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Come la grandine di Gino Vignali
Solferino

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Alba “Libreria Milton”
coordinato da Serena Aimasso
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Libro la cui lettura scorre fluida e veloce. Potrebbe essere una sceneggiatura hollywoodiana, anche perché l'incipit non è la vera storia del romanzo, ma coinvolge il mondo del cinema americano di altissimo livello. I buoni e i cattivi sono ostinatamente separati da un muro invalicabile. La protagonista incarna tutto quello che la società attuale vuole che siano le donne: bellissima, sicura, in carriera, intelligente, un capo, indipendente, sessualmente libera ed è pure ricca di famiglia. L'unico suo neo è quello di andare contro la madre che non la vorrebbe poliziotta, ma donna d'affari e questo non è un vero neo, ma più che altro una dichiarazione di indipendenza che è un modo per farla apprezzare di più dal lettore.

La storia è coinvolgente, perché non vengono svelati i veri motivi dei delitti fino alla fine ed anche il mandante non viene individuato che per un caso fortuito nelle ultime pagine, anche se il caso sembrava essere risolto. Questi personaggi potrebbero tranquillamente essere l'inizio di una serie di libri con protagonisti ricorrenti. Bel tocco inserire riferimenti di latino e di poesia.

Stefania Dogliotti

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Una dovuta premessa da fare è che non sono una grande lettrice di gialli.                                                                                                                       

Nonostante ciò, ho letto questo libro in una sola sera. In parte perché è estremamente scorrevole, dall'altra perché pagina dopo pagina si viene coinvolti in una storia davvero avvincente.

Questo libro fa parte di quella fortunata categoria di libri leggeri ma non approssimativi e forse dovrò ricredermi sulla lettura dei gialli. Spero di poter leggere una continuazione di questa storia, che fine farà la Confalonieri?

Renata Boeri

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Un giallo dalla trama avvincente e dai toni leggeri, che fa di Rimini la vera protagonista, prima teatro dell’assassinio di un produttore di fama internazionale, poi di una serie di morti inspiegabilmente legate tra loro. Il principale merito dell’autore è proprio quello di presentare una città fosca e velata di pioggia autunnale, vuota di turisti e ben lontano dalla classica immagine turistica della riviera romagnola.

La protagonista, Costanza Confalonieri Bonnet, appare come una donna ambigua: appartiene ad una nobile famiglia milanese, di cui spesso si lamenta, pur non sapendo rinunciare ai privilegi della sua condizione. Acuta e sicura di sé fin quasi all’antipatia, si trova alle prese con importanti decisioni di vita, di cui, però, non è mai convinta fino in fondo. Il tema poliziesco avvincente si mescola ad un intento umoristico, che non sempre mi è sembrato appropriato: da un lato porta il lettore a provare simpatia per i personaggi, soprattutto per i membri dell’entourage di Costanza; dall’altro, però, spesso sfocia in battute forzate o in figure macchiettistiche. La vicenda è interessante, ma narrata in maniera un po’ troppo superficiale e scontata.

Beatrice Giolitto

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Nuove indagini per Costanza Confalonieri Bonnet, questore di Milano trasferita a Rimini. La bella Costanza dovrà affrontare due casi che sembrano agli antipodi. Un caso che potremmo benissimo vedere sulla prima pagina dei quotidiani di domani: un ricco e famoso produttore trovato morto nella sua suite in circostanze equivoche. Avete pensato anche voi a #metoo?

Un caso che invece affonda le radici nella storia antica di Rimini, ma coinvolge (e stravolge) le vite di una famiglia dei giorni nostri. Due casi uniti dal minimo (mica tanto) comune denominatore: Costanza che indaga con il fedele Orlando Appicciafuoco, la città di Rimini e le atmosfere nostalgiche per il centenario della nascita di Fellini, la nostalgia per una famiglia che è lontana.

Ce la farà Costanza Confalonieri Bonnet a risolvere questi casi, a scoprire il segreto del fedele Appicciafuoco, a rompere i pregiudizi dell’essere una donna, bella e in una posizione di potere?

La risposta in questo godibilissimo romanzo. Lokescion: 10, personaggi: 10.

Francesca Vigna

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Ho trovato questo libro distaccato, non sono riuscito a intraprendere un vero dialogo con esso. L'ho trovato a tratti lento, sciatto, eccessivamente trattenuto nella concessione di elementi di trama, e a tratti al contrario estetizzante e sovraccarico, senza che questo peso sfociasse mai in alcunché. Comunque non mal scritto, solo artificioso e, quindi, poco coinvolgente e sincero. 

Paolo Bosca

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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