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Colpevole di amnesia di Pierdante Piccioni e Pierangelo Sapegno
Mondadori

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lanciano “Ex Libris”
coordinato da Maria Rosaria La Morgia:

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Il flusso continuo di ricordi su cui poggiava la sua identità si è improvvisamente interrotto e dodici anni della sua superba vita di medico e padre, marito e amico, sono stati divorati dal buio e precipitati in una voragine tenebrosa e inattingibile. E dal quel buio sconosciuto emerge un duplice omicidio, una storia di truffe e corruzione di cui lui è il principale indagato. “Lui non ha più una versione dei fatti. Come può averla?”

Cosa accade nella nostra vita quando cerchiamo di ricordare qualcosa che sappiamo sicuramente essere custodito nel nostro archivio mentale eppure ci sfugge?

Il Dottor Amnesia non si rassegna all’immagine di sé che i fatti sembrano rimandargli; si intuisce diverso, ed ha un bisogno disperato di sapere chi è e chi è stato veramente. Come un cieco deve appoggiare la ricostruzione della memoria di sé ai ricordi degli altri ma come fare se non rammenta nemmeno di chi di loro si può fidare?

Paola Fasciani

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Nel racconto si susseguono, a ritmo incalzante, le vicende di decine e decine di personaggi che costruiscono l'atmosfera di un "giallo" , particolarmente efficace nel ricreare contesti particolari e dinamiche interpersonali: in ospedale, dove opera il primario di pronto soccorso Pierdante Piccioni, colpito , a causa di un incidente, da un'amnesia che gli ha cancellato dodici anni di vita; nella redazione de " Il resto del Carlino", dove lavora lo sfortunato giornalista Massimo Fregene; negli uffici della squadra mobile, dove aleggia ancora il ricordo degli abusi della "Uno bianca"...La descrizione minuziosa dei tanti avvenimenti non è accompagnata dalla necessaria indagine psicologica dei personaggi , neanche di quelli più vicini al protagonista: la moglie, i figli, l'avvocato traffichino ex compagno di scuola, l'amica assassina: il loro comportamento è contraddittorio , rituale e incapace, in sintesi, di alimentare una vera suspense, la loro personalità appare irrisolta più che complessa.

Luigina De Santis

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Alla base del romanzo c’è una vicenda reale che fa da filo conduttore in una storia che mette in risalto le debolezze umane, gli intrighi, le dinamiche che caratterizzano la vita dei personaggi e la condizionano. Su tutti campeggia la figura del dottor Piccioni che per riconquistare la memoria di una parte della sua vita non può fare altro che affidarsi ai ricordi degli altri: ricordi di cui egli ha un disperato bisogno ma che non sempre sono affidabili. È un libro sulla memoria e sulla fiducia.

Anna Ciarelli

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Il protagonista, a seguito di un incidente, dopo essere rimasto in coma, si risveglia finalmente, ma ha perso la memoria. Ciò nonostante, dovrà difendersi da unaccusa di duplice omicidio che riguarda proprio il lasso di tempo che per lui costituisce un vero e proprio buco nero. Non riuscendo a ricordare nulla di quanto accaduto inizierà una personale ricerca della verità. Un thriller scritto benissimo, avvincente, persuasivo, dove tutti sembrano colpevoli. Si rimane in attesa della pagina successiva e di scoprire se le proprie intuizioni nell'individuazione del colpevole sia giusta o no. 

Antonella Fantini

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Che peccato incontrare il dottor Pierdante Piccioni lontano dalle storie nelle quali l’abbiamo conosciuto. Si poteva svincolarlo dalle immagini ma farlo convivere con altri personaggi poco simpatici...e rendere lui stesso poco empatico non giova alla lettura del libro.

Giallo scritto benissimo, a quattro mani, da penne autorevoli, non è riuscito a farmi vibrare.

Ho trovato stancante la ricerca di una verità che scaldi senza bruciare, di una verità che sia giudiziaria senza seminare vuoto e nausea.

L’affidarsi alla memoria degli altri per la ricerca di un nuovo se stesso poteva essere nella serie televisiva intrigante...finalizzata a provare una semplice innocenza processuale perde di interesse almeno per me...che lo confesso da medico ho gustato il pathos ospedaliero. Non ho perdonato al libro di non avermi fatto provare nessuna emozione.

Annarita Frullini

 

 

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