell’uomo adulto incarnato dal Professore di Filosofia e quella dell’adolescente in essere.

Entrambi i protagonisti, l’adulto ed il ragazzo, si trovano necessariamente immersi in un universo che è vissuto da coloro che lo attraversano come difficile, ingiusto ed opprimente, dove conta più ciò che appari rispetto a ciò che sei. In questo contesto dove l’individuo per esistere necessita di essere accettato dal branco, l’adolescente è costretto ad annullare la propria identità ed assumerne un’altra.

In un mondo così perverso è facile cadere se non si ha un paracadute idoneo a sostenere, in fondo è proprio il senso di solitudine generato da questo ambiente a trascinare i ragazzi alla deriva.

La forza del protagonista, avulso dai social, è proprio il suo essere un fuoco di passioni e di buoni sentimenti che lo sostengono e lo avvolgono impedendogli di ferirsi anche quando la vita gli fa lo sgambetto.

Maria Grazia Mazza

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Lo scenario non è certo nuovo: l'amicizia tra un professore di liceo e un allievo. Giulio, il professore per vocazione, dedito all'ascolto degli studenti in difficoltà tramite il servizio di counseling e molto attivo sui social e Davide, il liceale "no social", insofferente e alla ricerca di un'adolescenza che lo appaghi. La trama risulta perciò scontata: le loro strade inevitabilmente si incontrano e nasce qualcosa. Il terzo personaggio, la scuola, è invece ben descritta in modo realistico; il capitolo sul collegio docenti è meritevole di plauso. Se ne percepisce la familiarità dell'autore e vincente è anche la scelta dei personaggi, sia docenti che allievi, e delle loro peculiarità. Troppo lunga e pesante in alcuni passaggi risulta la narrazione e altrettanto Il linguaggio dei giovani decisamente esasperato. Un romanzo che forse letto in un altro momento avrebbe suscitato in me maggior interesse, ma oggi no. Lo rileggerò.

Elisa Bochicchio

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Ho scelto questo testo perché tratta in modo originale e ironico il complesso rapporto tra generazioni, e in particolare tra docente e studente. Il linguaggio è curato e accattivante.

Annamaria Tagliavini

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